I grandi club europei vogliono rose più grandi e, soprattutto, vogliono sei sostituzioni a partita

La neonata EFC ha discusso (anche se in maniera informale) di modificare due regole piuttosto importanti.
di Redazione Undici 16 Ottobre 2025 alle 08:04

Da qualche giorno, l’associazione che riunisce i club europei di calcio non si chiama più ECA (acronimo di European Club Association), ma EFC (European Football Clubs). Il cambio di denominazione è stato ufficializzato durante un’assemblea generale che si è svolta a Roma, e non è stato l’unico avvenimento importante di questo congresso. Se guardiamo al futuro del gioco, infatti, una delle idee più impattanti potrebbe essere quella relativa all’allargamento delle rose e all’aumento delle sostituzioni consentite per match. Secondo quanto riporta la BBC, alcune delle società più importanti hanno tenuto «discussioni informali», cioè ne hanno parlato al di là dell’ordine del giorno, sulla possibilità di chiedere questo cambiamento in via ufficiale.

Come avviene sempre, nel calcio, la parola finale spetterà all’IFAB, meglio conosciuto come International Board, che di fatto gestisce ed eventualmente aggiorna il regolamento. E che pochi anni fa, subito dopo lo stop forzato legato alla pandemia, ha varato il passaggio da tre a cinque sostituzioni per match. Da questo punto di vista, non è ancora chiaro se e quando ci sarà un coinvolgimento diretto dell’ente. Ma il fatto che i club più importanti pensino a questa soluzione, beh, dice già tanto. Attualmente il modello condiviso – cioè quello utilizzato nei campionati più competitivi e nelle competizioni UEFA – prevede rose da 25 giocatori senior e, come detto, un massimo di cinque cambi per ogni partita. L’inserimento di tre nuovi slot negli organici e l’apertura a un’ulteriore sostituzione avrebbero, come obiettivo e come conseguenza, quello di allentare la pressione e il carico fisico sui calciatori. Al tempo stesso, naturalmente, questa misura finirebbe per aumentare il gap di qualità tra i club meno ricchi e quelli più ricchi, che potrebbero avere più spazio per sfruttare il mercato.

Fonti vicine alla Professional Footballers’ Association (PFA), il sindacato inglese dei calciatori, nutrono dubbi sul fatto che le squadre da 28 giocatori possano aiutare i giocatori, dato che non impedirebbero loro di viaggiare in squadra durante le partite né allevierebbero la stanchezza mentale, indipendentemente dal fatto che giochino o meno. Anche la FIFPro, il sindacato mondiale dei calciatori, è d’accordo con questa lettura: «Anche chi non gioca nemmeno un minuto», si legge in un rapporto ufficiale pubblicato dall’ente, «deve comunque essere fisicamente presente e partecipare pienamente alla preparazione della squadra, prepararsi mentalmente, pur trascorrendo spesso del tempo lontano da casa e intraprendendo viaggi internazionali. In quanto tali, queste occasioni rientrano anche negli impegni lavorativi del giocatore». Il dibattito, insomma, resta ancora aperto.

>

Leggi anche

Calcio
Il Barcellona può finalmente tornare al Camp Nou, ma sono già scoppiate le polemiche per i prezzi dei biglietti
A meno di 189 euro sarà impossibile ammirare Yamal e compagni in azione nello stadio restaurato. E chiaramente ai tifosi blaugrana non va giù.
di Redazione Undici
Calcio
La Repubblica Democratica del Congo non è arrivata a un passo dai Mondiali grazie a un rito voodoo
L'allenatore della Nigeria sostiene che sia andata proprio così, ma in realtà dietro questo percorso c'è un lavoro che va avanti da anni.
di Redazione Undici
Calcio
Per l’Irlanda, Troy Parrott è diventato un vero e proprio eroe nazionale
Una tripletta da epica del calcio, per un Paese che non partecipa a un Mondiale da un quarto di secolo. E oggi perfino l'aeroporto di Dublino ha cambiato nome in onore dell'attaccante.
di Francesco Gottardi
Calcio
Luis Campos, il direttore sportivo del PSG, sta pubblicando i suoi appunti su Twitter
L’uomo che ha architettato il trionfo in Champions League del club francese ha deciso di svelare i segreti più intimi del suo mestiere.
di Redazione Undici