Il Borussia Dortmund è la miglior squadra d’Europa nel 2023

Otto vittorie in otto partite di tutte le competizioni, i soliti giovani talenti ma anche un po' di calciatori di maggiore esperienza.

Negli ultimi anni il dominio incontrastato del Bayern Monaco sul calcio tedesco ha gettato un po’ di ombre sull’incessante lavoro del Borussia Dortmund sui migliori talenti d’Europa. Al punto che dei giornali piuttosto prestigiosi, per esempio il Guardian, si sono chiesti se il BVB non fosse «e una fredda linea di produzione industriale, che non vince più trofei di rilievo e in cui i calciatori sono semplicemente degli asset da valorizzare». In fondo è una visione pure condivisibile, se pensiamo che l’ultimo titolo nazionale è arrivato nel 2012, e che da allora la bacheca del Signal Iduna Park è stata riempita solo con una Coppa e tre Supercoppe di Germania. Come detto, però, bisogna tener conto del Bayern: dal 2012 a oggi, infatti, la squadra bavarese ha sempre vinto la Bundesliga, e ha aggiunto anche due Champions League al suo palmarés. Come se non bastasse, negli ultimi dieci anni ha conquistato anche la DFB-Pokal per cinque volte.

È evidente: per vincere in Germania bisogna aspettare un calo del Bayern Monaco. E poi, ovviamente, bisogna saperne approfittare. E in questo momento sta andando esattamente in questo modo: la squadra di Nagelsmann ha vinto solo due delle ultime sei gare di Bundesliga, e nell’ultimo turno è stata battuta dal Gladbach. Nel frattempo, il Borussia Dortmund ha tenuto un rendimento perfetto: otto successi in altrettante partite giocate nel 2023, con 22 gol segnati. Ora la classifica di Bundes dice che i gialloneri allenati da Terzic sono al primo posto accanto ai loro rivali di sempre e all’Union Berlin, ma anche in Champions le cose sono andate piuttosto bene: un meraviglioso gol di Adeyemi ha permesso al BVB di battere il Chelsea al Signal Iduna Park. Considerando la crisi nera dei Blues, iniziare il return match di Stamford Bridge da una posizione di vantaggio potrebbe avere un certo peso.

Ma cosa è cambiato rispetto al passato? Cosa c’è di nuovo e/o di speciale in questo Borussia Dortmund? Intanto, tutto parte dalla solita colonia di ragazzi di grande qualità prospettica: il 19enne Jude Bellingham è il capitano e uomo-simbolo del nuovo ciclo, poi in avanti si alternano il 18enne Bynoe-Gittens, il 20enne Reyna, il 18enne Moukoko, il 21enne Adeyemi e il 24enne Malen. Dietro e accanto a loro, però, sono stati integrati dei calciatori con un po’ d’esperienza in più rispetto agli standard storici: a gennaio, per esempio, dall’Union Berlin è arrivato il terzino norvegese Ryerson (27 anni); i colpi estivi sono stati l’acquisto di Schlotterbeck (23 anni), Sule (27 anni) e Ozcan (25 anni), e ora anche Haller (28 anni) è tornato in squadra dopo i problemi di salute accusati dopo il suo trasferimento dall’Ajax; nell’undici di riferimento di Terzic trovano molto spazio i vari Emre Can, Thorgen Hazard, Brandt, Guerreiro, Wolf, elementi con una carriera consolidata ad alto livello e che sono in grado di sostenere un calcio iper-dinamico, moderno, un calcio che in quanto tale accetta continui ribaltamenti di fronte. Insomma, il nuovo BVB è una squadra che non si è snaturata, che non ha cancellato la sua identità, semplicemente l’ha ibridata un po’ con qualcosa di diverso. Chissà, magari sentiva nell’aria il profumo di un calo del Bayern e si è attrezzata per poterlo sfruttare. Certo, sarà difficile continuare a vincere tutte le partite, ma ci sono tutti i presupposti perché i gialloneri tornino a lottare per il titolo, finalmente. E per dire la sua anche in Champions League.