La miglior strategia per chi vince alla lotteria, tecnicamente, è riuscire a non farlo sapere a nessuno. Vale anche nel calcio, per quanto ormai sia molto più difficile applicarla. Basti pensare alle pene dell’Arsenal. Che da un lato si gode l’exploit di Max Dowman, enfant prodige senza precedenti già nel giro della squadra di Arteta – va ricordato: a 16 anni ancora da compiere. Dall’altro, ogni giorno vive con l’ansia di perdere presto il suo futuro campione. Perché nei settori giovanili dei top club europei non c’è alcun segreto. I talent scout hanno un’attenzione capillare e il talento del centrocampista classe 2009 è impossibile che passi inosservato. Ulteriore complicazione: un giovane calciatore può firmare il suo primo contratto da professionista soltanto a partire dai 17 anni. Una finestra temporale ancora enorme, che avrebbe messo a repentaglio la milionaria fortuna dei Gunners con il rischio di perderla a zero in qualsiasi momento. Fino a oggi.
Perché con una certa inventiva formale – si fa di necessità virtù, è il caso di dirlo – come racconta The Athletic l’Arsenal avrebbe appena trovato l’accordo con Dowman per siglare una sorta di intesa “pre-professionistica”, che prevede una scolarship e una lunga serie di benefit a vantaggio del giocatore. A vantaggio del club, invece, Dowman si impegnerà a firmare l’agognato contratto al compimento del 17esimo anno d’età: la data cerchiata in rosso è il 31 dicembre 2026. Va capito in che termini, legalmente parlando, Max si sia davvero legato ai Gunners. Il suo è un caso che farà scuola a tutti gli effetti, dallo sport al diritto, e non è chiaro cosa potrà fare l’Arsenal per tutelarsi qualora un altro top club lo invogli a cambiare maglia anzitempo. Intanto però l’accordo nero su bianco è un segnale al mercato anche da parte del ragazzo, che fra i Gunners si trova benissimo.
E non potrebbe essere altrimenti. Dowman ha bruciato le tappe come nessuno, fino al debutto da record in Premier League – lo scorso agosto contro il Leeds – a 15 anni e 235 giorni. Non è stata un’eccezione, perché da allora Arteta, che ovviamente stravede per lui, l’ha convocato in prima squadra per altre 8 delle 12 apparizioni stagionali dell’Arsenal (con altri due spezzoni di partita a referto). Intanto Max brilla nelle categorie giovanili comunque superiori alla sua età, dominando – con tanto di doppietta l’altro giorno contro l’Atlético – anche in Youth League. E il club gli ha messo davvero tutto a disposizione per metterlo a suo agio senza montargli la testa.
Un vero e proprio piano personalizzato, per tenergli lontano le enormi pressioni e al contempo dargli l’opportunità di esprimersi già come il suo talento richiede, considerato che fisicamente il ragazzo è altrettanto precoce. Da tempo Dowman si allena regolarmente coi grandi, è entrato nel giro dell’Under 19 quando di anni ne aveva appena 14, lo stesso Arteta lo scorso inverno l’ha preso sotto la sua ala protettiva invitandolo a uno specifico training camp a Dubai. E la dirigenza sta elaborando con massima cautela un programma di sviluppo inedito, in delicato equilibrio tra il non affrettare i tempi e il non tarpargli le ali. L’eccezione alla regola qual è Dowman richiede anche questo. Sia sotto il profilo atletico, sia sotto quello legale. Preziosi contratti preliminari inclusi.