Le Supercoppe stanno diventando un problema dappertutto

Dopo Italia, Spagna e Turchia, ora anche la Francia deve risolvere il caso relativo al Trophée des Champions.

Tra pochi giorni, a meno di nuovi ribaltoni, Napoli, Inter, Lazio e Fiorentina si giocheranno l’edizione 2023 della Supercoppa Italiana. Lo faranno a Riyad, capitale dell’Arabia Saudita, e per la prima volta si tratterà di un mini-torneo a quattro squadre, con tre partite complessive – due semifinali e poi la finale in gara uncia. Questo format è stato copiato integralmente dalla Spagna: è dall’edizione 2019, infatti, che la Supercopa de España si disputa sempre in Arabia Saudita – a parte quella del 2020, giocata a Siviglia causa pandemia – e vede scontrarsi la squadra vincitrice dell’ultima Liga, la squadra vincitrice dell’ultima Copa del Rey e le due squadre arrivate seconde in entrambe le competizioni.

Prima abbiamo parlato di «nuovi ribaltoni», e l’abbiamo fatto non a caso: da mesi, ormai, si rincorrono voci e indiscrezioni secondo cui le squadre qualificate alla Supercoppa Italiana 2024 non sarebbero proprio felicissime di andare in Arabia Saudita, per diversi motivi – gli incastri col calendario, la distanza, le strutture che ospiteranno gli allenamenti. Allo stesso modo, anche le autorità di Riyad avrebbero lamentato l’assenza di società più importanti. Tutto questo, al netto delle (inevitabili) polemiche etiche sull’Arabia, sul fatto che i soldi versati alla Lega Serie A – così come alla RFEF, la Federcalcio spagnola che organizza la Supercopa – arrivino da un Paese in cui non sono garantiti alcuni diritti umani fondamentali. Quattro anni fa, quando furono le squadre spagnole a inaugurare il nuovo format del torneo, furono sollevati gli stessi identici dubbi, sia da parte dei giocatori che da parte dei tifosi.

Insomma, la Supercoppa Italiana e quella spagnola hanno deciso di cambiare la loro essenza – prima venivano assegnate in modo diverso – e questo si sta rivelando un problema. Anche in Francia, però, la situazione è piuttosto complicata: il Trophée des Champions ha un’anima più tradizionale, nel senso che consiste ancora in una sfida secca tra la squadra detentrice della Ligue 1 e quella detentrice della Coppa di Francia, eppure l’edizione del 2023 sta per svolgersi in mezzo alle controversie. Il problema, paradossalmente, nasce dal fatto che la LFP (la lega francese) abbia deciso di ambientare la partita a Parigi, e in inverno, dopo 15 anni di sfide all’estero disputate in estate. A lamentarsi sono stati tutti i tifosi, sia quelli del PSG (squadra campione di Francia) che quelli del Tolosa (detentore della Coppa), soprattutto quelli dei gruppi organizzati: come scrive Le Parisien, gli appartenenti al Collectif Ultras Paris (CUP) hanno deciso di boicottare la partita, in calendario per mercoledì 3 gennaio 2024, per i prezzi troppo alti; Les Indians del Tolosa, invece, si sono lamentati del fatto che «lo stadio non sarà neutrale, e non solo perché si tratta del Parco dei Principi: il Tolosa, infatti, ha ricevuto soltanto 6508 biglietti per la vendita diretta. Tutti gli altri tifosi hanno dovuto passare dalla biglietteria del PSG per sperare di trovare un posto».

I problemi relativi alla Supercoppa di Francia seguono di poche ore il clamoroso caso della Supercoppa di Turchia, programmata per il 29 dicembre scorso e boicottata dalle due squadre qualificate – Galatasaray e Fenerbahce – a causa di dissidi politici con l’Arabia Saudita. Sì, perché anche la Supercoppa turca avrebbe dovuto disputarsi a Riyad, solo che all’ultimo momento le autorità saudite hanno fatto sapere che non avrebbero permesso l’esecuzione dell’inno nazionale turco e l’esposizione di simboli riconducibili a Mustafa Kemal Atatürk. Secondo le voci giunte dall’Arabia, poi, sembrava che i giocatori sarebbero stati perquisiti dalla polizia nel tunnel subito prima del fischio d’inizio, in modo da evitare che potessero avere maglie con simboli compromettenti. Per tutta risposta, come detto, i due club hanno deciso di lasciare l’Arabia e i membri delle due delegazioni, giocatori compresi, sono stati accolti da eroi al loro ritorno in Turchia.

Per dirla brutalmente: le Supercoppe stanno creando tanti problemi – calcistici, logistici ma anche politici – un po’ dappertutto. Se guardiamo ai Paesi europei con grande background calcistico, solo Germania e Inghilterra sembrano immuni da situazioni incresciose. Forse perché l’approccio è minimalista: sia la DFL-Supercup che il Community Shield si disputano sempre allo stesso modo, con una gara estiva che in pratica inaugura la nuova stagione. In Germania lo stadio è variabile, mentre in Inghilterra non ci sono dubbi: la partita si disputa a Wembley, salvo casi estremi. Magari la strada giusta è proprio quella della tradizione?