Un’altra partita incredibile di Jude Bellingham, contro il Senegal

Ha solo 19 anni, eppure è il leader riconosciuto della Nazionale inglese.

Dopo la vittoria per 3-0 contro il Senegal, Gareth Southgate e Phil Foden si sono espressi con termini chiari: il ct dell’Inghilterra ha detto che «è incredibile quanto è cresciuto negli ultimi cinque mesi, la velocità con cui è passato al livello superiore»; Foden, a sua volta, sostiene che «è uno dei giocatori più forti mai visti», e che «diventerà il miglior centrocampista del mondo». Il giocatore in questione è ovviamente Jude Bellingham, autore dell’ennesima grande prestazione a questi Mondiali: dopo aver segnato il primo gol nella prima gara, quella vinta 6-2 contro l’Iran, il centrocampista del Borussia Dortmund è sempre stato schierato titolare e ha letteralmente dominato il centrocampo – e quindi il gioco – della sua squadra, risultando tra i migliori in campo contro sia contro gli Usa che contro il Galles. Poi, come detto, è arrivata la partita contro il Senegal, e Bellingham ha mostrato di nuovo l’incredibile vastità del suo repertorio: il primo gol, siglato da Henderson, è nato da un suo inserimento lungo rifinito con un intelligentissimo passaggio arretrato a centro area, un cioccolatino da scartare per il capitano del Liverpool; la rete del raddoppio di Kane è stato determinato da una sua progressione palla al piede partita appena fuori area: Bellingham ha portato la palla avanti con una falcata potentissima, nessuno è stato in grado di arginarlo, figuriamoci fermarlo, e così ha creato un tre contro uno sfruttato benissimo da Foden e dal centravanti del Tottenham.

Intorno a questi due momenti-chiave, che ovviamente hanno definito la sua prestazione, c’è tanto altro materiale di primissima qualità: Bellingham, che è davvero il prototipo centrocampista moderno, ha dato equilibrio e ritmo al gioco dell’Inghilterra grazie a un pressing intenso e costante, all’innata capacità di ribaltare l’azione portando palla, a movimenti e scarichi sempre intelligenti, in ogni situazione e in ogni zona di campo. Uno degli inviati del Guardian in Qatar, Barney Ronay, ha scritto che «Bellingham ha offerto dei momenti di calcio cinematografico, ma ha anche saputo controllare il gioco nei momenti in cui bisognava farlo». Per chi volesse verificare con i propri occhi queste affermazioni così impegnative, ecco gli highlights personali di Bellingham:

Il fatto straordinario è che Jude Bellingham, il calciatore che vedete giocare in questo video, ha compiuto 19 anni da meno di sei mesi. Non che ci aspettassimo cose molto diverse da lui, in fondo fin da quando si è manifestato sulla scena del calcio inglese – con la maglia del Birmingham City, che per inciso ha già ritirato il suo numero di maglia – si è parlato di lui come di un predestinato, di un ragazzo che sarebbe diventato un fuoriclasse senza alternative. Solo che non tutti i giocatori – anzi: quasi nessuno – che esplodono da ragazzini riescono a fare ancora meglio di quello che promettevano, e invece questo è il caso di Bellingham: la scelta di andare al Borussia Dortmund si è rivelata perfetta per il suo sviluppo, gli ha permesso di studiare come leader – tecnico ed emotivo – senza grosse pressioni, di prendersi l’Inghilterra in maniera graduale, e infatti agli Europei di un anno e mezzo fa ha giocato solo tre partite e solo da subentrato. Ora Southgate – che fu criticato, dopo la mancata vittoria in finale contro l’Italia, per non avergli dato abbastanza spazio – non rinuncia mai a lui, ha costruito un sistema liquido che sembra perfetto per esaltare le sue qualità in tutte le fasi di gioco: persino un altro fuoriclasse in divenire come Phil Foden, per altro protagonista di due grandi partite contro Galles e Senegal, ha trovato spazio solo dopo Bellingham. E il fatto che abbia detto certe cose del suo compagno di Nazionale significa che ha accettato di buon grado la scelta di Soutghate, che la riteneva e la ritiene giusta.

Ora ci sarà la gara contro la Francia, una sfida inedita per una gara a eliminazione diretta di Mondiali/Europei che avrà un valore enorme anche per Bellingham: nel caso in cui il centrocampista dell’Inghilterra dovesse continuare a trascinare la sua squadra, nel caso in cui dovesse riuscire a portarla fino alla semifinale dei Mondiali con la personalità e l’incidenza avute finora, si tratterebbe di un’impresa del tutto simile a quella di Mbappé di quattro anni fa. Certo, poi ci sarebbero da vincere altre due partite per ripeterla in modo esatto, ma la percezione di Bellingham è già cambiata in maniera netta: si tratterebbe di capire solo quale top team di Premier League andrà a prenderlo dalla Germania per farne il pilastro-faro di un progetto a lunghissimo termine – al massimo potrebbero farlo il Real Madrid, il Bayern Monaco o il Psg, ma il senso è quello. I Mondiali ci hanno detto che è solo questione di tempo, ciò che resta dei Mondiali ci dirà la quantità di questo tempo. Se Bellingham continua così, sarà un battito di ciglia, sei mesi al massimo.