Della stagione perfetta del Psv Eindhoven abbiamo già parlato (qui e qui), adesso è il momento in cui i numeri ci impongono di parlare anche del protagonista di questa stagione perfetta: Luuk de Jong. Come scrive Jon Prada su Marca, in questo momento parlare di De Jong significa parlare del migliore realizzatore del calcio europeo, dove per realizzatore si intende l’attaccante che ha messo assieme più gol e più assist. I numeri di De Jong: ha contribuito alla realizzazione di 43 gol fin qui, 31 li ha segnati lui (meglio ha fatto soltanto Mbappé), 12 li ha fatti fare ai compagni. Nella classifica aggregata che tiene conto di gol e assist, nei cinque maggiori campionati europei a lui si avvicina soltanto Gyökeres dello Sporting Lisbona, altro attaccante che sta vivendo la migliore stagione della carriera (di lui avevamo parlato qui). Dietro, poi, tutti gli altri: Mbappé a 39 (32 gol e 7 assist), Kane (39), Watkins (31), Rafa (31), Thiago (30), Lautaro (30), Icardi (29) e Salah (29).
A 33 anni, de Jong sta vivendo il secondo miglior momento della sua carriera. Il primo lo aveva vissuto sempre al Psv: 94 gol in 159 presenze tra il 2014 e il 2019. Poi è venuta per lui la sfortunata parentesi spagnola, tra Siviglia e Barcellona. È vero che con gli andalusi ha vinto una Europa League segnando pure una doppietta nella finale contro l’Inter, ma è vero anche che in due stagioni (94 presenze in tutto) non ha segnato moltissimo: meno di venti gol, 19 per la precisione, segnati in tutto nella prima metà della sua esperienza spagnola. Dopo il Siviglia, il Barcellona: voluto da Koeman, ha giocato pochissimo, segnato meno (6 gol) ed è diventato suo malgrado simbolo di uno dei momento più confusionari della storia recente dei blaugrana.
Certo, De Jong sembra il tipo di persona la cui autostima non viene scalfita da momentanee difficoltà come quelle vissute in Spagna. Dei suoi anni nella Liga, l’attaccante ha un ricordo piuttosto peculiare, abbastanza diverso da quello dei tifosi delle squadre in cui ha giocato: «Sono stato un giocatore del Barça e posso dire con orgoglio che il Camp Nou ha cantato il mio nome. Al Siviglia abbiamo vinto l’Europa League e ho deciso la finale con due gol. C’era molto scetticismo quando sono arrivato in Spagna nel 2019, ma ne è valsa la pena. Ho dimostrato di poter essere importante in qualsiasi squadra e a qualsiasi livello, anche se si tratta di partire dalla panchina». Non vediamo l’ora di scoprire come commenterà questa stagione al Psv, in cui ha davvero dimostrato di poter essere ancora importante.