Il Ranking Uefa di questa stagione è comandato dalle squadre turche

Galatasaray, Fenerbahce e Besiktas hanno fatto bene nei preliminari estivi e nelle prime gare delle fasi a gironi.

Quando si parla di coppe europee, due partite della fase a gironi sono un campione troppo risicato: dopo 180 minuti è ancora difficile capire quali siano le squadre favorite per arrivare in fondo e per vincere, anche perché si parla di tornei che si concluderanno con delle gare a eliminazione diretta, e quindi i valori in campo – pensiamo al Liverpool in Europa League, per esempio – possono essere ribaltati dagli episodi. Due partite di Champions, Europa e Conference League, però, possono iniziare a dare delle indicazioni sui campionati che stanno facendo bene a livello di Ranking Uefa. Parliamo ovviamente del ranking relativo alle leghe, vale a dire la classifica che tiene conto di tutti i risultati di tutte le squadre iscritte alle manifestazioni internazionali, raggruppate per nazione di provenienza. Sapete tutti di cosa parliamo, ma è sempre utile fare un ripasso: la Uefa stila una graduatoria a punti che determina il numero di club qualificati alle coppe per ogni campionato nazionale; questa graduatoria si alimenta con i risultati – quelli colti nelle singole partite e quelli complessivi alla fine dei tornei – delle squadre italiane per la Serie A, di quelle spagnole per la Liga e così via.

La prima lega del ranking quinquennale è la Premier League, ma quest’anno le cose stanno andando diversamente – almeno per il momento. In testa, infatti, c’è la Süper Lïg turca. Che ha anche un vantaggio piuttosto ampio su tutti gli altri campionati: le quattro squadre turche qualificate alle coppe (Galatasaray in Champions, Fenerbahce, Besiktas e Adana Demirspor in Conference League, solo che l’Adana è stata eliminata dal Genk ai playoff) hanno messo insieme 8.250 punti; la Jupiler Pro League belga, seconda in classifica, ne ha accumulati solamente 6.000. Ancora più staccate sono la Serie A italiana (5.285), l’Eredivisie olandese (5.200) e poi tutte le altre.

È chiaro che questi punteggi siano provvisori, ma segnano comunque un’inversione di tendenza rispetto al passato. Poco più di un anno fa, infatti, i risultati scadenti delle squadre turche nelle coppe avevano determinato la perdita di tutti gli slot di qualificazione all’Europa League – come detto, infatti, nessuna squadra della Süper Lïg ha potuto partecipare all’edizione di quest’anno. Ma chi sta cambiando le cose? E come ci sta riuscendo? Per rispondere a queste domande dobbiamo partire necessariamente dal Galatasaray: la squadra campione di Turchia ha accumulato punti perché ha superato tre turni preliminari (cinque vittorie e un pareggio in sei partite), e così si è qualificato alla fase a gironi, e perché ha colto una vittoria e un pareggio nei primi due turni della fase a gironi, impattando 2-2 in casa col Copenaghen e superando il Manchester United per 3-2, per altro a Old Trafford – primo successo della sua storia in uno stadio inglese.

Anche Fenerbahce, Besiktas e Adana hanno fatto la loro parte: il Besiktas ha battuto Tirana, Neftçi Baku e Dinamo Kiev prima di approdare ai gironi, mentre il Fener ha dovuto superare Zimbru Chisinau, Maribor e Twente. L’Adana, come detto, si è fermata ai playoff contro il Genk, ma prima aveva sconfitto il Cluj e l’Osijek. Nelle prime due gare della fase a gironi, il Fenerbahce ha battuto Nordsjælland e Spartak Trnava, mentre il Besiktas ha pareggiato contro il Bruges e ha perso in casa contro il Lugano. Sì, esatto, avete letto bene: se il Besiktas non avesse iniziato così male la sua Conference League, la Süper Lïg avrebbe avuto un rank ancora più alto.

Ovviamente i punteggi e i distacchi dovrebbero “normalizzarsi” nelle prossime settimane, in questo senso basta pensare che sono previsti quattro punti bonus per ogni squadra qualificata agli ottavi di Champions League, e che il Galatasaray è l’unico club turco contro quattro italiani, quattro inglesi, cinque spagnoli e così via. Allo stesso tempo, il ritorno della squadre turche a livelli quantomeno discreti è una notizia importante per il calcio europeo. Anche se le società di Süper Lïg tendono ad affidarsi a giocatori non proprio giovanissimi, a cominciare proprio dal Galatasaray, il vento sta cambiando: superato l’impatto – ancora evidente, in certi contesti – della crisi congiunturale legata alla pandemia, brand locali e stranieri stanno ricominciando a investire nelle società più importanti, con effetti positivi per tutto il movimento. I buoni risultati colti contro club provenienti da nazioni piccolo-borghesi, ovviamente parliamo dal punto di vista calcistico, dimostrano che ci sono margini per continuare a crescere. Magari è ancora presto per immaginare un altro trofeo europeo a Istanbul, come avvenne nel 2000 con la Coppa Uefa e la Supercoppa Europea vinte dal Galatasaray, ma tornare a essere competitivi per un ottavo o per un quarto di finale sarebbe già qualcosa. E oggi, si può dire, questa ipotesi sembra molto meno lontana rispetto a qualche anno fa.