Le difficoltà economica del Barcellona vanno avanti da anni, e a tutte le sessioni di calciomercato emergono notizie sempre più inquietanti sulla salute finanziaria del club blaugrana. Che poi alla fine riesce quasi sempre a cavarsela, a fare acquisti, a potenziare – almeno in teoria – la squadra. Solo che ogni volta deve inventarsi delle vere e proprie acrobazie contabili. Ecco, i motivi di questa crisi vanno ricercati in più direzioni, cioè in più gestioni e operazioni fallimentari. Ma il rendimento puro sul mercato, e per puro intendiamo il semplice saldo tra entrate e uscite, è sicuramente uno di questi. A dirlo sono i numeri: l’osservatorio sportivo CIES, nel suo ultimo report, ha infatti rilevato che il Barcellona è la peggior squadra del mondo nel differenziale tra denaro e investito e denaro incassato grazie a trasferimenti di giocatori. In particolare, di giocatori che non sono cresciuti nel vivaio. Ecco, tra il 2014 e il 2023 il Barça ha speso 1,44 miliardi di euro e ha incassato meno della metà, 613 milioni. È il delta più alto in assoluto, più alto rispetto a quello del Chelsea (-483 milioni), a quello dell’Arsenal (-436), persino rispetto a quello del PSG (-410) e del Manchester United (-328), altri due club che, come dire, non brillano per lungimiranza sul mercato.
Se cominciassimo ora, ci metteremmo qualche settimana a raccontare tutti gli errori commessi dal Barcellona sul mercato. Ci sarebbe l’incredibile storia relativa all’acquisto-svincolo-rinnovi-cessione di Ousmane Dembélé, ci sarebbe la vicenda dell’addio a cifre ridicole di Antoine Griezmann, ci sarebbero le perdite senza senso maturate nelle compravendite di Coutinho, Paulinho, Malcom, Lenglet, Pjanic, Trincão. E ci fermiamo qui solo per ragioni di spazio. Ma è chiaro che qualcosa non funziona, nel mercato del Barça. E non funziona da tempo, e continua a non funzionare. Un anno e mezzo fa, per dire, il club catalano ha speso 108 milioni per Raphinha e Koundé, non proprio i calciatori più brillanti nell’ultima stagione e mezza. E il titolo di Liga vinto a maggio 2023 non ha cambiato la percezione per cui il Barcellona dovrebbe iniziare a fare qualcosa di diverso.
Magari in Catalogna potrebbero spulciare il report del CIES per trarre spunto, o per contattare i manager giusti. Potrebbero essere quelli del Lille, che nel periodo 2014 –> 2023 sono riusciti a portarsi a casa un differenziale di 386 milioni di euro sul mercato, con 627 milioni incassati e 241 investiti; oppure quelli dell’Ajax, che hanno messo insieme 317 milioni di profitti netti. Ancora più incredibili sono i numeri del Salisburgo: 84 milioni spesi e 317 incassati, per un guadagno del 377%. Anche Sassuolo e Atalanta si difendono bene, in questa classifica: la società neroverde ha messo insieme 208 milioni di differenziale positivo, con 227 milioni di investimento e 435 di incasso; Percassi e i suoi soci, invece, hanno accumulato un guadagno di 200 milioni, dopo averne spesi 293 e averne incassati 493.