Il Dibu Martínez ha battuto il record di imbattibilità nella storia dell’Argentina

Sette partite senza subire gol per 622 minuti complessivi.

La Nazionale argentina sta vivendo uno dei migliori periodi della sua storia. La Selección è detentrice del titolo mondiale, della Copa América e della Coppa dei Campioni Uefa-Conmebol, praticamente tutti i tornei ufficiali a cui potrebbe prendere parte. E poi, come se non bastasse, ha cominciato le qualificazioni ai Mondiali del 2026 – sì, in Sud America è già iniziato l’infinito round robin che determina gli accessi alla prossima fase finale – con tre vittorie in tre partite, unica squadra a punteggio pieno. I meriti di Scaloni e di Messi, in questo dominio, sono stati abbondantemente raccontati. Dopo l’ultima vittoria (1-0 contro il Paraguay), però, è arrivato il momento di celebrare un altro eroe di questa Argentina: Emiliano Dibu Martínez, portiere un po’ matto ma tremendamente efficace. Sono i numeri a dirlo, e ora sono numeri da record: Martínez ha aggiornato il record di imbattibilità di un portiere della Selección, portandolo fino a 622 minuti.

Nelle ultime sette partite, l’Argentina ha sempre schierato Martínez. E non ha mai subito gol. L’ultimo calciatore in grado di battere il portiere dell’Aston Villa è stato addirittura Kylian Mbappé: sì, esatto, la Selección ha la porta inviolata dallo scorso 18 dicembre, il giorno della finale dei Mondiali in Qatar (3-3 ai supplementari, poi vittoria argentina ai rigori). Da allora, la Nazionale di Scaloni ha affrontato avversari non proprio impegnativi, questo va detto, ma in ogni caso è riuscita a non incassare neppure una rete: 2-0 contro Panama, 7-0 contro Curaçao, 2-0 contro l’Australia, 0-2 a Giacarta contro l’Indonesia, 1-0 contro l’Ecuador, 0-3 a La Paz contro la Bolivia e 1-0 contro il Paraguay. Come detto, Martínez è stato schierato dal primo minuto in tutte queste gare. Gli unici minuti che gli mancano sono gli ultimi 10′ contro Curaçao, quando al suo posto è entrato Franco Armani.

Il precedente record di imbattibilità, per un portiere della Nazionale argentina, apparteneva a Germán “Mono” Burgos, oggi allenatore. L’ex vice di Simeone all’Atlético Madrid accumulò 608 minuti con la porta inviolata in nove amichevoli giocate a cavallo tra il 1998 e il 1999. Sulla panchina dell’Argentina c’erano Daniel Passarella e poi Marcelo Bielsa. Il bello è che Burgos, nonostante avesse questa striscia aperta, non fu scelto da Passarella come titolare ai Mondiali del 1998: per le gare giocate in Francia, infatti, il ct della Selección gli preferì Carlos Roa. L’attuale tecnico Scaloni non ha commesso questo errore con Martínez, decisivo ai rigori contro l’Olanda in semifinale, fondamentale all’ultimo minuto dei supplementari in finale – ricorderete l’uscita e la parata su Kolo Muani – e poi ancora formidabile nell’ultima lotteria, quando ha parato il tiro di Coman. Poco dopo, giustamente, è stato premiato come miglior portiere della Coppa del Mondo.