Sta per iniziare il viaggio di Alla Grande – Pirelli, che attraverserà l’Atlantico fino alla Guadalupa

Lo skipper milanese Ambrogio Beccaria parteciperà alla Route du Rhum con uno scafo innovativo, con un'eccellenza tutta italiana.
di Redazione Undici 08 Settembre 2022 alle 16:06

La Route du Rhum è una delle regate transatlantiche più importanti del mondo: si affronta in solitaria, ogni quattro anni, e si svolge sulla rotta che collega la Francia metropolitana e la Guadalupa. Per l’edizione di quest’anno, c’è un nuovo progetto tutto italiano al via: si tratta di “Alla Grande – Pirelli”, un Class40 affidato allo skipper Ambrogio Beccaria. La barca è stata presentata il 7 settembre 2022 in uno scenario piuttosto suggestivo, ovvero la sede storica dello Yacht Club Italiano di Genova, alla presenza di Beccaria e di altre personalità: il Presidente dello YCI Gerolamo Bianchi, il sindaco di Genova Marco Bucci, il presidente della Ligura Giovanni Toti, il Vice Presidente esecutivo e CEO di Pirelli Marco Tronchetti Provera – in collegamento video – e Simona Giorgetta, Membro del CdA di Mapei. La partecipazioni di politici e manager così riconoscibili racconta, tra le righe e non, l’ambizione e quindi l’importanza del progetto Alla Grande – Pirelli: si tratta di una barca dal carattere innovativo, concepita partendo dall’esperienza di Beccaria e dei suoi collaboratori, il progettista Gianluca Guelfi e Fabio D’Angeli, e da un confronto continuo con quaranta prototipi diversi di scafi. L’idea principale è stata quella di concentrarsi sul controllo, piuttosto che sulla velocità. È stato lo stesso Beccaria a raccontarlo: «Tutti i Class40 sono simili e tutti cerchiamo la velocità: a me interessava di avere più controllo che velocità di punta: per questo abbiamo cercato di creare una barca che avesse un centro di gravità molto a poppa, che non fendesse le onde ma ci rimbalzasse sopra. Una barca facile da governare in condizioni difficili».

Dal punto di vista strettamente tecnico, le caratteristiche principali di Alla Grande – Pirelli sono la prua larga, il bompresso orientabile e non fisso, i timoni basculanti ad ala di gabbiano, dei ballast da 750 litri per lato per controbilanciare la forza sbandante, il barber a poppa che funziona al contrario (per modificare il punto di scotta dello spi) e soprattutto il pozzetto coperto, che permetterà a Beccaria di navigare ad alta velocità in una situazione di relativo comfort. È stato lo skipper a spiegare com’è nata questa idea: «Qui sarò molto più in alto sull’acqua. Abbiamo studiato un pozzetto all’esterno completamente protetto, dove posso riposarmi. Per dormire abbiamo disposto un pouf che dovrebbe ammortizzare le botte date dalle onde».

Ecco, questo è un altro aspetto molto interessante: come si vive una traversata transatlantica in solitario? Come fanno gli skipper a mangiare, a dormire? Del sonno abbiamo detto, ma c’è un altro dettaglio piuttosto interessante: durante esperienze come quelle della Route du Rhum, i velisti dormono secondo una tabella polifasica, cioè senza concentrare molte ore di riposo in un dato momento della giornata, piuttosto concedendosi diversi pisolini brevi. Per quanto riguarda il cibo, Alla Grande – Pirelli è stata dotata di una cambusa composta principalmente da pasta e riso, da cucinare in una pentola a pressione; Beccaria avrà a disposizione anche delle scorte di cibo liofilizzato, mentre saranno proibiti alcol e caffè.

Alla Grande – Pirelli è stata costruita grazie al supporto di Pirelli, main e lead sponsor, e di Mapei – in qualità di global sponsor. È evidente che si tratti di un progetto importante anche dal punto di vista imprenditoriale e quindi politico, e in quanto tale la fase di progettazione è stata imperniata sulla sostenibilità: la barca si alimenta con energie rinnovabili, produce acqua con un dissalatore a sua volta alimentato da pannelli solari, e a bordo il consumo di plastica verrà limitato il più possibile. Anche i materiali utilizzati in fase di costruzione, forniti da Northern Light Composite, hanno un bassissimo impatto ambientale: si tratta di una fibra di lino e una resina termoindurente e riciclabile, e sono stati scelti per assemblare elementi come i portelloni di prua e di poppa e il portastrumenti. La costruzione dello scafo si è svolta nel cantiere SanGiorgio Marine di Edoardo Bianchi, fondato da poco a Genova. Anche questa è una notizia significativa: «Fino a oggi», racconta Bianchi, «l’unico punto di riferimento a livello costruttivo erano i cantieri bretoni. Noi abbiamo raccolto una sfida: quella di far emergere l’Italia anche nel campo della vela oceanica. Per questo motivo sono molto fiero della decisione di Ambrogio. Vuol dire infatti aver scelto non solo l’eccellenza italiana in termini di design e stile, ma anche in termini costruttivi». Ora non resta che andare in acqua: l’appuntamento è per il prossimo 25 settembre, quando Ambrogio Beccaria partirà da Lisbona per recarsi in Bretagna, a Lorient, passando per le isole Azzorre. Dopo inizierà i turni di qualificazione che aspettano tutti gli iscritti alla Route du Rhum, al via definitivo per il 25 ottobre.

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