La Uefa sta pensando a un tetto europeo per stipendi e mercato, dice il Times

Un modo per limitare lo straptere economico della Premier League?

Da anni, ormai, si parla di nuove regolamentazioni economiche nel calcio europeo. Il Fair Play Finanziario, d’altronde, ha avuto un effetto relativo: dalla sia istituzione, nel 2009, i bilanci dei club sono migliorati in modo significativo, ma nel frattempo sono nate nuove formule creative – al limite dell’illegale, spesso oltre – per rispettare i parametri fissati dall’UEFA. E così non si è verificata l’auspicata salvaguardia dell’equilibrio competitivo del calcio, sia a livello di leghe nazionali che di competizioni internazionali: in questo senso, la vittoria in Champions del Manchester City  – un club che è stato ed è ancora accusato di aver violato le regole del FFP – è un segnale chiaro di come si sono evolute le cose. È per questo, soprattutto per questo, che l’UEFA sembra decisa ad accelerare per l’istituzione di nuove limitazioni finanziaria, a partire da un tetto massimo di spesa per stipendi, calciomercato in entrata e compensi agli agenti dei giocatori.

La notizia è stata data dal Times, per cui la Confederazione del calcio europeo si sarebbe mossa per limitare lo strapotere dei club di Premier League sul calciomercato globale. O quantomeno per provarci. Un gruppo di lavoro sta studiando un metodo per integrare le regolamentazioni già contemplate nel Financial Sustainability Regulations (FSR), il nuovo manifesto UEFA redatto nell’ambito del Fair Play Finanziario,  e che limitano la spesa relativa dei club a una percentuale delle entrate – 90% per quest’anno, 80% nel 2024 e 70% nel 2025. Non è stato ancora individuato un nuovo tetto, ma è chiaro che un ulteriore abbassamento oltre questa soglia avrebbe un impatto notevole sulle possibilità di spesa dei club di tutta Europa – a cominciare da quelli inglesi.

Diverse istituzioni attendono la nuova proposta UEFA, dentro e fuori dal calcio: oltre alle leghe nazionali europee, al sindacato dei calciatori (FIFPro) e all’associazione dei club europei (ECA), anche l’Unione Europea deve dare il suo placet per far partire quella che sarebbe una vera e propria rivoluzione sportiva ed economica. Aleksander Ceferin, presidente UEFA, pochi mesi fa ha detto che «i budget delle società di calcio sono saliti alle stelle, e questo è un problema. Per questo i club, sia quelli piccoli che quelli grandi, sono tendenzialmente favorevoli all’istituzione di un tetto alle spese operative». Per il momento siamo ancora nel campo delle ipotesi, vedremo se la risposta sarà la stessa quando il provvedimento diventerà reale, o comunque più concreto.