Il Milan ha una grande fascinazione per i giocatori del Chelsea

Sono dieci anni che il club rossonero sfrutta questo asse di mercato.

Il rapporto preferenziale tra Milan e Chelsea, relativamente al calciomercato, è iniziato nel 2013, con il prestito di Michael Essien. Da allora è stato un crescendo rossiniano, un continuo dragare – e sfruttare – la rotta Stamford Bridge-Milanello. Nei cinquant’anni precedenti, i rapporti di mercato tra i due club erano stati esplosivi ma sporadici: proprio dal Chelsea arrivò Jimmy Greaves, uno dei talenti più inebrianti e controversi del calcio britannico anni Sessanta, che infatti durò pochi mesi al Milan prima di tornare in patria; poi vennero gli anni Novanta-Duemila, poi vennero le operazioni per Desailly, Weah, Dalla Bona, Crespo, Shevchenko. Insomma, pochi colpi, alcuni di primo livello, senza una reale connessione. Poi, come detto, il prestito di Essien ha dato il via a qualcosa di diverso. A una fascinazione piuttosto significativa, da parte del Milan, per i giocatori in uscita dal Chelsea. Da allora, infatti, siamo arrivati a dieci affari in dieci anni.

Perché abbiamo parlato anche di crescendo rossiniano? Semplice: il prestito di Essien, risoltosi non proprio benissimo, è stato il preludio a tante altre operazioni. Un anno dopo, per dire, il Milan prese Marco van Ginkel (sempre in prestito) e anche Fernando Torres (prestito e poi riscatto del cartellino prima della cessione all’Atlético), nel 2016 fu la volta di Mario Pasalic (ancora in prestito). Solo il croato ha lasciato un ricordo positivo, ma neanche così tanto. Due anni dopo, ecco un altro colpo non proprio riuscitissimo: il prestito di Tiemoué Bakayoko, giocatore-feticcio di Gattuso, rendimento non proprio indimenticabile in maglia rossonera.

Siamo ormai ai giorni nostri, e allora dobbiamo raccontare un evidente cambio di politica: il Milan, anche in ossequio al suo nuovo modello di mercato, passa dai prestiti secchi a quelli con obbligo di riscatto. È così che arriva un grande acquisto dal Chelsea: Fikayo Tomori, 600mila euro per gli ultimi sei mesi della stagione 20/21 e poi altri 31 per prenderlo a titolo definitivo. Insieme a quella del centrale inglese, nell’estate 2021 arrivano anche le firme di Olivier Giroud, un profilo completamente diverso rispetto a quelli arrivati dal 2013, e dell’eterno Bakayoko, ancora in prestito. Tomori e Giroud metteranno una firma enorme sullo scudetto 2022, Bakayoko resterà in disparte per due anni e ora risulta svincolato. Infine, flash forward all’estate in corso: l’addio di Tonali direzione Newcastle accelera le operazioni in entrata del Milan, che ovviamente si rivolge al Chelsea per puntellare il centrocampo (con Loftus-Cheek) e la batteria dei trequartisti (Pulisic).

Nelle ultime due estati si è parlato anche di una trattativa piuttosto avanzata per Hakim Ziyech, ma alla fine non se n’è fatto nulla. Il suo arrivo al Milan sarebbe stata l’undicesima operazione conclusa con il Chelsea, e allora è giusto parlare di un vero e proprio asse di mercato. Sulla nascita e sull’affermazione di questo vero e proprio trend pesa certamente la diversa consistenze economica dei due club, pesa il fatto che le società di Premier League, in generale, sono decisamente più ricche di quelle di Serie A, e quindi hanno tutto l’interesse a (s)vendere i loro giocatori in eccedenza. Il Milan, soprattutto negli ultimi anni, ha saputo giovarsi di questa condizione. Sarà interessante capire come andranno le esperienze di Pulisic e Loftus-Cheek, magari saranno il preludio a nuovi affari tra Londra e Milano. Conoscendo il modello operativo del Chelsea, è probabile che ci siano nuovi esuberi da riciclare, tra un anno o due.