Se guardiamo alle grandi leghe europee, le squadre di Serie A sono quelle che hanno meno legami col territorio

I nostri club schierano pochi giocatori italiani e ancora meno giocatori cresciuti nel vivaio.
di Redazione Undici 02 Aprile 2025 alle 11:31

La frase per cui in Serie A «ci sono troppi stranieri» è piuttosto ricorrente, soprattutto quando la Nazionale azzurra non riesce ad avere risultati positivi. Ma è davvero così? Rispetto alle altre leghe europee più importanti, vale a dire Premier League, Liga, Bundesliga e Ligue 1, la situazione non è così drammatica: il dato relativo ai calciatori non italiani tesserati per i 20 club di Serie A (67%) è in linea con quello della Premier League (67%) e della Ligue 1 (62%), da questo punto di vista Bundes (53%) e Liga (42%) sono decisamente più virtuose. Il vero problema, però, va ricercato nel fatto che le nostre squadre, sempre guardando alle cinque leghe top in Europa, siano le peggiori in quanto a legame diretto con il territorio che rappresentano. È quanto emerge dall’ultimo report dell’osservatorio calcistico CIES, che ha analizzato quanti giocatori nazionali e quanti giocatori nazionali e cresciuti nel vivaio vengono effettivamente schierati dai club di massima divisione.

Ecco, i club italiani sono all’ultimo posto in entrambe le classifiche redatte dal CIES: Lecce, Venezia, Napoli e Como hanno lo 0% di calciatori italiani cresciuti nel loro vivaio, mentre Udinese, Lecce, Verona e Roma (tutte sotto il 25%) sono tra le ultime cinque squadre per presenza di giocatori italiani in rosa – la quinta di questo gruppetto è il Bayer Leverkusen. Se continuiamo a scorrere la classifica, scopriamo come anche Milan, Venezia, Torino, Inter, Lazio e Bologna abbiano meno del 35% di giocatori italiani nel proprio organico.

Per trovare dei numeri incoraggianti riferiti a squadre di Serie A, bisogna guardare all’Empoli (60% di giocatori italiani) e alla Juventus (20% di italiani cresciuti nel vivaio). Ma in ogni caso questi dati sono decisamente lontani rispetto a chi “comanda” la classifica, ovvero l’Osasuna (90% di giocatori spagnolli) e la Real Sociedad (48,6% di giocatori cresciuti nel vivaio). In realtà ci sarebbe anche l’Athletic Club, che però per statuto non schiera giocatori stranieri – come sappiamo, in realtà schiera solo giocatori con passaporto basco – e quindi rappresenta un’eccezione. Insomma, il discorso non è tanto che ci siano troppi stranieri, quella è una conseguenza inevitabile rispetto al fatto che i club di Serie A diano poco spazio ai giocatori che vengono allevati in casa. È una differenza sottile, quasi impercettibile, ma molto significativa.

Leggi anche

>

Leggi anche

Calcio
La Superlega è tornata con un nuovo progetto, la Unity League, che però è molto simile all’attuale Champions League
Ci sono solo alcune piccole ma significative differenze: la formula sarebbe (ancora più) sbilanciata in favore dei top club e lo streaming delle partite sarebbe gratuito.
di Redazione Undici
Calcio
Il Real Madrid ha avviato il processo per fare entrare i primi investitori esterni della sua storia
Il sistema dei soci interni, in vigore sin dal 1902, potrebbe essere rivisto in un'assemblea straordinaria (ma sempre con contorni molto prudenti).
di Redazione Undici
Calcio
Da quando è diventato presidente dell’Andorra, l’hobby preferito di Gerard Piqué è esonerare gli allenatori
Il successore di Ibai Gómez sarà il settimo nelle ultime sette stagioni. E più di una squadra che lotta per non retrocedere dalla Segunda División, dovrà fare i conti con un ambiente decisamente nervoso.
di Redazione Undici
Calcio
I tre migliori modelli d’ispirazione per i giovani polacchi sono mamma, papà e Robert Lewandowski
Avete presente Maradona per gli argentini? Con le dovute proporzioni e differenze nazionali, nella Polonia di oggi sta succedendo più o meno la stessa cosa col capitano del Barça.
di Redazione Undici