Al Manchester United sono degli specialisti nel deprezzare i giocatori

Pogba, Martial, Depay e altri casi di giocatori comprati a tanto e rivenduti a poco. Se non a zero.
di Redazione Undici

Il fatto che il Manchester United abbia qualche problema a fare mercato è piuttosto evidente. Non tanto e non solo per i risultati insoddisfacenti – se vogliamo fare un eufemismo – degli ultimi anni: l’ultimo rapporto dell’osservatorio calcistico CIES ha dimostrato che, al netto dei giocatori del vivaio, uno dei problemi dei Red Devils va ricercato nell’incapacità di far fruttare i suoi investimenti sui calciatori. Insomma, per dirla brutalmente: lo United compra a tanto e rivende a poco. Molto spesso a zero. È come se a Old Trafford fossero specializzati nel deprezzare i giocatori. L’ultimo esempio, nel senso di ultimo caso legato all’attualità, è quello di Anthony Martial: arrivato per 60 milioni di euro nel 2015, secondo il Telegraph è praticamente certo all’addio a fine stagione. Alla scadenza naturale del suo contratto, quindi a parametro zero. Nel mezzo, l’attaccante francese ha messo insieme 317 presenze, 90 gol e 55 assist serviti con la maglia del Man Utd e ha giocato anche per sei mesi, gennaio-giugno 2022, in prestito al Siviglia. Un rendimento incerto che ha fatto calare il suo valore di mercato, almeno secondo gli algoritmi di Transfermarkt, fino a 15 milioni di euro. Una cifra che lo United, in ogni caso, sembra destinato a non incassare. E non è la prima volta.

Il problema, in fondo, è proprio questo: allo United sembrano divertirsi a perdere i giocatori a parametro zero. Qualche nome oltre a quello di Martial? Paul Pogba, David de Gea, Jesse Lingard, Nemanja Matic, Juan Mata, Edinson Cavani, Cristiano Ronaldo, Eric Bailly, solo per restare alle ultime due stagioni. È chiaro: alcuni di questi erano arrivati praticamente a fine carriera o comunque a fine rapporto con i Red Devils. In ogni caso, però, è davvero incredibile pensare che il club di Old Trafford non abbia incassato neanche un soldo da tutti questi addii.

E va ancora peggio, se possibile, ai soldi incassati per le cessioni: sono pochi, pochissimi. Soprattutto se rapportati alle cifre investite per comprare i giocatori che poi sono andati via, oppure al valore raggiunto dagli atleti che hanno lasciato Old Trafford e sono esplosi altrove. Ecco qualche esempio: un 23enne Wilfred Zaha, nell’inverno 2015, è stato ceduto al Crystal Palace per 3,8 milioni, un anno dopo essere stato acquistato (sempre dal Crystal Palace) in cambio di 11 milioni; un anno dopo, Memphis Depay passò al Lione in cambio di 16 milioni di euro, quando invece era stato preso per 34 milioni; nel 2019, quando Ander Herrera fu lasciato andare al PSG a parametro zero, lo United accettò un’offerta di 2,4 milioni per cedere Matteo Darmian al Parma. Potremmo andare avanti ancora a lungo, citando per esempio Donny van de Beek oppure Amad Diallo, acquistati per 60 milioni complessivi e completamente esclusi dal progetto tecnico dello United, in attesa di essere ceduti a titolo definitivo. A prezzi bassi, come da buona (?) abitudine a Old Trafford.

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