La difesa del titolo del Lille è andata piuttosto male

L'ultima serie negativa, una sola vittoria in sei partite, ha cancellato ogni possibilità di giocare in Europa nella prossima stagione.

Troyes è un piccolo comune francese di 62mila abitanti. Si trova a circa 150 chilometri a sud est di Parigi, e un tempo era un importante crocevia commerciale dell’impero romano. Oggi è un colorato borgo senza segni particolari a parte essere il luogo di nascita di Lacoste, uno dei brand più iconici del mondo. Proprio in questa cittadina, domenica primo maggio, il Lille ha toccato uno dei punti più bassi del suo comunque deludente campionato. Allo Stade de l’Aube gli ormai ex campioni di Francia sono riusciti a perdere 3-0 contro la squadra di casa, l’ESTAC Troyes, 14esima in classifica e in piena lotta salvezza. Una sconfitta che alimenta una striscia molto negativa, con una sola vittoria nelle ultime sei gare di Ligue 1. Per via di questo risultato, la stagione del Lille si è definitivamente indirizzata verso il basso: decimo posto in classifica e addio a ogni ambizione di qualificazione alle coppe europee.

A Lille sapevano tutti che sarebbe stato difficile, diciamo pure impossibile, replicare il titolo della scorsa stagione. Un fallimento di queste dimensioni però, era difficile da preventivare. Da anni, infatti, una politica di reclutamento a dir poco aggressiva, ma anche lungimirante e fortunata, aveva portato ad assorbire gli stravolgimenti avvenuti per ogni sessione di mercato – non a caso la vittoria del titolo era arrivata nove mesi dopo la cessione milionaria di Osimhen al Napoli. Questa volta, però, la trasformazione della rosa non è andata benissimo: gli addii di Mike Maignan (ceduto al Milan), del centrocampista Boubakary Soumaré (passato al Leicester) e di Christophe Galtier, allenatore e vero artefice del successo del 2021 trasferitosi al Nizza, non sono stati compensati. Se non da scommesse risultate perdenti: il portiere Grbic in prestito dall’Atlético Madrid, il centrocampista Amadou Onana, il difensore Gabriel Gudmundsson, e persino Hatem Ben Arfa, arrivato a gennaio e subito finito fuori rosa per aver litigato con tutti, come da sua abitudine storica.

Eppure tutto era iniziato nel migliore dei modi: il nuovo tecnico Jocelyn Gourvennec, ex Bordeaux e vincitore della Coppa di Francia 2014 sulla panchina del Guingamp, aveva condotto la sua squadra al successo in Supercoppa contro il Psg, poi al passaggio del turno in Champions League al primo posto di un girone composto anche da Red Bull Salisburgo, Siviglia e Wolfsburg. Nel frattempo, però, i risultati in Ligue 1 non sono mai stati positivi – il Lille non è mai andato oltre il settimo posto in classifica – e poi la società ha pensato bene di continuare la sua opera di smantellamento, cedendo Ikoné alla Fiorentina e prendendo al suo posto Edon Zhegrova, esterno kosovaro del Basilea che ha avuto un impatto minimo sulla sua squadra – due gol e un assist nelle dieci partite disputate in Ligue 1. Anche Reinildo ha lasciato la Francia – per unirsi all’Atlético Madrid – con sei mesi d’anticipo rispetto alla scadenza naturale del suo contratto.

Questa spirale negativa ha finito per avvolgere anche i grandi talenti rimasti in rosa: Renato Sanches, Botman e Celik hanno avuto un rendimento molto distante da quello tenuto lo scorso anno, mentre Josè Fonte e Burak Yilmaz – anche loro in scadenza di contratto a giugno 2023 – non sono riusciti ad andare di nuovo oltre la loro età piuttosto avanzata. L’unico talento che è riuscito a confermarsi è Jonathan David, autore di 17 gol in 45 partite di tutte le competizioni. Difficile pensare che il giovane attaccante canadese possa rimanere a Lille, anche perché la crisi economica che attanaglia il club da moltissimi mesi, sublimata in una situazione debitoria che in altre nazioni avrebbe portato alla retrocessione d’ufficio, è ben lontana dall’essere risolta. E quindi è praticamente certo che quanto vissuto nell’estate 2021 si ripeterà tra poche settimane, alla fine di una stagione che però non è stata coronata da nessun successo inatteso, come quello di un anno fa. Anzi, è stata a dir poco deludente.