Più o meno un anno fa, quando Charles De Ketelaere lasciava il Milan al termine di una stagione balorda, quasi tragicomica, per trasferirsi in prestito con diritto di riscatto all’Atalanta, in molti pensavano che il giovane belga avrebbe potuto finalmente trovare il proprio posto nel calcio italiano nella posizione che era stata occupata per anni, nella stessa squadra e nello stesso sistema, da Josip Ilicic: quella di seconda punta di destra nel 3-4-2-1 di Gian Piero Gasperini. Ilicic e De Ketelaere in fondo sono giocatori simili: sono entrambi mancini, hanno un’ottima tecnica di base in un corpo da freak (superano tutti e due il metro e 90) ma talvolta in campo avanzano con fare dinoccolato, quasi portandosi dietro le loro paure e i loro pensieri. Alla fine, comunque, le suggestioni si sono rivelate corrette: gli zero gol e il solo assist in rossonero, per De Ketelaere, sono diventati 14 reti e undici passaggi decisivi in 50 partite con la maglia dell’Atalanta, con la ciliegina sulla torta dell’Europa League vinta a maggio da titolare. Grazie a tutto questo, qualche settimana fa CDK è stato riscattato dai bergamaschi ed è diventato un calciatore dell’Atalanta a titolo definitivo.
Ora tutto questo potrebbe ripetersi con Nicolò Zaniolo, in procinto di passare dal Galatasaray all’Atalanta con la stessa formula e più o meno alle stesse cifre di De Ketelaere. Come si dice in questi casi, nessuno ha la bacchetta magica o la palla di vetro per conoscere il futuro, ma la sensazione diffusa è che Zaniolo farà bene all’Atalanta — sportivamente parlando, così come è stato molto importante l’apporto di CDK nell’ultimo campionato e nel percorso europeo — ma soprattutto l’Atalanta farà bene a Zaniolo. E già questa, se vogliamo, nel suo piccolo è una notizia. Nel febbraio del 2023, quando è passato al Galatasaray uscendo precocemente dal giro dei principali campionati europei, Zaniolo aveva appena 23 anni. Non ha fatto neanche così male, segnando cinque gol in undici presenze e vincendo il titolo turco, ma con il passare dei mesi noi abbiamo finito per dimenticarci di lui o quasi, tanto che anche l’altro prestito all’Aston Villa (una squadra che è pur sempre arrivata quarta in Premier League e si è qualificata per la prossima Champions) è passato sottotraccia, con appena tre gol in 40 presenze, perlopiù scampoli di partite, e un infortunio a fine stagione che non ha permesso a Luciano Spalletti di convocarlo per gli Europei. A proposito di Nazionale: Zaniolo ha giocato le due amichevoli di marzo contro Venezuela ed Ecuador negli Stati Uniti, la seconda anche da titolare, ma quanti di voi se lo ricordano?
In questi ultimi anni Nicolò Zaniolo è stato un equivoco: si è speculato molto sul suo carattere, sul peso di aspettative non rispettate e su un rapporto di amore-odio con la Roma e con Roma, ma il discorso è sempre stato soprattutto di natura tattica. Che ruolo fa, Nicolò Zaniolo? Che giocatore è, Nicolò Zaniolo? La lesione dei legamenti crociati delle due ginocchia, prima quello destro e poi quello sinistro, lo ha privato di quella che era la sua arma principale nel momento della sua epifania in giallorosso, e cioè lo strappo, l’allungo, quelle progressioni di pura forza in campo aperto (non a caso, la prima volta si è infortunato esattamente in un’azione del genere, contro la Juventus) unite all’agilità e al cambio di passo nello stretto. Erano doti da ala pura, la posizione in cui Eusebio Di Francesco lo lanciò nella stagione 2019/20, ma nell’ultimo periodo Zaniolo ha fatto un po’ di tutto, dalla mezzala al falso nove, segnale di una confusione che neanche lui è mai riuscito a risolvere. Per uscire da questa situazione, un po’ come successo a De Ketelaere e a molti altri prima di lui, non c’è niente di meglio di un sistema che funziona a meraviglia come quello dell’Atalanta.
E poi c’è proprio la questione del giudizio e della personalità: Bergamo e l’Atalanta, per Zaniolo, sono la scelta giusta per ripartire anche da questo punto di vista. Per la prima volta, infatti, si ritroverà in un ambiente cucito su misura per valorizzare i giocatori, a livello tattico — ne abbiamo già parlato — ma soprattutto a livello mediatico. Perché il club nerazzurro, per dna e per core business, è un club in cui poter sbagliare, recuperare sé stessi e crescere. Ovviamente bisognerà sintonizzarsi con Gasperini, ma il fatto che Zaniolo abbia voluto fortemente l’Atalanta – o almeno questo è quello che è trapelato in questi ultimi giorni di trattative – è un segnale importante. Vuol dire che il primo a crederci è proprio lui. Anche in chiave-Nazionale: in fondo, ai prossimi Mondiali, Zaniolo avrà solo 27 anni.