Per vincere in Europa, i giocatori del Psg devono lasciare il Psg

Kevin Trapp ha conquistato l'Europa League con l'Eintracht, ma è solo l'ultimo della lista.
di Redazione Undici 20 Maggio 2022 alle 11:43

Poche settimane fa, nei quarti di finale di Champions League, si sono affrontati tre ex allenatori del Psg: Carlo Ancelotti, che nel frattempo è arrivato fino alla finale di Parigi, e poi Thomas Tuchel e Unai Emery. Nel frattempo, Messi, Neymar e compagni erano comodamente seduti sul divano di casa, dopo aver perso agli ottavi contro il Real Madrid. Lo stesso identico discorso si può fare anche con i calciatori. Anzi, per loro la coincidenza statistica è ancora più accentuata, quindi ancora più incredibile: quelli che lasciano il Psg, vincono in Europa. L’ultimo in ordine di tempo è stato il portiere dell’Eintracht Francoforte, Kevin Trapp: la sua parata – di piede, tutta istinto – su Ryan Kent al 120esimo minuto del secondo tempo supplementare, all’ultima occasione costruita dai Rangers prima dei calci di rigore, ha indirizzato la finale; il penalty parato – ancora una volta di piede – all’ex Juventus Aaron Ramsey chiuso i conti e ha riportato l’Europa League a Francoforte dopo 42 anni, anche se allora si chiamava Coppa Uefa. Trapp aveva lasciato il Psg nel 2018, un anno dopo l’incredibile 6-1 subito dal Barcellona nel return match degli ottavi di finale. Una sconfitta che gli restò appiccicata addosso, e così, quando Leonardo acquistò Keylor Navas, Kevin Trapp decise di fare un passo indietro pur di tornare laddove già era stato felice: all’Eintracht, che oggi gli ha regalato il primo trofeo internazionale della carriera.

Di quel Psg, quello con Trapp che perse a Barcellona, Thiago Silva era colonna e capitano. Il difensore brasiliano venne acquistato nel 2012 dal Milan per 42 milioni di euro, e dopo otto stagioni passate in Francia, a dominare la Ligue 1 senza riuscire a conquistare l’Europa, si è trasferito al Chelsea. Pochi mesi dopo, nel maggio 2021, Thiago Silva ha vinto la prima Champions League della sua carriera, dopo aver battuto 1-0 il Manchester City di Guardiola. Stesso discorso anche per Zlatan Ibrahimovic, solo trasposto sull’Europa League: arrivato dal Milan insieme a Thiago Silva, ha segnato 156 gol in quattro stagioni a Parigi e poi è andato via a parametro zero – anche se al momento di andar via disse che «se cambiano la Tour Eiffel con una mia statua, rimarrò». Al Manchester United, dove ritrovò Mourinho, Ibra ha vinto il suo unico trofeo internazionale: l’Europa League, appunto, anche se in finale era assente per via di un infortunio.

Il caso forse più assurdo, ai limiti del paradosso, è quello di David Luiz. Il difensore centrale brasiliano, che per tanti anni ha fatto coppia con Thiago Silva sia al Psg che in Nazionale, era arrivato a Parigi con una Champions e un’Europa League già in bacheca – entrambi i trofei erano stati conquistati con il Chelsea. Nei suoi due anni in Francia non riuscì a vincere nulla a livello europeo, salvo poi tornare al Chelsea e conquistare, nel 2019, un’altra Europa League, questa volta con Maurizio Sarri in panchina. Tra gli ex Psg, uno di quelli che ha vinto di più in Europa è Kevin Gameiro, una specie di re dell’Europa League: l’attaccante francese era arrivato nella capitale nel 2011, fu uno dei primi grandi colpi della proprietà qatariota, ma col tempo si ritrovò chiuso dagli acquisti di Cavani, Lavezzi e Ibrahimovic. Per tornare a giocare con continuità, Gameiro si è trasferito in Spagna, dove ha conquistato quattro edizioni dell’Europa League: tre consecutive con il Siviglia (2014, 2015 e 2016) e una con l’Atlético Madrid, nel 2018.

Ma la storia più dolorosa di tutte, per Al Khelaifi e tutta la dirigenza parigina, è probabilmente quella di Kingsley Coman: prodotto delle giovanili del Psg, con la prima squadra ha giocato solamente 55 minuti in cinque partite, liberandosi poi a parametro zero. È andato alla Juventus, e con i bianconeri ha partecipato alla cavalcata europea arrestatasi solo nella finale di Berlino contro il Barcellona (1-3 nel giugno del 2015). Poche settimane dopo è stato ceduto al Bayern Monaco, squadra con cui nel 2020 ha vinto la Champions League da protagonista assoluto: proprio lui ha segnato l’unico gol della finale di Lisbona. Contro il Paris Saint-Germain.

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