Quello del 2021 è il peggior Mourinho di sempre

Il Tottenham è reduce da sconfitte nelle ultime sei gare di Premier League, ma il manager portoghese si sente ancora tra i migliori al mondo.
di Redazione Undici 22 Febbraio 2021 alle 14:00

E pensare che l’anno solare era iniziato pure piuttosto bene, per il Tottenham di Mourinho: cinque vittorie nelle prime sei gare del 2021 tra Premier League, FA Cup e Coppa di Lega, risultati sulla falsariga di quelli ottenuti nella prima parte della stagione, quando gli Spurs sono riusciti anche a issarsi nelle zone altissime della classifica, addirittura in vetta a pari punti con il Liverpool tra l’11esima la 13esima giornata. Poi, però, le cose sono iniziate ad andare male. Anzi, malissimo: dal 28 gennaio a oggi, il Tottenham ha perso cinque partite su sei giocate in Premier League, in più è stato eliminato dall’Everton in FA Cup.

Gli Spurs sono noni in classifica, dietro a squadre come West Ham, Everton e Aston Villa, hanno nove punti di distacco dal quarto posto che vale l’accesso alla Champions (ma devono recuperare una partita rispetto al West Ham) e in questo momento non sarebbero qualificati a nessuna competizione continentale della prossima stagione. Neanche nel 2015/16 e/o nel 2018/19, ovvero le peggiori annate della sua carriera, Mourinho aveva fatto così male come ora: dopo sedici giornate, il Chelsea 2015/16 era addirittura quintultimo in classifica, ma aveva comunque superato il girone di Champions e aveva messo insieme nove vittorie e cinque pareggi in 25 partite di tutte le competizioni; con lo United 2018/19, invece, Mou era stato esonerato dopo aver raccolto dieci vittorie, sette pareggi e sette sconfitte in 24 partite, un rendimento negativo ma non come quello del Tottenham, che nell’ultimo mese ha battuto solo il WBA e il Wolfsberger tra Premier ed Europa League. Come se non bastasse, anche Opta ha segnalato un dato eloquente sullo scarso impatto avuto da Mou sul Tottenham, almeno rispetto ad altre esperienze della sua carriera: gli 81 punti conquistati nelle prime 50 gare di campionato sulla panchina degli Spurs sono la quota più bassa mai raggiunta con lo stesso numero di gare in qualsiasi club del passato; il record è quello raggiunto tra il 2004 e il 2005 al Chelsea, quando accumulò 126 punti in 50 gare di Premier League. Praticamente il doppio di quelli fatti con il Tottenham da dicembre 2019 a oggi.

Nonostante i numeri siano impietosi, Mourinho non ha perso il suo approccio tipico ai microfoni: nel postpartita di West Ham-Tottenham 2-1, il manager portoghese ha detto in conferenza stampa che «non si può parlare di crisi quando una squadra lotta come hanno fatto oggi i miei giocatori, rimanendo pienamente dentro la partita fino all’ultimissimo minuto. Certo, stiamo vivendo un brutto momento a livello di risultati, ma a volte questi sono la conseguenza di molteplici situazioni». Più che questa dichiarazione, però, ha colpito un altro passaggio in cui Mourinho ha affermato che i suoi metodi di allenamento e preparazione delle partite «non sono secondi a nessuno al mondo». I numeri danno indicazioni diverse.

>

Leggi anche

Calcio
Marcus Thuram e l’Inter hanno trovato il modo migliore per rispondere a tutte le critiche
Il successo in casa dell'Ajax, suggellato dalla doppietta del centravanti francese, scaccia via un po' di inquietudini intorno alla squadra nerazzurra.
di Redazione Undici
Calcio
Anche se sembra incredibile, il Barcellona ha annunciato che giocherà un’altra partita di campionato allo stadio Johan Cruijff, che può ospitare solo 6mila spettatori
Una soluzione d'emergenza, visti gli ennesimi ritardi per la ristrutturazione del Camp Nou. E così ai blaugrana toccherà continuare a giocare in un impianto mignon.
di Redazione Undici
Calcio
La partita tra Juventus e Borussia Dortmund ha detto che Dusan Vlahovic sta tornando a essere un grandissimo attaccante
Dopo i gol contro Parma e Genoa, il centravanti serbo ha avuto un impatto devastante anche nell'esordio in Champions League.
di Redazione Undici
Calcio
Robert Lewandowski ha detto che «i giocatori e i ragazzi di oggi non vogliono essere sgridati: vogliono che gli si parli»
Intervistato dal Times, l'attaccante polacco ha lanciato un vero e proprio messaggio generazionale.
di Redazione Undici