La semifinale di Nations League tra Spagna e Francia non è stata una normale partita di calcio: abbiamo assistito al’ennesimo spettacolo messo in scena da parte delle due Nazionali più forti d’Europa, se non addirittura al mondo. Almeno in questo momento. La Spagna ha vinto e vince perché ha un organico ricco di talento e organizzatissimo a livello tattico, ma i Bleus, si sa, in termini di individualità non sono secondi a nessuno. E se ieri, dopo i primi 55 minuti di assoluto dominio delle Furie Rosse, la squadra Deschamps è rientrata in partita, rischiando addirittura di ribaltare un passivo di quattro gol, lo devono proprio a un singolo.
L’uomo che ha spaccato gli equilibri si chiama Rayan Cherki: al suo esordio (da subentrato) con la Nazionale maggiore, ha realizzato un gol, ha servito un assist e ha creato altre tre grandi occasioni. Talento classe 2003 cresciuto nelle giovanili del Saint-Priest prima e del Lione poi, Cherki è nato in Francia da genitori algerini. Proprio nell’ultima stagione, vestendo la maglia dell’OL, con cui ha esordito a soli 16 anni, ha offerto un buonissimo rendimento: otto gol, undici assist e tantissima personalità mostrata sul rettangolo verde. Con l’Under 21 della Francia ha messo insieme 13 reti in 23 presenze. Niente male per un esterno d’attacco.
Rayan Cherki masterclass vs Spain🔥 pic.twitter.com/p9mrILf6tO
— RAMZ (@RAMZCFC) June 5, 2025
La strepitosa prestazione di Cherki contro la Spagna
Che Cherki avesse una certa personalità lo abbiamo capito dalle recenti dichiarazioni che ha fatto: in un video pubblicato dall’OL, in cui lo si vede apprendere in diretta della sua prima convocazione con la Nazionale maggiore, Cherki ha detto «fa piacere, è l’inizio di una bella avventura, non vedo l’ora di cominciare. Anche perché giocheremo due belle partite, quindi sono impaziente di dare il mio contributo». Giustamente, dopo la strepitosa prestazione ieri sera, il suo valore di mercato è salito ancora (intorno ai 45 milioni di euro) e a “farne le spese” potrebbe essere il Manchester City di Pep Guardiola, che negli ultimi giorni ha mostrato il suo interesse per il giocatore.
Questi numeri e il talento di Cherki avevano anche acceso l’interesse di un’altra squadra: l’Italia di Spalletti. Sì, esatto: per qualche tempo, un po’ di mesi fa, si è parlato di una possibile convocazione nella Nazionale azzurra, visto che l’attaccante del Lione, oltre al passaporto algerino, possiede anche quello italiano. Secondo quanto emerso lo scorso mese di novembre, Cherki ha origini italiane da parte di padre: la sua bisnonna paterna, infatti, era originaria di San Felice di Castello, in provincia di Bari. Cherki, quindi sarebbe potuto diventare un nuovo oriundo per Luciano Spalletti. Solo che ora non è più possibile: il suo esordio con la Francia lo ha reso di fatto ineleggibile per l’Italia.
Secondo quanto riportato da RMC Sport, la FIGC aveva effettivamente sondato il terreno, tentando un approccio concreto per convincere Cherki a scegliere la Nazioanale azzurra. Lo stesso Cherki, però, ha smentito in un’intervista all’Équipe di aver avuto contatti ufficiali con le Federazioni di Algeria e Italia. E quindi il rimpianto di non averlo convocato in tempo, come dire, arriva fino a un certo punto. Dopotutto molti tifosi francesi erano rimasti perplessi di fronte alla mancata convocazione di Rayan Cherki nella Nazionale maggiore. Poi, dopo essersi confrontato con il commissario tecnico dell’Under 21, Gérald Baticle, Didier Deschamps ha finalmente deciso di includere il talento dell’OL tra i 25 convocati per la fase finale di Nations League, premiandone la stagione da trascinatore.
Sul perché questa scelta sia arrivata solo ora, alimentando la possibilità e i rumors in merito alla possibile convocazione con un’altra Nazionale, ci sono pochi elementi certi. L’ipotesi più plausibile, naturalmente è la concorrenza spietata: la Francia dispone di un patrimonio tecnico smisurato, con giovani di qualità in ogni reparto. Soprattutto in attacco. Non è un’esagerazione dire che si tratta della Nazionale con la rosa più profonda e qualitativamente completa al mondo. Deschamps, in conferenza stampa, ha spiegato che questo “ritardo” nella convocazione di Cherki è una sua responsabilità: «Perché l’ho chiamato solo ora? Perché ho deciso così. È una mia responsabilità. Ho avuto molti scambi con Gérald Baticle, che a sua volta ha affrontato alcune problematiche. Rayan avrebbe potuto esserci già a marzo, ma ora ci sarà spazio per lui».
Di conseguenza, l’Italia non potrà più pensare e neanche sperare di convocarlo: le regole FIFA sull’eleggibilità dei giocatori a livello internazionale, aggiornate per l’ultima volta nel 2020, sono molto chiare e molto rigide, di fatto non è più possibile che un atleta cambi Nazionale dopo aver parteciatp a partite ufficiali con una rappresentativa maggiore. L’esordio in Nations League, quindi, ha cancellato ogni ipotesi su una possibile chiamata di Cherki con l’Italia. O anche con l’Algeria. È un peccato, indubbiamente, ma la nostra Federcalcio non ha spinto abbastanza. O forse, più semplicemente, non era destino.
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