Cody Gakpo sta divorando l’Eredivisie e l’Europa League, ma lo farà anche con la Champions?

L'esterno offensivo del Psv ha numeri incredibili e un grande talento, ma tra poco dovrà confrontarsi con un top club.

Nelle prime settimane di questa stagione, Cody Gakpo ha restituito una sensazione di dominio, anzi di onnipotenza assoluta rispetto a ogni partita che gioca. Lo dicono i numeri, innanzitutto: con la maglia del Psv ha messo insieme tredici gol e dieci assist in sedici gare ufficiali di tutte le competizioni, vale a dire Eredivisie, Supercoppa d’Olanda, preliminari di Champions League e girone di Europa League; quasi come a voler confermare a tutti i costi questo trend statistico assurdo, alieno, anche con la Nazionale ha segnato due gol e servito un assist nelle ultime tre partite giocate. Insomma, il Psv e tutti noi stiamo vivendo l’esplosione di un talento ancora giovane ma non più giovanissimo – ha compiuto 23 anni a maggio – e che si è manifestato a questi livelli solo da un anno a questa parte, ovvero da quando gli allenatori Roger Schmidt e Ruud van Nistelrooy hanno iniziato a dargli fiducia incondizionata, a metterlo al centro del loro progetto tattico.

Gakpo è un prodotto del vivaio del Psv, a cui si è unito quando aveva nove anni. Ha sempre amato giocare sulla fascia sinistra come esterno offensivo a piede invertito, essendo un destro naturale, perciò la sua giocata migliore è quella a convergere verso il centro, verso l’area di rigore. In realtà è un giocatore imprevedibile e dallo scatto bruciante, che in virtù di queste caratteristiche può anche sfuggire all’avversario diretto allargandosi all’improvviso, per poi usare il mancino per dosare il cross o tentare la conclusione in porta. Proprio la buona qualità nell’assist e – soprattutto – nel tiro fa la differenza rispetto a tanti altri laterali d’attacco con doti simili: Gakpo ha una buona sensibilità tecnica, sa condurre bene il pallone ma sa anche frustarlo con tiri secchi e precisi, tendenzialmente potenti, che raramente lasciano scampo ai portieri avversari. L’altra caratteristica che lo rende unico, e anche piuttosto letale in attacco, è il suo fisico: Gakpo sfiora il metro e novanta d’altezza e ha una muscolatura importante, ma tutto questo non lo rende pesante, anzi la sua corsa è rapida, esplosiva, ad alta frequenza. Forse il suo difetto principale sta nel fatto che questa stazza importante non si converte in un impatto importante nel gioco aereo, e a volte i suoi primi controlli non sono sempre pulitissimi. Ma questa piccola mancanza viene compensata dalla sua velocità, dal modo in cui riesce quasi sempre a imporsi nel duello faccia a faccia con i suoi marcatori.

Un po’ di cose belle fatte da Cody Gakpo in questo inizio di stagione

Il punto, se vogliamo, è proprio questo: finora gli avversari di Gakpo, divorati da Gakpo, sono stati i difensori dell’Eredivisie e dell’Europa League. E quindi non c’è certezza sul suo rendimento nel caso decidesse di passare a una squadra più forte del Psv – un esito inevitabile, visto come sta andando questa stagione. Non a caso, viene da dire, in Champions League ha giocato quattro partite con zero gol segnati e un assist servito. E alla fine il Psv è stato eliminato dai Rangers Glasgow, che a loro volta sono stati battuti – piuttosto sonoramente – da Ajax, Napoli, Liverpool.

Insomma, questo nuovo grande talento del calcio olandese andrà verificato in un contesto più probante, più duro. È un destino condiviso con tutte le gemme scovate o prodotte dai club della Eredivisie negli ultimi anni: alcuni ragazzi sono riusciti a imporsi anche lontano dai Paesi Bassi, tra questi ci sono De Ligt, De Jong, in parte anche Ziyech, in attesa di capire come andrà ad Antony, Lisandro Martínez, Gravenberch; molti altri, però, hanno manifestato delle grosse difficoltà o sono ancora alla ricerca della consacrazione definitiva, in questo senso si pensi ai vari Lozano, Davinson Sánchez, Klaassen, Van de Beek, Bergwjin, Malen, Kluivert, Karsdorp. In attesa di capire quale sarà il top club che investirà su Gakpo, perché ormai è solo questione di tempo, l’esterno del Psv si è preso la scena che sembrava dover appartenere solo a un’altra grande promessa come Madueke, fermato da un grave infortunio, e se la sta dividendo con Xavi Simons, apparentemente rinato dopo il ritorno in Olanda. Forse basterà per continuare a mettere insieme numeri da favola, ad alimentare un talento evidente, a guadagnarsi l’inevitabile chiamata di un top club. Poi andrà a giocarsi le sue chance lontano dai Paesi Bassi, laddove è più complicato tenere certe medie, fare certe prestazioni. A meno che non si tratti di un grande campione, e allora sarebbe davvero una grande notizia per il calcio e la Nazionale olandese, perennemente alla ricerca di un leader offensivo che manca da tanto, troppo tempo.