Mai come in queste settimane, almeno in Italia, si è parlato così tanto del Ranking UEFA per nazioni – o meglio: per leghe. Si tratta di una classifica che si stila anno per anno, in base ai risultati delle competizioni europee, e serve a determinare il numero di club che ogni campionato qualifica ai tornei UEFA della stagione successiva. Le discussioni delle ultime settimane vertono sull’ottimo risultato aggregato dei club italiani, sul fatto che avere uno dei migliori due punteggi assoluti a fine stagione permetterebbe alla Serie A di iscrivere una squadra in più alla prossima edizione della Champions League. Si tratta di un’ipotesi molto concreta ed è chiaramente legata all’ottimo rendimento tenuto dalle squadre italiane che disputano Europa e Conference League. A dispetto delle eliminazioni di Inter, Napoli e Lazio in Champions, infatti, Milan, Roma, Atalanta e Fiorentina sono ancora tutte dentro, tutte in corsa per arrivare in fondo: i rossoneri (“retrocessi” dalla Champions) e i giallorossi si affronteranno tra di loro ai quarti; la squadra di Gasperini sfiderà il Liverpool, quella di Italiano giocherà con il Viktoria Plzen.
Da oggi sappiamo che l’anno prossimo sarà molto più difficile ripetere questo exploit. Perché cambieranno radicalmente le griglie di assegnazione dei punti che vanno a determinare il Ranking. Al momento, infatti, le differenze tra Champions, Europa e Conference League sono piuttosto ridotte: ogni vittoria vale e ogni pareggio valgono sempre due punti e un punto, indipendentemente dal torneo, l’unica cosa che cambia riguarda i punti bonus per il passaggio del turno e/o per il raggiungimento del primo posto nella fase a gironi; di conseguenza, una squadra che arriva a vincere la Champions può mettere insieme un massimo di 38 punti nel Ranking, soltanto quattro in più rispetto alla squadra vincitrice dell’Europa League. Rispetto a quella che conquista la Conference, invece, i punti accumulabili in più sono otto.
Dal 2024/25, le cose cambieranno in questo modo: il primo posto nel girone iniziale di Champions varrà 12 punti, il doppio rispetto all’Europa League e il triplo rispetto alla Conference. Alla fine, sommando tutti i punti potenzialmente accumulabili, una squadra impegnata nella nuova Champions League può portare fino a 46,5 punti nel Ranking UEFA contro i 40 dell’Europa League e i 36,5 punti per la Conference League. La conseguenza di questo nuovo sistema è facilmente intuibile: le squadre di Serie A – ma il discorso vale allo stesso modo per tutte le leghe europee – potranno incidere sul Ranking per nazioni soprattutto attraverso i risultati colti in Champions League; i percorsi in Europa e Conference League, invece, avranno un impatto sensibilmente minore. Per il campionato italiano, che da anni fatica a esprimere delle grandi eccellenze ma ha recuperato centralità proprio grazie alla seconda e alla terza competizione europea, non è per niente una buona notizia.