Sembra strano pensare che Robert Lewandowski, un giocatore che ha fatto della professionalità un culto assoluto, fosse in “guerra” con il proprio commissario tecnico. Eppure fino a qualche ora fa è stato proprio così. Precisamente fino alla mattinata del 12 giugno 2025, quando il commissario tecnico della Polonia, Michał Probierz, si è dimesso. A comunicare la decisione è stata la stessa Federazione polaccacon una nota ufficiale. Il mandato dell’allenatore è durato un anno e nove mesi: un periodo piuttosto breve in cui non si è fatto mancare nulla, neppure la polemica pubblica con la sua star.
Probierz, 52 anni, era alla guida della nazionale dal 20 settembre 2023 e nel suo comunicato d’addio ha dichiarato che le dimissioni erano «la decisione migliore per il bene della nazionale» nella situazione attuale. A pesare, tanto, sulla sua scelta è stato un episodio teso che lo ha coinvolto insieme all’attaccante del Barcellona. La decisione risale a pochi giorni fa: Probierz ha tolto la fascia di capitano a Lewandowski per consegnarla al centrocampista dell’Inter Piotr Zieliński, informando telefonicamente lo stesso attaccante. Ma perché il ct aveva deciso di togliere la fascia – dopo undici anni, per altro – a Lewandowski? Semplice: il capitano della Polonia aveva respinto la convocazione per le partite di inizio giugno, motivando la sua assenza con la stanchezza accumulata nel corso della stagione. Secondo le ricostruzioni di molti media polacchi, gli altri giocatori della Nazionale avrebbero spinto in questa direzione, anche perchè stanchi delle continue critiche lanciate nei loro confronti dallo stesso Lewandowski. Infine, come penultimo atto della guerra, l’ormai ex ct Probierz ha detto – in conferenza stampa – che Lewandowski gli avrebbe chiesto di fare uscire la notizia in modo distorto, ovvero racontando che sarebbe stato lui stesso a chiedere di non essere più il capitano della Polonia. Alla fine, invece, il ct ha rivendicato la scelta in prima persona e se ne è assunto completamente la paternità.
È vero che con la maglia bianca e rossa della Nazionale Lewa non ha mai raccolto grandi risultati di squadra, il massimo traguardo raggiunto sono stati i quarti a Euro 2016, ma resta comunque il recordman storico per quanto riguarda presenze (158) e di gol (85). Il ct, insomma, ha fatto un gesto forte, che ha inevitabilmente scatenato la reazione del giocatore. E così Lewandowski ha annunciato il suo ritiro dalla Nazionale finché Probierz fosse rimasto ct, affermando di essersi sentito «tradito e ferito» e di aver «perso fiducia» in lui. L’ultima partita di Probierz alla guida della nazionale è stata la sconfitta per 1-2 contro la Finlandia a Helsinki, in una gara di qualificazione per i Mondiali. Un ko pesantissimo che rischia di complicare il cammino verso Usa, Canada e Messico 2026: ora, infatti, la Polonia è infatti terza nel suo girone a pari merito con l’Olanda, ma con una partita in più.
Curiosamente, l’allenatore aveva escluso le dimissioni nella conferenza stampa successiva al match, rivelando di sapere «come uscire dalla crisi». Tuttavia, dopo un colloquio con il presidente della Federazione polacca, Cezary Kulesza, Probierz ha optato per rinunciare al contratto. In 21 apparizioni alla guida della squadra, Michał Probierz ha collezionato nove vittorie, cinque pareggi e sei sconfitte. Ecco, non esattamente un ottimo biglietto da visita. Ora il percorso per qualificarsi ai Mondiali si è fatto più complesso, ma almeno ci sono ancora cinque partite di qualificazione. Da affrontare con un nuovo ct e, presumibilmente, con un guerriero in più che ha vinto la sua battaglia: Robert Lewandowski.
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