Il Barcellona sta comprando giocatori che non è certo di poter registrare, proprio come un anno fa

La crisi economica del club blaugrana è tutt'altro che risolta.

Un anno fa, più o meno di questi tempi, la spaventosa crisi economica del Barcellona si manifestava nella sua forma più critica, almeno secondo il punto di vista dei tifosi: per via di un monte stipendi troppo elevato per i parametri imposti dalla Liga, il club catalano si trovava in una condizione assurda, ovvero quella di non poter registrare in lista i giocatori acquistati sul mercato. Si trattava, nella fattispecie, di Kessié e Christensen, poi nelle settimane successive si sarebbero aggiunti alla lista anche Raphinha, Marcos Alonso, Koundé. Alla fine il disastro è stato scongiurato sfruttando degli incastri contabili a dir poco complicati, ma sembra che il presidente Laporta e la sua dirigenza non abbiano imparato la lezione. Al punto che il Barça, oggi, si trova esattamente nella stessa situazione: al momento, infatti. la società blaugrana non è certa di poter restare dentro i paletti della Liga per il suo monte stipendi. E quindi gli acquisti già annunciati finora – Ilkay Gündogan dal Manchester City e Iñigo Martínez dall’Athletic Bilbabo – non sono ancora stati registrati.

Questa nuova crisi del Barcellona viene raccontata da diversi media spagnoli. El País ne fa una questione di modello, scrive che «la crisi economica costringe il club catalano ad acquistare solo giocatori a costo zero e quindi non di primo pelo, in fondo questa è l’unica strada che ha Laporta per poter continuare a vincere, quantomeno a provarci». Se volete un’analisi più esaustiva e quindi più caustica, ecco quella di El Confidenciál: «Mentre i giornali sportivi raccontano storie su possibili nuovi acquisti di grande livello, sono gli stessi dirigenti del Barça ad andare in tutt’altra direzione: alcune persone vicine al dipartimento delle finanze hanno dichiarato che “è come se fossimo tornati a un anno fa”». Ecco un resoconto per chi ama le cifre: sempre secondo El Confidenciál, al momento il disavanzo operativo è pari a 200 milioni di euro, e il vero problema è che il Barça ha poche mosse a disposizione per coprirlo.

Una di queste, ovviamente, potrebbe essere la cessione di calciatori fuori dal progetto, o comunque non centrali nelle rotazioni di Xavi, con conseguente alleggerimento del monte ingaggi. Come ha spiegato il vicepresidente Eduard Romeu in un recente incontro con i giornalisti, il Barça potrebbe arrivare a risparmiare 51 milioni di euro, ma solo se riuscisse a disfarsi di Clement Lenglet, Sergiño Dest, Samuel Umtiti, Álex Collado e Gustavo Maia. E poi ci sono nomi più grossi, potenzialmente più appetibili sul mercato: un anno fa il Barcellona spingeva perché De Jong lasciasse la Spagna, ora invece pare che sia il turno di Ansu Fati, Ferran Torres, Raphinha, Eric García e Kessié. Il punto, però, è che questi giocatori – Ansu Fati su tutti – stanno opponendo resistenza, non vogliono lasciare il Barça, esattamente come De Jong nel 2022. E allora la società e pure i nuovi giocatori arrivati in Catalogna hanno dovuto cautelarsi: come racconta The Athletic, citato anche dal quotidiano As, Gündogan ha fatto inserire nel suo contratto una clausola per cui potrebbe liberarsi, a costo zero e prima della fine della sessione di mercato, nel caso sorgessero problemi relativi alla registrazione del suo contratto, incassando anche un intero anno di stipendio. Per dirla in parole povere: Laporta e i suoi collaboratori dovranno risolvere la crisi e mettersi in regola per inserire in lista i nuovi arrivi, altrimenti Gündogan andrà in un altro club e il Barcellona dovrà anche versargli nove milioni di euro come regalo d’addio.