Con la sua esultanza, Leon Goretzka voleva proprio far arrabbiare l’Ungheria

Non è la prima volta che il centrocampista del Bayern si espone in prima persona su temi politici.
di Redazione Undici 24 Giugno 2021 alle 10:58

Dal punto di vista puramente calcistico, Leon Goretzka ha salvato la Germania da un disastro di dimensioni storiche: la Mannschaft di Joachim Löw ha giocato una partita davvero brutta contro l’Ungheria, non tanto e non solo pre i due gol concessi a una squadra palesemente inferiore, quanto per la sua incapacità di creare un certo numero di azioni davvero pericolose pur assediando l’area di un avversario che si difendeva in massa, che faceva fatica a superare la metà campo. Alla fine, il centrocampista del Bayern – subentrato dalla panchina – ha sfruttato una buona intuizione del compagno di club Musiala, un rimpallo all’interno dell’area di rigore, e poi ha battuto Gulacsi con un tiro secco, forte, rabbioso nella sua esecuzione e nella sua traiettoria. In questo modo, la Germania è riuscita a portarsi sul 2-2 e a qualificarsi per gli ottavi di finale da seconda classificata: sfiderà l’Inghilterra a Wembley.

Sul prato dell’Allianz Arena, però, non si è giocata solo una semplice partita di calcio tra Germania e Ungheria. Le polemiche politiche che hanno caratterizzato i giorni e le ore di immediata vigilia, riguardanti l’illuminazione dello stadio con i colori arcobaleno per sostenere i diritti della comunità LGBTQ+, si sono riverberate proprio subito dopo il gol di Goretzka, nel momento dell’esultanza: il centrocampista del Bayern ha segnato a pochi metri di distanza dai tifosi ungheresi, e si è rivolto a loro facendo il gesto del cuore con le mani.

Il riferimento è apparso subito chiaro: Goretzka ha voluto diffondere un messaggio d’amore, l’ha spiegato chiaramente in un post Twitter, un amore che non conosce barriere di sesso e di identità di genere e che, per l’appunto, è colorato d’arcobaleno. Goretzka ha impostato lo scatto della sua esultanza come immagine del suo profilo Twitter personale e ha scritto «Spread Love ?️‍?  Yes!!!!!!!!», proprio come se volesse sottolineare che la sua esultanza era stata pensata, e attuata, per far arrabbiare i tifosi ungheresi e tutta l’Ungheria. Ricordiamo che, qualche giorno fa, il governo e il parlamento di Budapest hanno approvato una legge che, di fatto, impedisce di trattare temi e argomenti riconducibili alla comunità LGBTQ+ in contesti pubblici alla presenza di minori. Prima della gara, lo stesso Goretzka aveva dichiarato che «noi della Germania vogliamo combattere il razzismo e l’omofobia come squadra».

Non è la prima volta che Goretzka si esprime pubblicamente su temi politici. Da tempo, infatti, il centrocampista del Bayern Monaco si è schierato apertamente contro i partiti di destra, specialmente Alternative für Deutschland, abbreviato in AfD, formazione politica nazionalista e conservatrice: a dicembre 2020, in un’intervista alla testata Welt am Sonntag, aveva detto che «La crisi del Coronavirus ha reso molto chiaro di che partito si tratta. Ed è una vergogna per la Germania. Già qualche tempo fa ho criticato l’AfD perchè le sue contraddizioni erano evidenti. È un partito appoggiato da gente che nega la pandemia e che relativizza l’Olocausto».

Il gol (e l’esultanza) di Goretzka

Pochi giorni prima dell’inizio degli Europei, Goretzka si è fatto fotografare con in mano una bandiera che portava lo slogan “Kein Fußball den Faschisten“, ovvero “Niente calcio per i fascisti”, e ha dichiarato al magazine tedesco DB MOBIL la sua speranza in vista delle elezioni: «Vorrei che AfD perda più voti possibile: i dirigenti del partito e chi lo vota pensano che il problema sia l’altro, magari il migrante. Dobbiamo parlare con loro e spiegare, perché con la conoscenza anche il populismo di destra sparirà». Oltre all’impegno politico, Goretzka si è distinto anche per alcune campagne solidali: nel corso della pandemia, insieme con alcuni compagni del Bayern e della Nazionale (Kimmmich, Lewandowski, Sané, Hummels, Rode e Klostermann) una piattaforma per raccogliere fondi da destinare alle realtà sociali e alle istituzioni mediche. Il ricavato è stato superiore a un milione di euro.

>

Leggi anche

Calcio
Ahanor non può ancora essere convocato nella Nazionale italiana, e all’estero non si spiegano come sia possibile
Una situazione paradossale, che accomuna il difensore dall'Atalanta a campionesse come Myriam Sylla. E che in Francia desta più scandalo che in Italia.
di Redazione Undici
Calcio
Grazie a una “campagna acquisti” iniziata cinque anni fa, gli Emirati Arabi Uniti hanno fregato la FIFA e oggi hanno una Nazionale piena di giocatori naturalizzati
A partire dal 2019, gli Emirati Arabi Uniti hanno utilizzato i petroldollari per convincere e naturalizzare giovani promesse straniere, aggirando così i paletti della FIFA. E oggi, grazie a questo, possono andare al prossimo Mondiale.
di Redazione Undici
Calcio
Le qualificazioni UEFA ai Mondiali e agli Europei non piacciono più a nessuno
L'ultima sentenza arriva dalla Football Association inglese, che lancia l'appello "per una profonda revisione del format attuale".
di Redazione Undici
Calcio
Dopo che per decenni i suoi talenti hanno giocato per i Paesi Bassi, adesso il Suriname sta importando giocatori e sta per andare ai Mondiali
Da Gullit e Rijkaard fino a Van Dijk, il Suriname ha "regalato" agli Oranje i suoi migliori campioni. Adesso la situazione si è ribaltata: il Suriname può qualificarsi proprio grazie ai calciatori nati in Europa.
di Redazione Undici