Nel mercato oceanico del Chelsea c’è una grande certezza: l’amore per i giocatori del Brighton

João Pedro, subito grande protagonista al Mondiale per Club, è solo l'ultimo giocatore arrivato dal club di Tony Bloom.
di Redazione Undici
13 Luglio 2025

Si potrebbero scrivere dei libri interi sul calciomercato del Chelsea, la quantità di giocatori lo permetterebbe senza problemi. Eppure, nonostante si tratti di un modello a dir poco vasto, viene da dire oceanico (siamo a quota 1,6 miliardi di euro investiti dall’estate 2022 a oggi), è possibile intercettare alcuni trend: quello per cui i responsabili di reclutamento dei Blues guardano ai giocatori cresciuti nel settore giovanile del Manchester City e, soprattutto, a quelli che militano nel Brighton. Basta riavvolgere il nastro degli ultimi anni per rendersi conto che a Stamford Bridge nutrono una vera e propria passione nei confronti di chi gioca nell’ex squadra di De Zerbi: dal 2022 a oggi, sono arrivati a Londra Marc Cucurella, Robert Sánchez, Moisés Caicedo e adesso João Pedro. Spesa totale: 297 milioni di euro. A questo elenco va aggiunto anche il nome di Levi Colwill, che il Chelsea ha mandato in prestito proprio al Brighton prima di aggregarlo alla prima squadra.

Alla vigilia della finale del Mondiale per Club, sopratutto in virtù della doppietta segnata in semifinale poche ore dopo il suo acquisto, tutti i riflettori sono puntati su João Pedro: l’attaccante brasiliano, per cui il Chelsea ha investito quasi 64 milioni di euro, dimostra come il ponte tra Brighton e Stamford Bridge funzioni piuttosto bene. Dopotutto chi segue i Blues sa benissimo che Cucurella e Caicedo sono state due pedine fondamentali nel sistema di Maresca. E in fondo, anche se non ha brillato in modo indimenticabile, anche Sánchez è stato un buon acquisto. Insomma, si può dire che il Chelsea abbia pescato bene dal mazzo del Brighton. Che a sua volta ha incassato cifre importanti, dimostrando – per l’ennesima volta, viene da aggiungere – quanto il suo grande lavoro sul mercato dei giovani possa essere redditizio. In questo senso, come ha scritto il giornalista Henry Winter su X, fa riflettere il fatto che, con i soldi del Chelsea, «il BHAFC avrebbe potuto ricostruire tre volte il suo stadio».

In realtà ci sono delle motivazioni “tecniche” dietro questo trend. Negli ultimi anni, infatti, il Chelsea ha “attinto” al serbatoio del Brighton anche dal punto di vista dirigenziale: Paul Winstanley, attuale direttore sportivo dei Blues, si è trasferito a Londra nel novembre 2022 dopo essere stato Direttore dell’area scouting del BHAFC; anche il sostituto di Winstanley al Brighton, Sam Jewell, è entrato nei quadri dirigenziali del Chelsea come Head of International Relations; stesso discorso anche per gli osservatori Charlie Hutton e John Tweedy, entrambi passati dal Brighton prima di accettare l’offerta del Chelsea, Ma il nome più importante è senza dubbio quello di Graham Potter: dopo l’esonero di Tuchel, infatti, l’ex manager del BHAFC fu scelto per guidare una squadra appena passata dall’era-Abramovich all’era Boehly. Per averlo i Blues investirono anche 23 milioni di euro, nel senso che pur di prenderlo pagarono la penale del contratto in essere tra l’allenatore e il Brighton. Ecco, meglio sorvolare sull’esito di quell’esperienza, ma l’amore e l’attenzione verso il club di Tony Bloom sono rimasti lì, sono ancora accesi.

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