La MLS ha pubblicato una nota piuttosto enfatica per annunciare la chiusura ufficiale di un’operazione di mercato: l’acquisto di Brenner, attaccante brasiliano di Cincinnati, da parte dell’Udinese. Il trasferimento sarà effettivo a partire dal prossimo primo luglio, vale a dire alla riapertura delle liste europee. Da parte loro, i dirigenti americani avevano e hanno tutti i motivi per essere felici e per celebrare questo affare: i dieci milioni più bonus investiti dall’Udinese sono la cifra più alta mai incassata da Cincinnati, un club che per altro è stato fondato solamente nel 2015. Ma in realtà si tratta di un trasferimento importante per tutta la lega, visto che la commissione versata dall’Udinese è la decima più alta mai incassata da una società MLS. Il passaggio di Brenner all’Udinese è significativo anche per la Serie A: mai, prima d’ora, un club del nostro campionato aveva investito tanto per un giocatore proveniente dagli Stati Uniti o dal Canada. Tra le 12 operazioni precedenti, quella più costosa era stata quella finalizzata dalla Roma per il prestito e il riscatto di Bryan Reynolds dal FC Dallas: poco meno di sette milioni di euro.
Nonostante le buone premesse, Reynolds – attualmente in prestito al Westerlo, club di prima divisione belga – non è mai riuscito a imporsi con la maglia giallorossa. E lo stesso discorso vale per Gianluca Busio, centrocampista centrale che il Venezia ha acquistato dallo Sporting Kansas City per circa sei milioni di euro: dopo un buon inizio in Serie A, Busio è progressivamente uscito dal progetto-Venezia, e anche in questa stagione di Serie B ha avuto un ruolo da comprimario. Proprio questo è uno degli aspetti più interessanti dell’affare relativo a Brenner: nonostante le due esperienze più significative tra i club italiani e le franchigie MLS abbiano portato a due acquisti non proprio riuscitissimi, diciamo così, gli osservatori e i dirigenti di Serie A non si sono scoraggiati. Se aggiungiamo il fatto che a riaprire il canale di mercato verso il Nordamerica sia stata proprio l’Udinese, una società storicamente all’avanguardia nello scouting e nella valorizzazione del talento, allora vuol dire che la MLS sta diventando un torneo a cui è doveroso guardare in chiave-mercato.
È un altro segnale dello sviluppo della MLS in tutti gli aspetti: oggi le franchigie e la lega nordamericana investono cifre importanti sul mercato e lo fanno in modo oculato, acquistando giovani che possono valorizzare e poi rivendere, così da alimentare un circolo chiaramente virtuoso. Di conseguenza, anche le rappresentative di Stati Uniti e Canada stanno crescendo in modo netto, chiaro, rispetto al passato. Sono gli stessi identici concetti espressi dalla dirigenza di Cincinnati dopo l’annuncio della cessione di Brenner: anche se si tratta di un calciatore brasiliano, Chris Albright – direttore generale della franchigia – ha detto che «il suo trasferimento è davvero significativo per il nostro club, racconta il lavoro fatto da tutto il nostro staff nell’ultimo anno e mezzo. Il nostro obiettivo finale è vincere le partite, ma lo sviluppo e la valorizzazione dei nostri giocatori sono fondamentali per poter continuare ad attrarre i migliori talenti».
In questo senso, il caso di Brenner è emblematico: arrivato dal San Paolo a febbraio 2021 in cambio di 13 milioni di dollari, ha vissuto una prima stagione di ambientamento (otto gol e due assist in 33) e poi è esploso al secondo anno (18 gol e sei assist in 29 presenze), trascinando così Cincinnati alla prima post-season della sua storia – per altro dopo tre stagioni finite all’ultimo posto della classifica generale. Questi numeri hanno evidentemente convinto l’Udinese, in attesa di capire se Brenner è stato preso come sostituto di Beto e/o di Success, o se magari si tratta di un acquisto fatto per integrare il reparto offensivo di Sottil. In ogni caso è una scommessa tutta da seguire, anche per pesare di nuovo l’impatto di un giocatore ex MLS nel nostro campionato. Magari stavolta è quella buona.