Gli Internazionali di Roma 2025 sono già il miglior torneo 1000 nella storia del tennis italiano, e potrebbero diventare leggendari

Sinner e Musetti in semifinale, Paolini in finale nel singolare e nel doppio femminile: nell'era Open, i giocatori Azzurri sono andati così bene nella stessa manifestazione.

Agli Internazionali di Roma, in questi giorni, le cose stanno andando piuttosto bene per l’Italia. Ci sono tennisti due italiani in semifinale, una tennista italiana in finale. E questa stessa stessa tennista, Jasmine Paolini, è qualificata (insieme a Sara Errani) anche alla semifinale del torneo di doppio. Sono risultati incredibili, mai visti prima, per il movimento italiano. Che negli ultimi 15 anni, come dire, aveva già toccato apici altissimi – grazie a Sinner e a Berrettini nel circuito ATP, grazie a Schiavone, Pennetta, Paolini, Vinci ed Errani in quello WTA – ma non era arrivato mai a certi livelli. L’ultimo acuto è arrivato grazie alla maestosa prestazione di Sinner ai quarti contro Ruud, un 6-0 6-1 che non è esagerato definire brutale; ora il numero uno del mondo affronterà Paul per raggiungere la sua prima finale al Foro Italico. Mercoledì, invece, era toccato a Lorenzo Musetti, che dopo Medvedev ha battuto anche Zverev (7-6 6-4). E adesso sfiderà Alcaraz in semifinale.

Un’eventuale tutta italiana sarebbe un’assoluta novità per l’era Open, sia guardando agli Internazionali di Roma – l’ultimo derby risale al 1957, quando Piertangeli sconfisse Merlo – che ai Masters 1000 in generale. Anzi, in realtà la presenza di due giocatori italiani al penultimo atto di un Masters 1000 (istituiti ufficialmente nel 1990, anche se con una denominazione differente e che poi è cambiata più volte nel corso degli anni) è già una storica prima volta. Il discorso è diverso se guardiamo alle donne: nel 2015, infatti, l’Italia è riuscita a portare due giocatrici – Flavia Pennetta e Roberta Vinci –a scontrarsi in un’indimenticabile finale degli US Open. Ma il risultato di Paolini resta comunque gigantesco: l’ultima italiana in finale al Foro Italico è stata Sara Errani, che nel 2014 venne battuta da Serena Williams; l’ultima vittoria risale invece all’edizione 1985, quando a imporsi fu Raffaella Reggi. Se invece guardiamo ai tornei WTA 1000 (o equipollenti), gli ultimi successi azzurri sono quelli ottenuti dalla stessa Paolini (Dubai 2024), Camila Giorgi (Montréal 2021) e Flavia Pennetta (Indian Wells 2014).

In ogni caso, al di là dei precedenti storici, ciò che colpisce è l’assoluto incrocio competitivo: mai come a Roma 2025, infatti, il tennis italiano era riuscito a esprimere una tale varietà di eccellenze, a portare così tanti giocatori all’atto finale sia nel tabellone maschile che in quello femminile. Lo stesso Sinner era atteso al varco dopo l’assenza di 100 giorni causa squalifica, e a Roma non aveva mai superato i quarti di finale (2022); stesso discorso anche per Musetti, mai andato oltre il quarto turno, e per Paolini nel singolare (ma l’anno scorso ha conquistato il titolo nel doppio). Insomma, stiamo vivendo il miglior ATP e WTA 1000 della nostra storia tennistica. E tra qualche ora, ma facciamo gli scongiuri, potrebbe diventare addirittura leggendario.

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