L’arrivo di Camarda, più di un mese fa, aveva fatto presagire che il Lecce fosse pronto a separarsi da Nikola Krstovic. Non era difficile immaginarlo e/o capirlo, è da anni che il club giallorosso lavora così, funziona così: Morten Hjulmand, arrivato per 150mila euro nel gennaio 2021, è stato ceduto allo Sporting per 20 milioni dopo due stagioni e mezza; Patrick Dorgu e Martin Pongracic, sbarcati in Salento per una cifra inferiore ai due milioni complessivi, si sono trasferiti al Manchester United e alla Fiorentina in cambio di 30 e 15 milioni di euro, rispettivamente; Valentin Gendrey, scovato nell’Amiens e acquistato per 300mila euro, è andato al Wolfsburg per 8,5 milioni.
Insomma, si può dire: la cessione di Krstovic era questione di tempo. O meglio: doveva soltanto arrivare l’occasione giusta, l’offerta giusta. È arrivata dall’Atalanta, che doveva sostituire Mateo Retegui e ha scelto il centravanti serbo del Lecce, arrivato in Italia nell’estate 2023. La sua ex squadra era il Dunajska Streda, quarto classificato nella Superliga slovacca 24/25. Prezzo d’acquisto: 3,9 milioni di euro, una cifra più che sestuplicata a due anni esatti di distanza. E l’incasso del Lecce potrebbe crescere ancora, visto che nell’accordo con l’Atalanta pare ci sia una clausola per cui il 10% del prossimo trasferimento di Krstovic finirà nelle casse del club giallorosso.
Non c’è molto da aggiungere a questo elenco di cifre e di nomi. O forse sì, bisogna snocciolarne un altro: quello di Pantaleo Corvino, l’artefice di questo piccolo miracolo di mercato. Sì, perché il Lecce non aveva mai incassato tanto denaro. E, soprattutto, non era mai riuscito a restare per così tante stagioni in Serie A. Quello che sta per iniziare sarà il quarto campionato consecutivo in massima divisione, per i giallorossi. Non era mai successo prima, nella storia del club salentino: il primato precedente, tre annate di fila evitando la retrocessione in Serie B, era stato fissato nel periodo 1988-1991 e poi nei periodo 1999-2002 e 2003-2006. Insomma, centrare la terza salvezza consecutiva sembrava un tabù inespugnabile. E invece il Lecce è riuscito a romperlo, proprio grazie al modello messo a punto da Corvino, tutto fondato su principi chiari: ricerca di giovani talenti anche da campionati poco conosciuti, valorizzazione sia nella prima squadra che in quella Primavera (che ha vinto lo scudetto di categoria nel 2023), cessioni ricchissime e continuo ricambio della rosa.
In un’intervista a Undici rilasciata nell’autunno 2023, proprio Corvino disse che ««Quando sono arrivato mi è stato chiesto di dare un equilibrio finanziario al club. Non è facile farlo quando dietro di te non hai sceicchi, magnati, fondi stranieri. La proprietà del Lecce fa tanti sacrifici, ci mette passione, ma ha un’altra dimensione. E quindi per noi non c’era altra soluzione che patrimonializzare il capitale tecnico partendo dalla ricerca dei talenti, sia per la prima squadra che per le giovanili. Noi dovevamo cercare delle potenzialità, più che delle qualità conclamate. E l’abbiamo fatto bene, infatti il nostro è un metodo sostenibile». Beh, le cessioni di questi anni, il passaggio di Nikola Krstovic all’Atalanta e i milioni incassati nelle ultime sessioni di mercato (siamo intorno a quota 90 tra l’estate 2024 e l’estate 2025) confermano queste parole. E dimostrano che Corvino, a 76 anni da compiere a dicembre, continua a fare dei veri e propri capolavori. Capolavori del bilancio e anche di campo, perché Krstovic non è stato scelto per caso: l’Atalanta ha messo le mani su uno degli attaccanti più peculiari della Serie A, una specie di macchina che produce tiri in porta e che l’anno scorso ha messo insieme il 40% dei gol complessivi realizzati dal Lecce.
E allora forse la cosa più giusta da fare è quella di segnarsi chi sono i nuovi arrivati in Salento durante questa sessione di mercato: oltre a Camarda e a Riccardo Sottil, Corvino ha preso anche Christ-Owen Kouassi (dal Laval), Corrie Ndaba (dal Kilmarnock, Matías Pérez (dal Curicó Unido). E per sostituire Krstovic si parla di Nikola Stilic (Charleroi) e di Milutin Osmahic (Preston North End). Alcuni di questi nomi, visto che la storia tende sempre a ripetersi, potrebbero tornare utili tra qualche mese.