De Jong doveva andare via, ma ora è diventato una colonna del Barcellona

Dopo un'estate a dir poco turbolenta, ora Xavi non rinuncia mai al centrocampista olandese.

C’è stato un momento, neanche tanto tempo fa, in cui il Barcellona considerava Frenkie de Jong come un esubero. Anzi, anche peggio: il club catalano, immerso in una crisi economica senza precedenti eppure impegnato in un mercato faraonico, stava forzando in tutti i modi la cessione del centrocampista olandese. Sembrava fosse l’unica strada possibile perché Laporta, i suoi dirigenti e Xavi potessero creare spazio – salariale, quindi economico – per tesserare ufficialmente i nuovi acquisti fatti in estate. Inoltre, alcuni dettagli del contratto del centrocampista olandese erano stati divulgati alla stampa, allargando ulteriormente la frattura tra lui e il club. Insomma, il rapporto sembrava insanabile. Alla fine, in modo piuttosto sorprendente, la la situazione si è risolta in modo diverso, e così De Jong è rimasto in Catalogna. Va detto che in ogni caso, visto com’erano andate le cose, nessuno era uscito vincitore da questa battaglia interna: De Jong era stato “retrocesso”, era diventato un’alternativa a soli tre anni dal suo trasferimento record per 85 milioni, un’operazione che in pratica l’aveva eletto come erede della grande tradizione di centrocampisti in maglia azulgrana; il Barça aveva depauperato un enorme patrimonio tecnico – De Jong magari non aveva mai incantato davvero nei suoi anni spagnoli, ma ha offerto un contributo anche importante in alcune fasi di queste stagioni così tormentate – ed era pronto a privarsene per avviare un nuovo ciclo, e invece si era ritrovato un calciatore scontento e tutto da reinventare.

Ora, sei mesi dopo, le cose sono molto diverse. Sono cambiate in meglio. Perché De Jong è diventato una colonna nel Barça di Xavi che sta dominando la Liga e ha vinto la Supercoppa di Spagna. E questo passaggio di stato è legato a un miglioramento costante, anzi inarrestabile, delle sue prestazioni: secondo Marca, nell’ultima partita contro il Villarreal (vinta per 0-1 dalla squadra di Xavi) De Jong «ha preso in mano le redini della squadra in assenza di Busquets, nel delicato ruolo di regista davanti alla difesa». Il punto è che il centrocampista olandese non è solo il backup del capitano e leader del Barcellona: quando Busquets è in campo, cioè praticamente sempre, De Jong si sposta di qualche metro, diventa uno dei due interni del centrocampo a tre di Xavi. Il tecnico catalano non fa mai a meno di lui, piuttosto sposta in avanti Gavi o Pedri – rinunciando così a uno dei suoi tanti esterni offensivi: Ansu Fati, Ferran Torres, Raphinha, Dembélé – e così rende un po’ più coperto, ma solo all’apparenza, il suo 4-3-3 d’ordinanza.

Almeno inizialmente, visto anche quanto era successo in estate, Xavi sembrava avere idee diverse: De Jong era stato schierato da titolare in una sola partita delle prime quattro disputate in Liga. Poi, però, è come se De Jong avesse riaffermato i diritti della sua qualità superiore, convincendo il suo allenatore – e quindi il Barcellona – a puntare di nuovo su di lui, a rimetterlo al centro del progetto. Ad ammettere un grosso errore, in fondo, visto che era stato scelto per essere sacrificato sull’altare del calciomercato. Parlando di lui, proprio dopo la partita contro il Villarreal, Xavi ha detto che «la chiave del suo ritorno in grande stile sta nella fiducia che gli stiamo dando: si sente felice, a suo agio, è importante nella squadra. È un centrocampista totale e ha tutte le carte in regola per giocare bene con noi». Per assecondare questo suo ritorno, come detto, Xavi ha anche un po’ rimodellato il Barça: con De Jong e Busquets in campo, spesso gli azulgrana manipolano un po’ il 4-3-3 in fase offensiva trasformandolo in un modulo con due centrocampisti, visto che di solito il “dirimpettaio” dell’olandese, l’altra mezzala, è un giocatore con una vocazione più offensiva rispetto all’olandese. Anche questo è un segnale chiaro: se Xavi riesce a essere un po’ più elastico pur di esaltare il talento di De Jong, vuol dire che siamo di fronte a una grande rinascita. A una grande notizia per il Barça, ovviamente, ma anche per tutto il calcio europeo, viste che le qualità enormi di De Jong sembravano essersi sbiadite, per non dire perse, e invece ora sono tornate a manifestarsi. A splendere.