In occasione della prima apparizione – seppur solo semi-ufficiale, visto che si trattava dell’All Star Game della MLS – con la maglia dell’Arsenal, Kai Havertz ha stabilito un record tutt’altro che piacevole: in una delle gare individuali organizzate nell’ambito dell’All-Star Skills Challenge, il fantasista tedesco è diventato il primo calciatore nella storia a realizzare 0 punti nella Cross & Volley Challenge. Forse – anzi: sicuramente – non era particolarmente motivato per la gara in questione, che consisteva nel raccogliere il cross di un compagno di squadra cercando di segnare nella maniera più spettacolare possibile, fatto sta che Havertz ha offerto uno spettacolo tutt’altro che entusiasmante. E questo, in qualche modo, ha contribuito ad accendere il dibattito intorno al suo trasferimento all’Arsenal: il tabloid The Sun e, sorprendentemente, anche il quotidiano Daily Mail hanno dedicato spazio alla curiosa vicenda nei loro siti internet, dimostrando una volta di più come le speranze che si sono accese nei confronti di Kai Havertz, così come l’attesa per un suo potenziale riscatto dopo un paio di stagioni non proprio positive, siano molto elevate.
Acquistando Havertz, per altro nelle prime settimane di mercato, l’Arsenal ha esaudito uno dei desideri di Mikel Arteta, grande estimatore del talento tedesco. Per concludere l’operazione, i Gunners hanno deciso di fare un investimento pari a 75 milioni di euro, tra parte fissa e bonus raggiungibili a determinate condizioni: una cifra importante, che ha convinto il Chelsea – reduce da una delle peggiori stagioni della sua storia, con ben tre allenatori cambiati in nove mesi – a privarsi, al termine di una trattativa-lampo, del calciatore che ha deciso la finale di Champions League 2020/21. I Blues, in fondo, non potevano fare diversamente: fino poche settimane fa, la rosa della prima squadra era composta addirittura da 38 calciatori, e 12 di questi erano attaccanti, esterni e/o prime punte. Era francamente impossibile, per il nuovo allenatore Mauricio Pochettino, affrontare serenamente la stagione 2023/2024 con un reparto d’attacco così sovraffollato.
Nella conferenza stampa che si è svolta dopo il netto 5-0 rifilato alla squadra delle MLS All-Stars, Mikel Arteta ha risposto – seppur indirettamente – ai tanti che si interrogavano sulle motivazioni dietro l’acquisto di Havertz: «Kai potrà offrire qualcosa di inedito alla nostra manovra, grazie alle sue qualità tecniche e al suo fisico. Per ora verrà impiegato come centrocampista offensivo, ma sono certo che, nel corso della stagione, verrà schierato in diverse posizioni». A pensarci bene, un calciatore di 192 cm x 83 kg, dotato per altro di una spiccata tecnica individuale e di una preziosa duttilità atletica, non era ancora presente nella rosa dell’Arsenal. E poi cercare di collocare un elemento del genere al centro del juego de posición amato e praticato da Arteta, facendogli toccare quanti più palloni possibili e cercando di sfruttare i suoi buonissimi tempi di inserimento, potrebbe essere la scelta giusta. Per lui e per l’Arsenal. Dopo che nella scorsa stagione è stato impiegato quasi sempre, e con risultati a dir poco mai altalenanti, nel ruolo di prima punta, Havertz potrebbe tornare in una posizione a lui più congeniale, vicino al centro del campo, laddove si svolge l’azione. In pratica, tornerebbe a occupare lo stesso ruolo che gli aveva permesso di imporsi come uno dei più grandi talenti della Bundesliga, ai tempi degli esordi nel Bayer Leverkusen. E che aveva spinto il Chelsea a investire più di 82 milioni di euro per rilevare il suo cartellino.
Il sito The Athletic, in un lungo articolo dedicato all’arrivo di Declan Rice all’Arsenal, ha confermato che l’idea iniziale di Arteta e dello staff tecnico dei Gunners sarebbe quella di schierare Havertz in un centrocampo a tre composto da lui, dallo stesso Rice e dal capitano norvegese Martin Odegaard. La versatilità di Havertz, la sua preziosa capacità di disimpegnarsi in più ruoli con eguale efficienza, aumenterebbe – e non di poco – le armi offensive a disposizione dei Gunners. Anche perché non va dimenticato che, a differenza dei suoi nuovi compagni, Havertz, può già vantare una buonissima esperienza in Champions League: finora ha già accumulato 39 presenze nella massima competizione continentale, un dato che lo rende automaticamente uno dei calciatori più esperti della rosa a disposizione di Arteta, quantomeno a livello di competizioni europee.
Inventare un ruolo che esalti le qualità di Havertz potrebbe rappresentare una delle sfide decisive per il progetto di Mikel Arteta. La sua innata abilità di leggere lo spazio e di intuire i movimenti degli avversari lo rendono un cliente sgradito per la maggioranza dei difensori di Premier League. Non a caso, viene da dire, i dati rilevati da Opta dimostrano come il fantasista tedesco sia un giocatore sempre pronto a inserirsi in area avversaria: nell’ultima Premier League ha completato 334 attacchi dell’area avversaria senza palla, la seconda quota assoluta dell’intero campionato inglese. Davanti a lui, in questa speciale classifica, c’è soltanto Erling Haaland.
I gol e gli assist di Havertz nelle sue tre stagioni al Chelsea
Tutto questo, ovvero le sue migliori caratteristiche, dovranno superare o comunque mascherare i suoi difetti. Vale a dire: una scarsa freddezza sottoporta e un’evidente mancanza di carisma, che resta un termine di grande vaghezza semantica, dai contorni difficilmente definibili, ma che resta alla base delle critiche di cui Havertz è diventato bersaglio, che sia da parte di tifosi e/o di analisti calcistici – Ben Thornley, commentatore della seguitissima MUTV, un canale televisivo premium di proprietà e gestito dal Manchester United, lo ha definito «rubbish», ovvero spazzatura, nel corso del match amichevole tra i Red Devils e l’Arsenal, giocato sabato 22 luglio.
Di certo non è scontato che Havertz riesca a inserirsi facilmente, e in tempi brevi, nei meccanismi dell’Arsenal, nel gioco già rodato da Arteta. Se il tecnico basco dovesse davvero insistere nell’utilizzarlo come mezzala sinistra, potrebbero emergere i suoi limiti in fase difensiva, visto che ovviamente stiamo parlando di un giocatore che non può garantire l’enorme quantità di corse all’indietro fatte da Granit Xhaka nel corso dell’ultima stagione. Con calma serafica, anche se visibilmente infastidito dalle frettolose analisi uscite nelle ultime settimane, Mikel Arteta ha provato a dirimere i dubbi su Havertz nel corso della conferenza stampa che ha preceduto la partita contro il Barcellona: «Dovete stare tranquilli! Lavorando bene, giorno dopo giorno, dando modo ai giocatori di ambientarsi, andrà tutto bene». Bisognerà dare fiducia al tecnico spagnolo e quindi a Havertz: Arteta si è guadagnato il suo credito sul campo, in fondo ha ricostruito l’Arsenal e nell’ultima stagione ha guidato i Gunners, in maniera quasi inaspettata, a lottare per il titolo contro il Manchester City. E in fondo anche Kai Havertz merita tempo e fiducia: che sia lui il tassello mancante per riportare il titolo nazionale nel Nord di Londra dopo quasi vent’anni? Che sia arrivato il momento per esplodere davvero?