Sono anni che il Barcellona fa disastri sul mercato, e continua a farne

Nessun club fa peggio nel differenziale tra soldi spesi e soldi incassati.
di Redazione Undici 24 Gennaio 2024 alle 17:34

Le difficoltà economica del Barcellona vanno avanti da anni, e a tutte le sessioni di calciomercato emergono notizie sempre più inquietanti sulla salute finanziaria del club blaugrana. Che poi alla fine riesce quasi sempre a cavarsela, a fare acquisti, a potenziare – almeno in teoria – la squadra. Solo che ogni volta deve inventarsi delle vere e proprie acrobazie contabili. Ecco, i motivi di questa crisi vanno ricercati in più direzioni, cioè in più gestioni e operazioni fallimentari. Ma il rendimento puro sul mercato, e per puro intendiamo il semplice saldo tra entrate e uscite, è sicuramente uno di questi. A dirlo sono i numeri: l’osservatorio sportivo CIES, nel suo ultimo report, ha infatti rilevato che il Barcellona è la peggior squadra del mondo nel differenziale tra denaro e investito e denaro incassato grazie a trasferimenti di giocatori. In particolare, di giocatori che non sono cresciuti nel vivaio. Ecco, tra il 2014 e il 2023 il Barça ha speso 1,44 miliardi di euro e ha incassato meno della metà, 613 milioni. È il delta più alto in assoluto, più alto rispetto a quello del Chelsea (-483 milioni), a quello dell’Arsenal (-436), persino rispetto a quello del PSG (-410) e del Manchester United (-328), altri due club che, come dire, non brillano per lungimiranza sul mercato.

Se cominciassimo ora, ci metteremmo qualche settimana a raccontare tutti gli errori commessi dal Barcellona sul mercato. Ci sarebbe l’incredibile storia relativa all’acquisto-svincolo-rinnovi-cessione di Ousmane Dembélé, ci sarebbe la vicenda dell’addio a cifre ridicole di Antoine Griezmann, ci sarebbero le perdite senza senso maturate nelle compravendite di Coutinho, Paulinho, Malcom, Lenglet, Pjanic, Trincão. E ci fermiamo qui solo per ragioni di spazio. Ma è chiaro che qualcosa non funziona, nel mercato del Barça. E non funziona da tempo, e continua a non funzionare. Un anno e mezzo fa, per dire, il club catalano ha speso 108 milioni per Raphinha e Koundé, non proprio i calciatori più brillanti nell’ultima stagione e mezza. E il titolo di Liga vinto a maggio 2023 non ha cambiato la percezione per cui il Barcellona dovrebbe iniziare a fare qualcosa di diverso.

Magari in Catalogna potrebbero spulciare il report del CIES per trarre spunto, o per contattare i manager giusti. Potrebbero essere quelli del Lille, che nel periodo 2014 –> 2023 sono riusciti a portarsi a casa un differenziale di 386 milioni di euro sul mercato, con 627 milioni incassati e 241 investiti; oppure quelli dell’Ajax, che hanno messo insieme 317 milioni di profitti netti. Ancora più incredibili sono i numeri del Salisburgo: 84 milioni spesi e 317 incassati, per un guadagno del 377%. Anche Sassuolo e Atalanta si difendono bene, in questa classifica: la società neroverde ha messo insieme 208 milioni di differenziale positivo, con 227 milioni di investimento e 435 di incasso; Percassi e i suoi soci, invece, hanno accumulato un guadagno di 200 milioni, dopo averne spesi 293 e averne incassati 493.

>

Leggi anche

Calcio
Ci sono un bel po’ di campionati in cui il calciomercato è ancora aperto, ed è abbastanza facile capire il perché
I più importanti sono Turchia, Portogallo, Brasile e Arabia Saudita. Ma c'è anche qualche torneo decisamente più esotico.
di Redazione Undici
Calcio
Senza che ce ne accorgessimo, o quasi, il Tottenham ha messo insieme una squadra molto forte
Xavi Simons, Kolo Muani, Kudus e diversi altri colpi: dopo un po' di anni in cui si erano concentrati soprattutto sui giovani, gli Spurs hanno fatto un mercato molto vistoso.
di Redazione Undici
Calcio
Il passaggio di Donnarumma al Manchester City dimostra che è un fuoriclasse, e che in Italia è a dir poco sottovalutato
Il miglior giocatore italiano di questa epoca si trasferisce alla corte di Guardiola, in una squadra fortissima e dopo aver vinto tutto. Eppure il suo Paese non riesce a perdonargli niente.
di Marco Gaetani
Calcio
Dei gruppi di tifosi vogliono evitare che le partite di Serie A e di Liga si giochino all’estero, e così hanno scritto alla FIFA
I fan sostengono che «si creerebbe un precedente pericoloso», e inoltre «verrebbe meno l'equilibrio tra partite in casa e in trasferta».
di Redazione Undici