Spagna e Marocco lavorano insieme per il Mondiale 2030, ma al tempo stesso si danno battaglia per i migliori talenti e per ospitare la finale

Le due Federazioni si stanno contendendo Richard Fettal e Thiago Pitarch, esattamente come hanno fatto per Hakimi, Brahim Díaz e Yamal. E si scontreranno anche sull'ultimo atto della Coppa del Mondo.
di Redazione Undici 22 Agosto 2025 alle 10:47

Brahim Díaz, Achraf Hakimi, Lamine Yamal e tanti altri giocatori con doppia nazionalità, spagnola e marocchina, sono stati al centro di forti contenziosi tra le Federazioni calcistiche di Spagna e Marocco. Che, naturalmente, avevano tutta la volontà possibile di anticiparsi a vicenda per accaparrarsi giocatori giovani e di talento per le proprie selezioni nazionali, proprio come succede nel calciomercato dei club. C’è da dire che la battaglia ha avuto e ha un andamento equilibrato: sì, la Spagna è riuscita a “prendersi” un fenomeno generazionale come Yamal, ma nel frattempo il Marocco è arrivato alla semifinale dei Mondiali – prima squadra africana a raggiungere questo traguardo – con due giocatori nati su suolo spagnolo, un numero arrivato addirittura fino a sei in occasione del trionfo nella recente Coppa d’Africa Under 17.

Insomma, la disputa calcistica tra Spagna e Marocco continua: come scrive Diário As, i prossimi due giocatori che verranno contesi dalle due Federazioni sono Richard Fettal e Thiago Pitarch, promesse del Castilla – la seconda squadra del Real Madrid – eleggibili per entrambe le rappresentative. C’è un altro aspetto da considerare, però: in questo momento, i dirigenti spagnoli e quelli marocchini lavorano fianco a fianco per organizzare la Coppa del Mondo 2030, assegnata ai loro due Paesi e al Portogallo – ci sarà anche una sorta di “anteprima” in Sud America, cioè alcune partite iniziali si giocheranno in Argentina, Uruguay e Paraguay. E quindi, come dire, da una parte c’è la necessità di essere – di fingersi? – amici per garantire il successo di una manifestazione attesissima, dall’altra infuria una battaglia infinita sul mercato dei giocatori.

E non è tutto: proprio in relazione ai Mondiali 2030, Spagna e Marocco si stanno giocando anche la possibilità di ospitare la finale del torneo. La decisione finale spetterà alla FIFA, ma al momento ci sono tre impianti in lizza per la partita che deciderà l’assegnazione del titolo: il Santiago Bernabéu, il nuovo Camp Nou ristrutturato e il futuro stadio più grande del mondo, vale a dire il Grand Stade Hassan II di Casablanca, un progetto mastodontico (la capienza prevista è di 115mila posti) pensato proprio per “sfidare” i grandi campi spagnoli e “prendersi” la finale dei Mondiali. In virtù di tutto questo, come dire: tra Spagna e Marocco la cooperazione va bene, in certi casi è inevitabile, ma l’amicizia è un’altra cosa. In questo momento storico, non c’è modo e non c’è tempo di essere davvero amici. C’è altro a cui pensare, altro a cui puntare. E bisogna arrivare primi, fregare gli altri, anche se si tratta di istituzioni con le quali collabori.

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