Dello snowboard italiano e delle sue imprese si è già parlato in queste settimane, ma gli Azzurri continuano a dare spettacolo. Sulle nevi di Carezza, a pochi passi da Bolzano, è arrivato un altro capolavoro nel gigante parallelo maschile, dove il podio è stato monopolizzato dai padroni di casa. A trionfare è stato l’infinito Roland Fischnaller, che come anno di nascita sulla carta d’identità segna 1980. Fisch è così diventato l’atleta più anziano non solo a vincere, ma anche a salire sul podio in una gara di Coppa del Mondo per quanto riguarda gli sport olimpici invernali. Sconfitto in finale per una manciata di centesimi, Aaron March ha chiuso al secondo posto, mentre la terza piazza è andata a Mirko Felicetti dopo la vittoria nella “finalina”. Si tratta della quarta volta, nello snowboard alpino, in cui una top 3 è interamente occupata da atleti azzurri. Per la prima volta nella storia, invece, le prime quattro gare di gigante parallelo della stagione sono state vinte da altrettanti snowboarder italiani:le migliori statistiche possibili a un mese e mezzo dai Giochi di Milano Cortina 2026.
Eppure, la stagione di Fischnaller non era iniziata nel migliore dei modi. A fine novembre, infatti, il capitano azzurro aveva rimediato una distorsione alla caviglia in allenamento, così è stato costretto a saltare la prima tappa di Coppa del Mondo in Cina. Un recupero lampo gli ha però permesso di essere in gara già a Cortina una settimana fa. «Devo ringraziare mia moglie che ha organizzato tutte le terapie per rimettermi in sesto», ha detto ai canali della FISI dopo il trionfo di Carezza. «Una grande vittoria, una grande finale con March. Un successo che vale tantissimo, ho vinto nel 2014 e tornare a vincere dopo l’infortunio di fine novembre significa tantissimo. Con Aaron abbiamo fatto tante finali assieme in questi anni e questa potrebbe essere per me l’ultima a Carezza».
Esatto: anche la carriera di Fischnaller, prima o poi, finirà. A 45 anni, quella che culminerà con Milano Cortina potrebbe essere la stagione dopo la quale calerà il sipario. Fisch ha fatto il suo esordio a cinque cerchi a Salt Lake City 2002, e da allota non ha saltato nemmeno un’edizione dei Giochi. Ma non è mai riuscito a portare a casa una medaglia: i grandi risultati, per lui, sono infatti arrivati nello scorso decennio, quando ha iniziato ad affacciarsi sempre più nelle posizioni di vertice. Prima la medaglia iridata del 2011, poi la prima Coppa del Mondo di specialità nel 2013 e il titolo iridato nello slalom parallelo datato 2015, replicato dieci anni dopo a Engadina. Nel 2020, invece, è arrivato l’unico trionfo nella classifica generale di Parallelo, quando Fischnaller aveva già 39 anni,
Ora l’obiettivo è la qualificazione olimpica, l’ingresso dentro un team in cui, come testimoniano i risultati delle ultime settimane, la concorrenza non manca. Poi potrebbe arrivare la possibilità di entrare ancora di più nella storia dello sport italiano, inseguendo una medaglia che coronerebbe una carriera già leggendaria. La pressione, al momento, non sembra toccare Fischnaller. «Proverò tutto per essere preparato al meglio e godermi quella fantastica esperienza che possiamo fare qui a casa», ha detto in una recente intervista a Olympics.com. «Se riuscirò a qualificarmi, poi si vedrà. Però sicuramente se sarò al cancelletto per le Olimpiadi a Livigno sarò uno dei più sciolti». Milano Cortina è ormai dietro l’angolo. Con il successo di Carezza, le possibilità di vedere Fischnaller in pista ai Giochi sono in aumento.