Nel record di precocità di Cavan Sullivan c’è tutta la forza di mercato del Manchester City

Il più giovane esordiente nella storia della MLS è destinato a trasferirsi nel club di Guardiola. O in un'altra squadra del City Football Group.
di Redazione Undici
18 Luglio 2024

Lo avrete letto e sentito un po’ dappertutto, nelle ultime ore: nel momento in cui è entrato in campo da subentrato, vale a dire al minuto 85 di Philadelphia Union-New England Revolution, Cavan Sullivan è diventato il più giovane calciatore di sempre a esordire in MLS. E non è tutto: Sullivan, infatti, è anche il più giovane atleta ad aver mai partecipato a una partita ufficiale di una qualunque lega professionistica americana. Tornando al calcio e alla MLS, il nuovo record di Sullivan cancella quello appartenuto per un ventennio a Freddy Adu, che giocò la sua prima partita con il DC United a 14 anni e 306 giorni. Ora il nuovo primato è fissato a 14 anni e 293 giorni, e sono cifre davvero impressionanti.

La storia di Cavan Sullivan, per quanto inevitabilmente breve, va decisamente oltre i record di precocità: il suo primo contratto da pro, firmato nel maggio scorso, prevede infatti un trasferimento obbligatorio al Manchester City nella finestra di mercato successiva al suo 18esimo compleanno. È stato lo stesso Sullivan a confermare l’esistenza di questa clausola in un’intervista a ESPN: «Il fatto che il club in cui sono cresciuto (Philadelphia Union, ndr) si sia accordato con il Manchester City ha fatto la differenza: guardo sempre il City di Guardiola, è come la squadra dei sogni di ogni bambino. Ed è davvero fantastico pensare che proprio il City abbia deciso di puntare su di me».

Inoltre, c’è un altro aspetto di cui tener conto, e cioè che i 18 anni imposti come limite minimo per il trasferimento di Sullivan riguardano soltanto il suo (eventuale) passaggio in Inghilterra: i regolamenti di mercato entrati in vigore dopo Brexit, infatti, prevedono che un club di Premier League non possa acquisire un giocatore minorenne dall’estero. Ma anche per questo c’è una soluzione già pronta: nel caso in cui Sullivan e i suoi club di riferimento – Philadelphia Union e Manchester City – decidessero di anticipare il suo trasferimento in Europa, il giocatore potrebbe andare a giocare al Girona, al Palermo, al Lommel, al Troyes, ovvero ai club comunitari del City Football Group. Come sarebbe possibile? Semplice: Sullivan ha anche il passaporto comunitario, visto che ha discendenze tedesche da parte di madre. E quindi potrebbe aggregarsi – a partire dai 16 anni – a una di queste società.

Insomma, siamo di fronte all’ennesima prova di forza da parte del City Football Group – e quindi del Manchester City. Il club inglese e la conglomerata araba a cui fa capo hanno creato una vera e propria macchina industriale in grado di scovare, valorizzare e far fruttare il talento calcistico. Attraverso la loro rete di squadre gestite secondo il modello della multiproprietà, sono riusciti già diverse volte ad aggirare – quindi a “infrangere legalmente” – i regolamenti imposti dalla FIFA. Può sembrare un modo scorretto o comunque poco etico di lavorare, ma funziona. Basta pensare a casi come quelli di Taty Castellanos e di Savinho, che tra pochi giorni diventerà il primo calciatore aggregato alla squadra ammiraglia del gruppo – ovviamente stiamo parlando del Manchester City – dopo essere stato acquistato da teenager e dopo aver girato diversi club appartenenti al CFG. Esattamente quello che potrebbe fare Cavan Sullivan, solo che con lui i dirigenti del CFG hanno agito ancora prima, molto prima: l’hanno osservato e poi “acquistato” dopo averlo visto dominare la scena con gli Stati Uniti al Campionato CONCACAF Under 15, nel 2023, e dopo una manciata di partite con il Philadelphia Union II, squadra che milita nella MLS Next Pro – il campionato di sviluppo della lega nordamericana. Quando si dice: anticipare la concorrenza.

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