La Dinamo Zagabria ha battuto il Tottenham nonostante il suo allenatore sia stato condannato a tre anni

Zoran Mamic, che ricopriva anche il ruolo di direttore sportivo, si è dimesso dopo la sentenza per frode, e il suo posto è stato preso da Damir Krznar.

Nella settimana passata tra le partite di andata e ritorno degli ottavi di finale di Europa League, la Dinamo Zagabria ha dovuto rinunciare al suo allenatore per un motivo piuttosto insolito: una condanna a quattro anni e otto mesi di reclusione. Questo non ha però impedito alla squadra croata di ribaltare, contro ogni pronostico, il Tottenham di José Mourinho, tra le favorite per la vittoria della coppa, battendolo 3-0 nella vittoria più importante della sua storia recente.

La scorsa settimana, Zoran Mamic, che ricopriva anche il ruolo di direttore sportivo, era stato come sempre in panchina nella sconfitta per 2-0 subita nell’andata a Londra. La domenica seguente la Dinamo aveva vinto 5-0 contro il Varazdin nell’ultima giornata di campionato, mantenendo così il primo posto in classifica. Poi, lunedì, la Corte Suprema croata ha confermato la precedente condanna di Mamic per appropriazione indebita ed evasione fiscale, riducendola di appena due mesi. Mamic si è dimesso poche ore dopo, dicendo: «Anche se non mi sento in colpa, mi dimetto come avevo detto che avrei fatto se la sentenza fosse stata confermata». Nella stessa sentenza sono state confermate anche le condanne a sei anni e sei mesi del fratello, Zdravko Mamic, per tredici anni potente direttore esecutivo della Dinamo, e di Damir Vrbanovic, ex dirigente del club e della Nazionale croata – per lui tre anni e tre mesi di reclusione.

La Corte Suprema ha così confermato quello che in molti sostenevano da tempo, e che era stato riscontrato anche nel processo di primo grado: nel lungo periodo al comando della Dinamo, Vrbanovic e i fratelli Mamic sfruttarono le loro posizioni per sottrarre al club decine di milioni provenienti dalle cessioni dei tanti giocatori venduti all’estero nel corso degli anni, con conseguente evasione del fisco. Tra le tante cessioni finite sotto indagine c’è stata anche quella del Pallone d’oro Luka Modric, che nel 2017 finì nei guai — salvo poi essere scagionato — per aver ritrattato in modo sospetto una sua deposizione contro i fratelli Mamic.

La loro influenza nel club, tuttavia, è ancora evidente. Dopo averlo allenato una prima volta tra il 2013 e il 2016, Zoran Mamic si era trasferito in Arabia Saudita in concomitanza con la sentenza di primo grado. L’anno scorso è però tornato a Zagabria, riprendendosi il doppio ruolo di allenatore e direttore sportivo. Il fratello, Zdravko, un personaggio dai modi di fare sopra le righe, se non violenti, è tuttora latitante in Bosnia — dove nel 2017 venne gambizzato in un attentato — ma non rinuncia a convocare conferenze stampa in cui si dice innocente e vittima di accanimento. In Croazia le condanne hanno effetto immediato se superano i cinque anni di reclusione. Per questo motivo, dopo la gara contro il Tottenham, Zoran Mamic ha potuto raggiungere la squadra negli spogliatoi per festeggiare la grande – e inattesa – vittoria sugli uomini di Mourinho, arrivata grazie a una tripletta di Mislav Orsic, ex dello Spezia. Anche l’assistente che lo ha sostituito in panchina, Damir Krznar, gli ha dedicato la vittoria nelle interviste del postpartita.

Il coinvolgimento dei due fratelli negli affari del club è anche il motivo per cui gran parte dei tifosi della Dinamo Zagabria rinunciava a farsi vedere allo stadio Maksimir per le partite casalinghe. Prima della partita contro il Tottenham, un centinaio di tifosi riuniti all’esterno dello stadio cantavano: «Fanculo Mamic, la Dinamo siamo noi».