I tifosi del Troyes stanno protestando contro la proprietà del club: il City Football Group

Il mercato è orientato alle esigenze del CFG, non del club. E così i risultati, col tempo, sono diventati scadenti.

Negli ultimi anni, il City Football Group è prosperato in modo apparentemente inarrestabile. Basterebbe pensare a tutti i trionfi della squadra ammiraglia, ovviamente parliamo del Manchester City, ma anche all’incredibile crescita del Girona, al primo titolo MLS vinto da una franchigia di New York, persino ai successi colti dal Mumbai City e dal Melbourne City. Insomma, tutto sembra andare bene, per la holding creata dagli investitori di Dubai. Se allargassimo un po’ l’inquadratura, però, scopriremmo che alcuni angoli dell’impero – 12 club in quattro continenti, più altri due affiliati – vivono un momento difficile. A livello di risultati, ma anche di rapporti tra la proprietà e la fanbase locale. Il caso più spinoso è quello del Troyes e quindi di Troyes, cittadina dell’Aube in cui il CFG è sbarcato nel settembre 2020. L’obiettivo di questa acquisizione, a suo tempo, era quello di creare un nodo strategico per intercettare e valorizzare l’enorme quantità di talento presente in Francia. E all’inizio le cose erano andate piuttosto bene: nella primavera 2021, l’ESTAC (acronimo di Espérance Sportive Troyes Aube Champagne, nome ufficiale del club) aveva vinto il titolo di Ligue 2 ed era tornato nella prima divisione.

Col tempo, però, sono montate diverse polemiche interne alla nuova società: il tecnico Laurent Batlles, artefice della promozione e personaggio molto amato dai tifosi del Troyes, è stato esonerato a dicembre 2021. Per il rendimento altalenante della squadra, ma non solo: secondo quanto riportato da RMC, i dirigenti del club avevano avuto dei contrasti con l’allenatore in merito alla politica di mercato, troppo orientata ad assecondare le dinamiche del gruppo – stiamo parlando dei numerosi scambi tra le varie società del CFG – piuttosto che le reali esigenze della squadra. E la stessa problematica ha caratterizzato anche l’esperienza del successore di Batlles, vale a dire Bruno Irles: dopo aver conquistato la salvezza, Irles è stato esonerato nonostante il suo Troyes fosse 13esimo in classifica, e avesse accumulato tre mesi consecutivi di imbattibilità casalinga. Subito dopo il suo allontanamento, il tecnico ha detto che «i dirigenti dell’ESTAC sono convinti che il progetto del club debba andare in direzione del City Football Group. E per me tutto questo è incompatibile con gli obiettivi sportivi, primo tra tutti la permanenza in Ligue 1».

Ma di cosa parlano questi allenatori? Ecco un po’ di esempi: l’arrivo di Savinho, l’operazione in entrata più costosa nella storia del club, in realtà non ha mai portato un reale apporto al Troyes, visto che il fantasista brasiliano non ha giocato un solo minuto con l’ESTAC, è stato ceduto subito in prestito al PSV e poi al Girona – dove è esploso e da dove partirà per unirsi al Manchester City. Un altro caso emblematico è quello di Metinho, altro giovane brasiliano arrivato a Troyes direttamente dalla Fluminense: acquistato per cinque milioni di euro, non ha mai esordito in prima squadra e ora gioca in prestito allo Sparta Rotterdam, dopo essere passato per il Lommel – altro club di proprietà del CFG. Certo, nel frattempo (cioè tra l’estate 2021 e l’estate 2022) il Troyes ha anche investito oltre 40 milioni di euro per comprare nuovi giocatori, ma i risultati sono stati inferiori alle attese.

Al posto di Irles è stato assunto Patrick Kisnorbo, ex tecnico del Melbourne City e soprattutto primo tecnico australiano nella storia delle cinque leghe top in Europa. Temporalmente siamo a un anno fa, più o meno, ed è esattamente da un anno che a Troyes tutto è andato a rotoli. I tifosi hanno criticato fin da subito la nomina di Kisnorbo, accusato di essere solo un’emanazione del CFG e di non voler neanche imparare il francese di base, poi sono stati i risultati a dare ragione a chi aveva messo in discussione il nuovo allenatore: l’ESTAC è arrivato ultimo, con soli 24 punti, ed è retrocesso in Ligue 2. L’approccio alla stagione in seconda divisione, da parte della proprietà. è rimasto inalterato: il mercato ha portato in rosa otto ragazzi – non c’è altro modo per definirli – sotto i 23 anni, Kisnorbo è stato confermato e ha resistito in panchina fino a fine novembre 2023. Ha resistito anche troppo, a dire il vero: le sole tre vittorie in 40 partite di mandato dovevano portare molto prima all’esonero.

Nel frattempo i componenti del Magic Troyes 1997 – il gruppo di tifosi più caldi dello Stade de l’Aube, impianto da 20mila posti inaugurato nel 1956 – hanno protestato in maniera molto dura nei confronti dei vertici del CFG. Arrivando al punto di boicottare le partite casalinghe della loro squadra del cuore. La loro assenza sugli spalti è durata fino a quando Kisnorbo non è stato esonerato: l’arrivo del nuovo allenatore, David Guion, ha riportato un minimo di entusiasmo intorno all’ESTAC. E anche un rendimento accettabile, se non altro: quattro vittorie (di cui due contro il Bordeaux) nelle ultime nove partite, risultati che hanno quantomeno portato il Troyes fuori dalla zona retrocessione. La situazione era davvero scomoda, visto che parliamo di un club che da trent’anni non precipita in terza divisione. Insomma, i tifosi avevano e hanno ragione a protestare: anche il City Football Group, nonostante abbia una storia recente fatta soprattutto di grandi successi, può fare dei passi falsi.