João Félix sta tornando a splendere

Tre partite, tre gol e la sensazione che sia approdato nella squadra giusta, finalmente.
di Redazione Undici
20 Settembre 2023

C’è stato un momento, un periodo, in cui tutti pensavano che João Félix fosse un talento perduto: l’Atlético Madrid aveva finito per fagocitarlo – come successo a molti altri giocatori – e lui si era intristito, al punto da chiedere e ottenere un prestito per rinascere. Solo che l’occasione si era materializzata in un contesto, se possibile, ancora più particolare: quello del Chelsea in (perenne) ricostruzione. A Londra, João Félix ha vissuto sei mesi fatti di pochissimi lampi e tanta malinconia per quello che poteva essere e non è stato. L’estate 2023, però, ha portato consiglio. E una nuova chance, evidentemente più affine al giocatore e anche all’uomo: il Barcellona di Xavi, privato di Ousmane Dembélé, ha fatto in modo di arrivare agli ultimissimi giorni di mercato e di sottoscrivere un accordo di prestito. Da parte sua, João Félix voleva solo e solamente i blaugrana. Per un’evidente affinità tecnica che diventa culturale, per cercare di rilanciarsi in un sistema di gioco che sembrava adattarsi perfettamente alle sue caratteristiche, per provare a prendersi quella ribalta che sembrava dovesse appartenergli per forza, data la sua qualità abbagliante, la sua rarissima precocità, le sue prospettive enormi. In fondo c’era e c’è ancora tempo, per lui: João Félix compirà 24 anni a novembre, aveva e ha ancora una lunga carriera davanti a sé.

In queste prime settimane, quindi fin da subito, i pianeti si sono allineati. Lo dicono i numeri, tre partite con tre gol segnati e un assist servito. In questo caso, però, i numeri sono solo una conseguenza: ciò che balza agli occhi è il sorriso di João Félix, il fatto che sembri pienamente integrato nel sistema di Xavi e del suo Barcellona, come se lo praticasse da tanto tempo e non solo da qualche partita. Sia contro il Betis che contro l’Anversa, al debutto in Champions League, il tecnico catalano l’ha schierato come esterno sinistro a piede invertito, ma in realtà le sue attribuzioni sono state molto più fluide, molto più ampie: João  si è mosso con grande libertà su tutto il fronte offensivo, offrendo sempre uno sfogo ai compagni impegnati in costruzione, associandosi laddove occorreva, sempre con qualità, sempre con intelligenza.

Non a caso, viene da dire, i tre gol sono arrivati tutti in maniera diversa: contro il Betis, João Félix ha controllato un pallone complicato in area dopo un taglio profondissimo da sinistra a destra, poi ha superato il portiere in dribbling e ha trovato un angolo quasi impossibile per depositare il pallone in rete; contro l’Anversa, la prima marcatura è arrivata grazie a un tiro secco scoccato dall’interno dell’area di rigore, dopo aver gestito una bella imbucata tra le linee, mentre la seconda con un colpo di testa su cross dalla destra. A tutto questo va aggiunto anche l’assist per Robert Lewandowski, un preziosissimo tocco sotto di destro. È tutto qui, in questo video:

In queste immagini, ovviamente, non ci sono solo i tre momenti-highlights di Barcellona-Anversa. Ci sono anche tutti gli altri palloni giocati da João Félix, e quindi c’è il racconto di come sia tornato a essere un calciatore impiegato bene, sfruttato a dovere, un talento che brilla di luce propria ma anche di luce riflessa, per ragioni che riguardano l’approccio, lo stile, i principi tattici della sua squadra. È per via di tutto questo che El País, subito dopo la fine della prima in Champions League, ha scritto che «João Félix impreziosisce il Barça di Xavi: mimetizzato da falsa ala sinistra non solo accompagna molto bene il gioco, ma lo conclude e lo rifinisce con quella precisione e quella bellezza che piacciono tanto ai tifosi del Barcellona». È chiaro a tutti ormai, questa epifania è una questione di stili e inclinazioni che si somigliano, che combaciano fino quasi a sovrapporsi perfettamente; João aveva bisogno del Barcellona e il Barcellona aveva bisogno di lui, si sono trovati e va benissimo così: un talento che sembrava perduto è tornato a splendere, per fortuna.

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