Undici acquisti che sarebbero perfetti per il Monza di Berlusconi

Qualche nome possibile, qualche altro davvero assurdo. Ma tutti bravi ragazzi, senza tatuaggi, senza capelli strani, per provare a vincere subito.

Battendo per 4-3 il Pisa ai supplementari nel ritorno della finale dei playoff di Serie B, il Monza ha conquistato la promozione in Serie A per la prima volta nella sua storia più che centenaria – è stato infatti fondato nel 1912. Dal 2018, il club brianzolo è di proprietà di Silvio Berlusconi, che in quattro stagioni ha completato il doppio salto dalla Serie C alla A. L’ex presidente del Consiglio, intervistato subito dopo la vittoria di Pisa, ha dichiarato: «Quali sono i prossimi progetti? Vincere il campionato e poi andare in Coppa dei Campioni». In attesa di una barzelletta sul Monza in Serie A, abbiamo immaginato un mercato estivo che possa permettere al Monza di raggiungere il traguardo indicato da Berlusconi in pochissimo tempo, forse anche in una sola stagione. E che risponderebbe a tutte le esigenze indicate dallo stesso Berlusconi a suo tempo: non appena arrivato a Monza insieme al fido Galliani, disse che «questa sarà una squadra giovane e tutta composta da giocatori italiani, tutti ragazzi. Dovranno avere i capelli in ordine, c’è già un parrucchiere di Monza che ha detto farà i capelli gratis. Niente barba e niente tatuaggi, così come non dovranno portare orgogliosamente orecchini vari. Saranno un esempio di correttezza in campo. Si scuseranno con gli avversari in caso di fallo e tratteranno l’arbitro come un signore. Se richiesto l’autografo non faranno schizzi, ma scriveranno bene nome e cognome e andranno sempre in giro vestiti con sobrietà e a modo. Voglio qualcosa di diverso dal calcio attuale».

Antonio Donnarumma

Berlusconi e Galliani sognano in grande. Sanno che a Parigi Gianluigi Donnarumma è scontento e provano a riportarlo in Italia. Berlusconi si ricorda della visita che Gigio gli ha fatto l’anno scorso in Sardegna, poco dopo aver vinto l’Europeo con l’Italia, e scartabellando su Google si imbatte in questo articolo dell’ottobre 2016: «Donnarumma: “Non avrò mai tatuaggi e orecchini”». Insomma, Gigio Donnarumma è il profilo perfetto, anche perché dichiaratamente milanista. Certo, lo scorso ottobre, alle Iene, il portiere del Psg si era fatto tatuare lo stemma del Milan sull’avambraccio destro, ma era un trasferello, un tatuaggio lavabile, quindi nessun problema. La trattativa è in fase di definizione, Donnarumma ha accettato la proposta del Monza, si arriva al momento delle strette di mano ma… sorpresa! Contrariamente a quanto dichiarato nel 2016, Donnarumma si è tatuato sull’avambraccio sinistro la coppa dell’Europeo vinto a Wembley. Salta tutto. Arriva suo fratello Antonio, anche lui tatuato, ma almeno chiede un ingaggio più basso di 11 milioni, più o meno.

 

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Giorgio Chiellini

Salutata la Juventus, a 37 anni, Chiellini sente ancora il richiamo del campo e, soprattutto, della vittoria. Così accetta l’offerta del Monza per un contratto annuale con l’incarico di fare da chioccia ai giovani che arriveranno. Naturalmente Chiellini non è tatuato.

Matteo Gabbia

Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano, e così l’amministratore delegato del Monza Adriano Galliani non può che partire dal Milan per il mercato della prima stagione del Monza in Serie A. Il club brianzolo diventa così una succursale dei rossoneri, un po’ come succedeva negli anni Novanta, un po’ come il Chelsea fa con il Vitesse: un posto per far crescere in prestito i molti giovani che non trovano spazio nella rosa di Pioli. Il primo nome della lista è quello di Matteo Gabbia (tra l’altro in queste ore se ne parla veramente), chiuso da Tomori, Kalulu, Botman e dal recupero dall’infortunio di Kjær. Inutile aggiungere che il Monza vincerà lo scudetto all’ultima giornata con due punti di vantaggio sul Milan a causa di una papera di Tatarusanu contro il Bologna.

Gabriele Zappa

Il Milan prova a inserire nell’affare anche Mattia Caldara, che non vuole giocare la Serie B con il Venezia e guadagna due milioni netti a stagione, più del doppio rispetto a Kalulu. Caldara però ha il tatuaggio di un leone su gran parte del braccio sinistro: bocciato. Al suo posto, dal Cagliari retrocesso, arriva Gabriele Zappa, nato a Monza, anche lui faccia da bravo ragazzo, che ha un tatuaggio molto piccolo sullo sterno. Berlusconi ormai ci vede poco e non se ne accorge. Galliani fa finta di niente.

Matteo Pessina

Nato a Monza, cresciuto nella Dominante (una società molto nota nella zona) e poi proprio nel settore giovanile del Monza con cui ha esordito diciassettenne in Lega Pro, niente tatuaggi, iscritto all’università, non ha la PlayStation e non gli piace uscire la sera: Matteo Pessina diventa il capitano e il simbolo della squadra di Berlusconi. Qualche anno fa, appena arrivato all’Atalanta, aveva dichiarato più volte di sognare di giocare un giorno in Serie A con il Monza.

Giacomo Bonaventura

Al Monza serve un altro giocatore d’esperienza e Berlusconi si ricorda di quando, nell’agosto 2014, fece il suo primo incontro con Giacomo Bonaventura, appena arrivato al Milan dall’Atalanta dopo che Jonathan Biabiany non aveva passato le visite mediche. Berlusconi scrutò Bonaventura e gli chiese: «Non hai tatuaggi? Non porti la cresta? Allora che calciatore sei?».

Daniel Maldini

Galliani chiama il suo vecchio amico Paolo Maldini e, dopo Gabbia, strappa anche il prestito biennale di Daniel Maldini, autore del suo primo (e unico) gol a San Siro con la prima squadra del Milan proprio contro il Monza, durante un’amichevole terminata 4-1 il 5 settembre 2020. A maggio 2024 Daniel diventerà il terzo Maldini a vincere la Coppa dei Campioni (come si ostina a chiamarla quel romanticone di Berlusconi) e lo farà, esattamente come suo nonno Cesare nel 1963, a Wembley.

Gol su assist di Lucas Paquetá, ovviamente

Samu Castillejo

In estate la dirigenza del Milan è perentoria con Galliani: ok la succursale, ok Gabbia e Maldini, però vi prendete anche Castillejo a titolo definitivo. Galliani non sa cosa rispondere, sa che Castillejo – tatuatissimo, con la cresta e gli orecchini – è completamente l’opposto rispetto ai diktat presidenziali, ma Berlusconi lo sorprende. Come con Ennio Doris nel 1981 a Portofino, come con Arrigo Sacchi durante un Milan-Parma del 1986, Berlusconi è talmente avanti che se si volta vede il futuro. Samu Castillejo sarà l’MVP della Serie A 2022/23 con 15 gol e 18 assist.

Lorenzo Colombo

Lorenzo Colombo nato a Vimercate. Esiste qualcuno più brianzolo di lui?

Mario Balotelli

Domenica scorsa, mentre il Milan vinceva lo scudetto contro il Sassuolo e il Monza superava 2-1 il Brescia qualificandosi per la finale dei playoff di Serie B, Galliani controllava di tanto in tanto sul suo cellulare l’app con i risultati delle partite di tutto il mondo buttando un’occhiata fugace su Adana Demirspor-Göztepe, campionato turco. A un certo punto legge che la gara è finita 7-0 per l’Adana e che Mario Balotelli ha segnato cinque gol. Uno di questi, l’ultimo, arriva grazie a un tiro fatto con la rabona. A luglio Balotelli diventa per la quarta volta un giocatore di una squadra di Silvio Berlusconi, e questa sarà la volta felice.

Niente male, niente male davvero

Cristiano Ronaldo

Pensavate davvero che fosse possibile vincere lo scudetto al primo anno di Serie A con Antonio Donnarumma, Chiellini, Gabbia, Zappa, Pessina, Bonaventura, Daniel Maldini, Castillejo, Colombo e Balotelli? Naturalmente no, e lo sanno anche Berlusconi e Galliani. Per questo il 23 agosto, allo stadio Brianteo di Monza, atterra in elicottero direttamente dall’isola di Madeira Cristiano Ronaldo. Atleta salutista se ce n’è uno, non ha tatuaggi per donare più spesso il sangue, Ronaldo lascia il Manchester United dopo una sola stagione per 20 milioni di euro netti all’anno e un contratto per partecipare al Grande Fratello VIP non appena avrà smesso di giocare a calcio. È così che lo scudetto diventa possibile.

Bonus track, allenatore: Francesco Moriero

Giovanni Stroppa lascia la squadra durante il ritiro a causa di un litigio con Mario Balotelli. Galliani non ha idee per sostituirlo, ma gli viene in mente di quella volta che ha parlato con Francesco Moriero, anche se non si ricorda di cosa. L’ex esterno di Roma e Inter, oggi commissario tecnico della Nazionale delle Maldive, viene ricontattato da Galliani, che gli chiede il perché di quel vecchio incontro. Galliani gli parla al telefono, in viva voce, e Berlusconi sente tutto. E ricorda anche lui quel vecchio momento condiviso con Moriero. Dopo pochi minuti, ecco una proposta di contratto biennale con opzione di rinnovo per una terza stagione: un’offerta che non si può rifiutare, e infatti Moriero lascia gli atolli oceanici per trasferirsi nell’operosa Brianza. Nel 2015 era stato candidato alle Regionali pugliesi con Forza Italia, risultando non eletto. Lo scudetto con il Monza sarà la sua rivincita, non solo come allenatore.