Serie A

Mattia Destro, in bilico

Undici è stato di recente ospite di Trigoria, e lì ha incontrato e intervistato tre giocatori della Roma. Tra questi Mattia Destro, diviso tra campo e panchina, giovinezza e maturità, ambizione e le troppe voci che non aspettano null’altro che un passo falso.

di Fulvio Paglialunga

La dignità e lo stipendio

Il caso Cassano e la rescissione dal Parma. Del perché pagare gli stipendi sia un dovere, che siano poche centinaia di euro o centinaia di migliaia.

di Giuseppe De Bellis

Il progetto: la riscossa, forse

di Davide Coppo

Il talento di Nainggolan

Undici è stato di recente ospite di Trigoria, e lì ha incontrato Radja Nainggolan. Un giocatore paziente, eclettico, addirittura saggio: forse il contrario della superficiale opinione che suggerirebbe la sua estetica.

di Fulvio Puglialunga

Il vecchio e il mare

Giampiero Ventura, l’allenatore più anziano della Serie A, è nato sugli scogli e ha sempre allenato in città marinare. Fino a Torino. Ha cambiato modo di far stare in campo la squadra, perché i moduli sono liquidi.

di Fabrizio Gabrielli

Gestire lo stadio migliore d’Italia

La Juventus è stato il primo club italiano a dotarsi di un impianto di proprietà. Un lavoro complesso, oltre che il perno di una strategia mirata a portare il nostro calcio nel futuro. E venerdì a Studio in Triennale arriva Andrea Agnelli.

di Federico Sarica

Il progetto: gli inizi sono sempre in salita

Una nuova rubrica: la stagione di Football Manager 2015 di Davide Coppo alla guida della Roma, raccontata da lui stesso, l’allenatore. In questa prima puntata, i primi difficili giorni, tra sconfitte, cessioni, ricatti e ansia da prestazione.

di Davide Coppo

In commedia senza cravatta

«Non sono una macchietta», dice Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria arrivato nel calcio con molte leggende. Presentandolo agli altri, Lotito ha detto: «Adesso sono cazzi vostri». Per la prima in Lega aveva comprato una cravatta, ma s’è pentito: «Sembrava ‘na scena di Totò e Peppino».

di Malcom Pagani

I nuovi mostri

Claudio Lotito e Aurelio De Laurentiis, entrambi presidenti arrivati nel 2004, entrambi prima amati, poi ferocemente contestati delle loro piazze. Perché alieni, perché perdenti, perché imprenditori. Un'analisi dell'odio verso i due attraverso i topoi del genere horror.

di Roberto Procaccini