Dopo anni di dominio, l’Ajax è piombato in una crisi nerissima

Non vince in campionato da ottobre, il tecnico è stato licenziato, il mercato costoso si è rivelato un flop.
di Redazione Undici 27 Gennaio 2023 alle 13:20

Dopo il pari con il Volendam, l’Ajax ha deciso di esonerare il tecnico Alfred Schreuder. Dopo aver vinto il campionato belga con il Bruges, Schreuder era stato scelto per rimpiazzare ten Hag (di cui era stato vice), l’uomo che aveva riportato l’Ajax nell’élite del calcio olandese e anche europeo. Non è andata come sperato, però: Schreuder aveva firmato per due anni con l’Ajax, ma dopo sette partite senza vittoria, la peggior striscia di sempre per il club in Eredivisie (addirittura bisogna risalire al 1965 per trovare uno stato di forma così negativo), la società non ha potuto che decidere per il cambio di guida tecnica. «Si tratta di una decisione difficile, ma necessaria», ha detto Edwin van der Sar, a capo del progetto sportivo ajacide. «Abbiamo perso un sacco di punti nel corso della stagione. Abbiamo concesso ad Alfred il tempo utile per cambiare il corso delle cose, ma è chiaro che non è riuscito nell’intento».

In campionato, l’Ajax non vince addirittura dal 23 ottobre, dal match contro il RKC Waalwijk. Un buco nero di risultati che ha fatto scivolare il club addirittura al quinto posto, a -7 dal Feyenoord capolista. Diventa in bilico persino la qualificazione in Champions, considerato che il secondo posto, al momento occupato dall’Az Alkmaar, è lontano cinque punti. Di certo, una situazione così difficile è arrivata in maniera inaspettata in casa Ajax: il club biancorosso, negli ultimi anni, è stato il padrone incontrastato in Olanda, vincendo tre campionati di fila (con quello del 2019/20 non assegnato). Senza dimenticare, ovviamente, l’incredibile cammino in Champions della stagione 2018/19, con l’Ajax a un passo – letteralmente: una manciata di secondi – dalla finale. Con ten Hag, l’Ajax ha centrato il passaggio del girone di Champions anche lo scorso anno, pur venendo eliminato negli ottavi contro il Benfica. Quest’anno, invece, gli olandesi sono finiti terzi nel girone con Napoli, Liverpool e Rangers, e disputeranno il playoff di Europa League contro l’Union Berlino.

Al di là delle responsabilità di Schreuder, sotto accusa è l’intera gestione del club. L’Ajax si è privato di molti giocatori fondamentali questa estate: sono andati via Antony, Lisandro Martinez, Haller, Gravenberch, Schuurs, Tagliafico, Mazraoui, tra gli altri. Onana, come noto, era già d’accordo con l’Inter. Poche settimane fa, ha salutato anche una colonna come Daley Blind, passato al Bayern Monaco. Cessioni pesanti ma niente di strano: è la logica di un club che sul player trading costruisce tutta la sua impalcatura di business. Del resto, nelle casse del club sono entrati 216 milioni di euro, a dimostrazione di come, negli anni passati, si sia lavorato molto bene in ottica acquisti e sviluppo del vivaio.

Con questi soldi, l’Ajax si è potuto permettere un mercato importante: i nuovi acquisti, infatti, sono costati al club circa 113 milioni di euro. Si tratta della campagna acquisti più costosa nella storia della società: definitivamente sorpassato il primato del 2020/21, quando l’Ajax aveva speso quasi 65 milioni di euro. Gli ajacidi, del resto, sono riusciti a restare competitivi anche con campagne acquisti praticamente ridotte al lumicino: lo scorso anno, per esempio, sul mercato sono stati spesi appena 18 milioni di euro.

Quest’anno, perciò, è mancata la bravura nell’individuare i giocatori utili alla causa. L’acquisto più costoso è stato quello di Steven Bergwijn dal Tottenham, per oltre 30 milioni, l’unico che ha avuto un buon impatto, anche se spesso frenato da problemi fisici. Ci si aspettava molto di più dagli altri arrivi, come il difensore Bassey (pagato 23 milioni), l’attaccante Brobbey, di ritorno al club (costato quasi 17 milioni) e il terzino Wijndal, arrivato per dieci milioni. Lucas Ocampos è stato un flop totale, ed è tornato al Siviglia. Il primo italiano nella storia dell’Ajax, Lorenzo Lucca, sta giocando invece molto poco, pur riuscendo a mettere a segno due reti in Eredivisie. In generale, è chiaro che l’uscita di Overmars dal club, a inizio 2022, dopo accuse di molestie sessuali (in seguito, l’ex Arsenal è stato vittima di un ictus, con un quadro clinico molto preoccupante), ha pesato tantissimo sulla capacità di mercato dell’Ajax. Gerry Hamstra e Klaas-Jan Huntelaar, la coppia che ha preso il posto di Overmars, non sono apparsi all’altezza del compito.

Per ora, è Schreuder a pagare per tutti. Del resto, la sua posizione era in bilico da mesi: «Non posso costruire una squadra completamente nuova in tre mesi», aveva detto qualche tempo fa. «Ho bisogno di avere tempo, è un peccato se non me lo concedono. La squadra ha bisogno di tempo». Una richiesta che però non ha attirato molte simpatie, e un ex importante come Sneijder è stato durissimo nei suoi confronti: «Non è in grado di allenare. Allenare è molto più che scegliere un undici titolare. Ma come ti comporti con i giocatori? Ha perso il controllo dello spogliatoio». Sotto accusa, in particolare, il rapporto con Blind, che alla fine ha salutato l’Ajax parlando di “circostanze” di cui avrebbe fatto a meno. In attesa di conoscere il nome del nuovo tecnico, il club di Amsterdam vive una di quelle crisi “esistenziali” che sembrano tornare di volta in volta, in maniera circolare.

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