È difficilissimo fermare Josh Doig

L'esterno del Verona è una delle sorprese più inattese di questo campionato di Serie A.

Da diversi anni, ormai, il calciomercato – anche e soprattutto quello della Serie A – non conosce confini. E non parliamo solo di confini geografici, ma anche di confini culturali: per tantissimo tempo, ad esempio, i giocatori britannici hanno manifestato una certa ritrosia a trasferirsi non solo in Italia, ma in qualsiasi altro Paese che non fosse il Regno Unito. Ora questa reticenza non esiste più, anzi i club italiani hanno iniziato a setacciare le squadre d’Oltremanica in maniera sempre più frequente. Non solo quelle di Premier, che così è molto facile: ma anche quelle – senior e giovanili – del campionato scozzese e di quello irlandese. In virtù di tutto questo, non possiamo considerare più un caso le buone stagioni di Hickey, scovato dal Bologna e ora passato al Brentford, oppure di Josh Doig con il Verona. Sì, esatto: anche se l’Hellas sta vivendo un’annata a dir poco complicata, il ventenne di Edinburgo si sta affermando come uno degli esterni più continui del campionato, probabilmente il più decisivo se guardiamo solo alla seconda metà della classifica. Certo, pesa il fatto che il confronto con i compagni, almeno finora, è stato impietoso, e inoltre la recente prestazione offerta contro la Cremonese – prima di servire l’assist per il secondo gol di Lazovic, Doig si divora letteralmente tre quarti del prato del Bentegodi – finisce per alimentare l’hype intorno a lui. Ma basta andare oltre le ultime partite per rendersi conto che siamo di fronte a un terzino – o meglio: un esterno a tutta fascia, visto che l’Hellas gioca con una difesa a tre – difficilissimo da contenere. Che ha doti fisiche e tecniche di gran lunga superiori alla media del Verona e di tutte le altre squadre coinvolte nella lotta-salvezza.

La caratteristica principale di Doig è il suo coraggio, inteso come ambizione tattica: pur giocando in una squadra di bassa classifica, in questa stagione ha accumulato più tocchi nell’area offensiva (19,2) rispetto a Theo Hernández (16,5), che è giustamente considerato un vero e proprio regista d’attacco nell’economia del gioco del Milan. Insomma, Doig sta sempre altissimo, è sempre pronto a portare il pallone in avanti, a offrire uno scarico sulla fascia sinistra, a supportare l’azione offensiva in campo aperto. Quando c’è spazio è il momento in cui dà il meglio di sé. Per capire di cosa stiamo parlando, è inevitabile citare di nuovo e far vedere l’assist per Lazovic in occasione del 2-0 contro la Cremonese:

 Ok, la difesa della Cremonese sarà anche passiva, a voler essere generosi. Ma qual è il modo giusto per affrontare e fermare questo tipo di progressione palla al piede?

In quest’azione si nota anche che Doig ha una corsa intensa e potente ma anche ben coordinata, non furente, gestita con e dall’intelligenza: il terzino del Verona scatta e così brucia i suoi avversari, ma sa anche riconoscere come e quando riprendere fiato per dare priorità allo spostamento del pallone, come e quando cambiare direzione per aprire spazio ai compagni o sfruttarne gli inserimenti. Anche in altri video-skills su YouTube ci sono tante progressioni in cui Doig sembra due o tre volte più rapido rispetto ai suoi avversari, ma la sua caratteristica migliore è che questa esuberanza si manifesta nei modi e nei momenti giusti. Quando ce n’è bisogno. In altre situazioni, Doig esprime anche altre qualità: un controllo palla non banale, una certa capacità di leggere il gioco e il posizionamento dei compagni con immediatezza, una discreta qualità nei cross, nei lanci lunghi, nei tocchi brevi. Non a caso, viene da dire, il suo primo assist in Serie A, servito a Kallon in occasione del gol dell’1-1 segnato contro l’Empoli, è un passaggio ravvicinato, al volo, dopo che il pallone è spiovuto morbido ma un po’ arretrato. Doig lo serve di destro, tra l’altro:

Non proprio l’assist che ti aspetteresti da uno come Doig

Dal punto di vista puramente difensivo, la dote migliore di Doig sono le coperture sui lanci che vorrebbero sorprenderlo alle spalle. In questo video che lo immortala sia con la maglia del Verona che con quella dell’Hibernian, la squadra in cui ha esordito da professionista dopo aver fatto il percorso giovanile con gli Hearts, ci sono almeno cinque o sei chiusure – di testa, di petto, di piede – su palloni che, nella mente di chi li ha serviti, avrebbero dovuto scavalcarlo. È evidente che, oltre la fisicità pura, Doig possieda pure una capacità di posizionarsi bene, una certa padronanza nella comprensione e nella copertura degli spazi. Certo, dal punto di vista squisitamente difensivo ci sono ancora delle cose da rivedere, da rifinire: Doig non sempre riesce a rientrare in tempo dalle sue esplorazioni offensive e non è ancora impeccabile nel duello uno contro uno quando il pallone ce l’ha il suo avversario diretto. Ma l’esplosività delle gambe e la reattività nei movimenti, in questo senso, possono portare a un miglioramento netto, se coltivate nel modo giusto.

Altre cose interessanti

Quando invece è lui a puntare gli avversari palla al piede, Doig riesce a superarli con una buona continuità. Sempre facendo il paragone con Theo Hernández, un riferimento inevitabile per tutti gli esterni di sinistra con caratteristiche e velleità offensive, viene fuori che Doig crea più occasioni da gol grazie a dribbling riusciti sugli avversari, mentre è meno performante nei cross, nei tiri e negli inserimenti in area. In effetti, oltre che sulla fase difensiva classicamente intesa, Doig deve lavorare proprio sulla completezza del proprio gioco: in questo momento, infatti, è un esterno altamente specializzato nel suo ruolo, in un certo set di movimenti e giocate anche prevedibili, se vogliamo, ma il punto è che vengono eseguiti con una velocità e una qualità tali che diventano efficaci. Questo, come detto, lo rende uno degli esterni più continui della Serie A, lo rende un giocatore difficilissimo da fermare o contenere, soprattutto negli scontri diretti di bassa classifica. Per migliorare, serve e servirà qualcosa in più: nel menu tecnico-tattico, inevitabilmente anche nell’equilibrio tra attacco e difesa, tra ampiezza e gioco nello stretto. Ma se le premesse sono queste, considerando pure che Doig compirà 21 anni solamente a maggio, allora siamo di fronte a un giocatore davvero interessante.