Per il Barcellona, la sconfitta interna contro il Girona – un 2-4 che ha mandato i blaugrana a sette punti dal primo posto in Liga – non è la peggior notizia arrivata negli ultimi tempi. Anzi, sembra più che altro il sintomo di un malessere molto più profondo, molto più radicato. A confermarlo, intanto, ci sono i numeri. Soprattutto quelli della difesa: la squadra di Xavi ha subito quattro gol in casa per la prima volta dal 2018, ed è già a 18 reti incassate in 16 partite di Liga – sono soltanto due in meno rispetto a quelle subite in tutto lo scorso campionato. Anche l’attacco non funziona più come dovrebbe: in totale il Barça ha segnato 30 gol in 16 partite, non pochi ma neanche tantissimi, ed è addirittura dalla quinta giornata, cioè dal 16 settembre scorso, che Xavi e i suoi giocatori non riescono a vincere una partita con più di un gol di scarto. Per altro i cinque gol segnati quel giorno, in occasione di una vittoria contro il Betis, contribuiscono ad annacquare le statistiche del Barcellona.
Oltre i dati, poi, ci sono le sensazioni. E anche quelle sono piuttosto negative. Basta ripercorrere a ritroso le ultime ore, quelle dopo la sconfitta contro il Girona: diversi giornali spagnoli hanno criticato Xavi e le sue dichiarazioni, El Confidencial per esempio ha pubblicato un articolo in cui dice che «Xavi ha dimostrato ancora una volta di essere un allenatore mediocre», mentre El Mundo ha scritto che l’allenatore del Barça «accampa scuse e dice bugie», e persino altri uomini-simbolo del club hanno espresso concetti di tutt’altra pasta rispetto a quelle del tecnico catalano. Ma andiamo con ordine, partendo proprio da ciò che ha detto Xavi: «La partita contro il Girona è stata equilibrata, è stata decisa dai dettagli. Abbiamo creato molte più occasioni rispetto ai nostri avversari, se avessimo vinto sarebbe stato un risultato giusto. Il Barcellona resta una squadra in costruzione, dobbiamo lavorare molto se vogliamo arrivare al livello delle migliori. Anche l’anno scorso abbiamo vissuto momenti duri, ma alla fine sono arrivati due titoli». Queste frasi sono state pronunciate nel corso di un’intervista televisiva rilasciata a DAZN España, e Xavi si trovava a pochi centimetri da Michél, tecnico del Girona. La sua faccia e la sua reazione alle parole di Xavi, intendiamo quelle di Michél, sono diventate virali in tutta la Spagna.
Come anticipato, non solo i giornalisti e non solo Michél hanno manifestato il suo disaccordo con Xavi. Anzi, il vero problema è proprio questo: sembra esserci un evidente scollamento tra l’allenatore e gli altri pezzi che compongono il Barcellona. Per esempio Deco, il direttore sportivo del club catalano, ha detto che «non abbiamo giocato una buona partita, non siamo stati abbastanza forti». Allo stesso modo, il presidente Juan Laporta ha parlato con Xavi dopo il fischio finale, ma poi si è chiuso nel suo ufficio dentro stadio di Montjuïc e si è negato a qualsiasi confronto con i media e con i suoi collaboratori. Quel che è peggio, però, è che gli stessi giocatori del Barcellona hanno criticato, anche se in modo indiretto, il loro allenatore: Frenkie de Jong, intervistato nel postpartita, ha detto che «quella col Girona è una sconfitta dura: non siamo stati lucidi con la palla, io per primo, soprattutto nel primo tempo. Questo ci è costato la partita». Non è la prima volta che dagli spogliatoi escono fuori delle lamentele nei confronti di Xavi: come scrive El País in questo articolo, negli ultimi mesi anche Gundogan e Lewandowski hanno espresso giudizi non proprio lusinghieri sul gioco del Barça.
Anche dagli spalti, come scrive Diário As, sono arrivate le prime contestazioni dirette al Barcellona di Xavi. E ci sono delle evidenti ripercussioni sul morale della squadra e dello stesso allenatore, apparentemente incapaci di risolvere i problemi che si sono manifestati fin dall’inizio di questa stagione. Problemi che sembravano essere stati quantomeno attenuati nelle ultime settimane, non a caso il Barça aveva vinto due partite toste contro Porto e Atlético Madrid, ma che poi si sono ripresentati contro il Girona. Che non è una favola, che staziona da inizio anno in testa alla classifica con pieno merito, ma resta comunque una squadra inferiore a quella di Xavi. E invece le carenze strutturali e tattiche del Barça sono ancora lì, restano irrisolte, ed è la prima volta che Xavi allenatore sembra aver perso il tocco magico, nel corso della sua esperienza in blaugrana. Sta a lui cercare di capire come intervenire sui difetti e come appianare le discordanze, con i suoi giocatori, con i suoi dirigenti.