I guai dell’Ajax proseguono con la sospensione del Ceo Alex Kroes, per insider trading

Sembrava impossibile peggiorare l'anno orribile dell'Ajax. E invece.
di Redazione Undici 02 Aprile 2024 alle 17:43

“La caduta dei giganti”, così avevamo intitolato il nostro pezzo sull’anno orribile dell’Ajax. Era il 23 ottobre del 2023, la stagione dell’Ajax sembrava aver già toccato il punto più basso, ma come spesso accade in questi casi il peggio doveva ancora venire. Non sappiamo se questo sarà effettivamente il peggiore – manca ancora tanto alla fine dell’annata 2023/2024 – ma sicuramente resterà come uno dei momenti più surreali e imbarazzanti: la sospensione dell’amministratore delegato del club Alex Kroes, sospettato di aver commesso insider trading – reato finanziario che consiste nella compravendita di titoli azionari di una società fatta approfittando di informazioni riservate acquisite grazie alla posizione ricoperta all’interno di quella stessa società le cui azioni vengono vendute/acquistate. Con un comunicato stampa diffuso martedì 2 aprile, l’Ajax ha confermato le indiscrezioni che circolavano già dalla mattinata su giornali sportivi e non: Kroes avrebbe acquistato più di 17 mila azioni dell’Ajax – che è una società quotata in borsa – una settimana prima di esserne nominato amministratore delegato, il 2 agosto agosto dello scorso anno. Stando ai fatti fin qui noti, la società ha detto che è «probabile» che Kroes abbia effettivamente commesso il reato di insider trading.

L’amministratore delegato ha concesso una dichiarazione ad Afp in cui spiega che si rivolgerà all’equivalente olandese della nostra Consob per chiarire tutto: afferma, Kroes, di essere innocente e di aver acquistato le azioni dell’Ajax che si trovano nel suo portafoglio d’investimenti «a piccole tranche”, tra l’aprile del 2022 fino al luglio del 2023, in ogni caso prima di raggiungere l’accordo con la società. Kroes, dunque, ha ammesso di aver acquistato lui personalmente tutte le azioni Ajax in suo possesso – all’inizio si era ipotizzato che nel contratto con la società fosse previsto come benefit un pacchetto azionario – ma di averlo fatto sempre e comunque prima di diventare amministratore delegato. «Sono convinto che si trasmetta fiducia agli altri azionisti e investitori acquistando tu stesso i prodotti finanziari che chiedi a loro di acquistare, correndo anche i rischi annessi a queste operazioni», ha detto. Una versione dei fatti che non ha evidentemente convinto il consiglio di amministrazione dell’Ajax che, per bocca del chairman of the supervisory board, si è detto quanto successo è «incredibilmente dannoso per il club e per tutti coloro che hanno a cuore le sue sorti».

Tutta la vicenda si fa ancora più assurda se si considera che sì, la nomina di Kroes era stata annunciata ad agosto dello scorso anno, ma era stata ufficializzata nemmeno tre settimane fa, il 15 marzo. A Kroes è toccata dunque una sorte simile a quella del direttore sportivo Sven Mislintat – licenziato dopo un 3-0 casalingo contro il Feyenoord – e all’allenatore Maurice Steijn, esonerato dopo quattro sconfitte consecutive (cinque punti in sette partite il suo bilancio personale all’Ajax), con la squadra al penultimo posto in classifica. Proprio nel momento in cui l’Ajax sembrava essere riuscito a salvare il salvabile – adesso è quinto in campionato, a 28 punti di distanza dal PSV Eindhoven – ecco dunque un’altra notizia che riporta la squadra alla realtà dell’anno peggiore nella sua storia recente. Un fatto aggravato dai cento milioni di euro spesi in estate sul mercato. Almeno quelli, però, non sono colpa di Kroes, che all’epoca doveva ancora entrare in carica e si concentrava sui movimenti del suo capitale personale sul mercato finanziario.

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