La stagione del Lipsia è stata così deludente che ora il grande obiettivo è diventata la Conference League

Il club principale del gruppo Red Bull non si qualificherà né in Champions né in Europa League. Può sembrare una catastrofe sportiva, ma c'è un piccolo lato positivo.

Che la stagione del Lipsia stesse andando male, beh, era lampante. Ora, però, è arrivata la certificazione definitiva: dopo una striscia da tre punti conquistati nelle ultime gare, la formazione ammiraglia del gruppo Red Bull è matematicamente esclusa dalla prossima edizione della Champions League. È una notizia significativa, se consideriamo che il Lipsia era reduce da sei partecipazioni consecutive al torneo continentale più prestigioso. Diverse testate tedesche, anche quelle autorevoli come Kicker, annunciano già «grandi cambiamenti» in vista del prossimo mercato. Ed è francamente inevitabile che sia così, dopo il tonfo di quest’anno. Ma la stagione, in realtà, non è ancora finita: il Lipsia, infatti, può ancora raggiungere un obiettivo. Un obiettivo che nel frattempo è diventato particolarmente importante e pure sentito, dalle parti della Red Bull Arena: la qualificazione alla prossima Conference League.

Andiamo con ordine: in questo momento, il Lipsia è è sesto in classifica e ha gli stessi punti del Magonza. Una posizione che al momento non vale la qualificazione alla Conference League 2025/26, visto che il Magonza ha una differenza reti favorevole e che la vincente della finale di Coppa di Germania (lo Stoccarda o l’Arminia Bielefeld) si qualificherà alla prossima Europa League. Ma la Bundesliga prevede ancora un turno: il Magonza ospiterà il Bayer Leverkusen, mentre il Lipsia affronterà proprio lo Stoccarda. Il sorpasso, quindi, non è un’ipotesi così assurda. E a Lipsia ci credono, eccome se ci credono: Zsolt Löw, 46enne allenatore a interim, ha detto che «volevamo qualificarci in Champions League, era il nostro obiettivo. Non ci siamo riusciti, quindi cercheremo di raggiungere la competizione successiva». Gli ha fatto eco Christoph Baumgartner, centrocampista 25enne: «Dobbiamo rimetterci in sesto e dare il massimo. Lo dobbiamo anche ai tifosi. Abbiamo ancora la possibilità di qualificarci per l’Europa, anche se volevamo giocare in Champions League, questo è chiaro, ci sono altre belle competizioni. Qualsiasi altra competizione è meglio di niente. Dover guardare le altre squadre durante la settimana è la cosa peggiore che ci sia».

A questo punto viene da chiedersi: come mai a Lipsia c’è tutto questo fermento nei confronti della Conference League? Semplice: la Red Bull Arena ospiterà la finale del torneo nel 2026. E quindi, di fatto, il RB Lipsia sarebbe un candidato molto autorevole alla vittoria della manifestazione. In realtà lo sarebbe a prescindere, visto che come detto parliamo di una squadra reduce da sei partecipazioni di fila alla Champions. Ma, come dire, l’eventuale ultimo atto da giocare in casa è un boost emotivo ancora più forte. Anche perché il club principale del gruppo Red Bull, finora, ha messo in bacheca solo due Coppe e una Supercoppa di Germania. L’idea di rimpinguare un po’ il palmarés non può e non deve essere scartata a priori, anche se si tratta “solo” di una Conference League.

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