La Superlega è tornata con un nuovo progetto, la Unity League, che però è molto simile all’attuale Champions League

Ci sono solo alcune piccole ma significative differenze: la formula sarebbe (ancora più) sbilanciata in favore dei top club e lo streaming delle partite sarebbe gratuito.
di Redazione Undici 25 Novembre 2025 alle 02:26

Sono passati più di quattro anni e mezzo dal clamoroso fallimento della Superlega, il campionato “esclusivo” lanciato da 12 club europei – Real Madrid, Barcellona, Atlético Madrid, Manchester United, Manchester City, Liverpool, Arsenal, Chelsea, Tottenham, Juventus, Milan, Inter – che avrebbe dovuto sancire lo strappo definitivo tra l’élite del calcio europeo e la UEFA. Nel frattempo sono successe diverse cose, tra cui la riforma della Champions League, che sembravano aver messo il progetto in quiescenza assoluta. Non è esattamente così, visto che diversi enti hanno emesso delle sentenze – prima tra tutte quella della Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) nel dicembre del 2023 – che, di fatto, hanno tenuto in vita l’idea separatista. Il motivo? Semplice: è stato stabilito che l’approccio della UEFA nei confronti dei suoi potenziali concorrenti violava il diritto dell’Unione Europea. Di conseguenza, la Superlega ha continuato a lavorare nell’ombra per creare un torneo alternativo, proprio. Certo, alla fine il Real Madrid di Florentino Pérez è rimasto l’unico club dichiaratamente coinvolto nel progetto, ma questo non vuol dire che le cose non siano andate avanti. E infatti The Athletic ha scritto che «la società creata per gestire questa nuova entità, A22 Sports Management, ha scritto all’UEFA chiedendo la pre-autorizzazione del suo concept, Unify League, entro otto settimane».

The Athletic cita una lettera di 18 pagine inviata venerdì al segretario generale della UEFA, Theodore Theodoridis, dal direttore generale dell’A22. Bernd Reichart. In questa lettera ci sarebe una sorta di avvertimento da parte di Reichart, secondo il quale la Confederazione calcistica europea «è ora esposta a ingenti richieste di risarcimento danni da parte delle parti lese, tra cui club, giocatori e la stessa A22». In testa a questa nuova battaglia, naturalmente, c’è il Real Madrid, che ha annunciato la volontà di fare causa all’UEFA per un indennizzo, legato ai mancati introiti dopo il fallimento del progetto Superlega, pari a 4,5 miliardi di euro.

Al di là di queste beghe giudiziarie, nella lettera inviata all’UEFA c’è anche la nuova proposta per rivedere completamente le competizioni internazionali, creando una sorta di “cooperazione” con l’ente di Nyon. In pratica, la nuova Superlega – detta Unity League – ricalcherebbe il sistema attuale dei tornei UEFA, con tre “livelli” chiamati Star, Gold e Blue, tutti di 36 squadre ciascuna, a cui i club potrebbero qualificarsi tramite i risultati ottenuti nei rispettivi campionati nazionali. Esattamente come succede oggi, viene da dire, e in effetti è proprio così. E allora quale sarebbe la differenza? Come si legge anche sul sito ufficiale di A22, la formula della League Phase sarebbe leggermente diversa, un (bel) po’ più sbilanciata verso i club dal coefficiente più alto: in ogni “livello” i 36 club qualificati sarebbero divisi in due gironi da 18, e ogni squadra affronterebbe otto avversarie diverse appartenenti solo al proprio girone. La composizione di questi due round robin distinti, per quanto riguarda la Star League, avverrebbe così: nel primo ci sarebbero la squadra campione in carica del torneo, le sei squadre vincitrici dei sei campionati europei più importanti e gli altri undici club con il coefficiente UEFA più alto; il secondo mini-campionato, così tutti gli altri gironi di tutti gli altri livelli, invece, verrebbe composto solo attraverso i coefficienti UEFA.

In questo modo ci sarebbero più partite tra squadre top, ma il vero cambiamento va ricercato nel meccanismo di accesso alla fase a eliminazione diretta: il girone composto dalle 18 squadre meglio piazzate a livello di coefficiente porterebbe sei squadre direttamente agli ottavi, più altre due qualificate ai playoff; al secondo girone, invece, sarebbero riservati due slot per la qualificazione diretta e sei ai playoff. Di conseguenza, le squadre meglio piazzate giocherebbero un girone da 72 partite complessive per eliminare definitivamente solo sei squadre su 18.

Al di là di questo meccanismo solo leggermente modificato – ma ancor più sbilanciato verso i top club, che dovrebbero davvero impegnarsi per non qualificarsi agli ottavi – e del suo possibile impatto sull’appeal del torneo, la vera rivoluzione della Unity League sarebbe legata ai diritti di trasmissione in tv: «L’obiettivo chiave di A22», scrive The Athletic citando la lettera inviata alla UEFA, «è il lancio e l’utilizzo della piattaforma di streaming Unify. Questa piattaforma globale offrirà un’offerta finanziata dalla pubblicità che, secondo A22, sarà gratuita, più un’opzione senza pubblicità per gli abbonati». Non a caso, viene da dire, Florentino Pérez ha parlato in questi termini durante l’ultima assemblea del Real Madrid: «Abbiamo visto il calcio in chiaro in televisione durante la Coppa del Mondo per club. Voglio ringraziare la FIFA, che ha permesso a un bambino povero in Africa di guardare le partite. Abbiamo Unify, che ci permetterebbe di trasmettere le partite gratuitamente. La FIFA ha capito che questa è la strada da seguire. A me viene in mente solo un motivo per cui la UEFA rimanderebbe il progetto di un altro anno: così i dirigenti perderebbero i loro stipendi milionari». Non c’è molto altro da aggiungere. 

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