Lo sport, proprio per come è concepito, regala tante emozioni ogni anno. Nel 2024 che sta per finire, giusto per fare un po’ di esempi, abbiamo vissuto dei Giochi Olimpici entusiasmanti, per l’Italia e non solo, delle grandi imprese calcistiche, un incredibile bis azzurro in Coppa Davis. Insomma, come ogni 31 dicembre c’è tanto da ricordare e da celebrare. Ma c’è anche tanto da analizzare, o comunque da ripassare: lo sport-business si sta aprendo a nuovi mercati – anzi: a nuovi mondi – tutti da scoprire, alcuni anche controversi, così come i successi di alcuni grandi personaggi (qualcuno ha detto Jannik Sinner?) hanno alzato e stanno alzando le asticelle dei limiti, delle ambizioni. E allora diciamolo in maniera brutale: rispetto a 366 giorni fa, a livello sportivo sono successe – e quindi sono cambiate – molte cose. Perciò, secondo noi di Undici, il modo migliore per salutare il 2024 è rileggerlo attraverso la lente dei nostri articoli più belli, più significativi. Naturalmente cogliamo l’occasione per farvi e farci un augurio: di ritrovarci tutti qui, a fine 2025, dopo aver vissuto un anno sereno.
Jannik Sinner e l’Italia hanno dominato il tennis
Il bis in Coppa Davis – un’impresa che non riusciva a nessuna Nazionale dal biennio 2012-2013 – ha sancito la netta superiorità dell’Italia rispetto a tutto il resto del mondo. La stessa cosa l’aveva già fatta Sinner durante tutta la stagione, conclusa con due vittorie agli Slam e l’indimenticabile – ma anche indiscutibile – trionfo alle ATP Finals giocate a Torino, oltre naturalmente al successo conquistato a Málaga insieme a Berrettini, Musetti, Volandri. Anche per questo abbiamo scelto proprio il volto di Jannik per illustrare questa compilation di articoli: ci sembrava giusto, diciamo pure inevitabile, celebrare colui che possiamo considerare come lo sportivo italiano più grande in assoluto, almeno in questo momento. Ma anche l’uomo-simbolo di un movimento che ha raggiunto vette mai neanche immaginate negli ultimi quarant’anni.
Jannik Sinner sta uccidendo il tennis
Siamo la superpotenza del tennis
Jannik Sinner, inguaribile simpaticone
Altri grandi personaggi
Ovviamente il 2024 è stato un grande anno anche per tanti altri personaggi, sportivi e non. Noi di Undici abbiamo la fortuna di poter conoscere e quindi interagire con loro, di raccontare le loro storie. Ne abbiamo messe un po’ insieme, le trovate sotto: c’è Rafa Leão, c’è Gianmarco Tamberi, c’è Gianluca Gazzoli. Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Ed è proprio questo il bello.
Gregorio Paltrinieri, la ricerca della perfezione
Citius, Altius, Tamberi
Dentro il mondo di Rafa Leão
Con la medaglia d’oro a Parigi, Thomas Ceccon ha finalmente risolto la sua ossessione
Tutti passano dal BSMT
Vittorie, successi, modelli
Nel calcio di oggi, vincere significa fare – e quindi essere, avere – tante cose. Non bastano più i migliori giocatori: serve un modello che permetta di valorizzare il talento, di perpetuare il successo. È un discorso economico, ma anche dirigenziale e strategico. Lo dimostra l’Atalanta, prima squadra italiana a vincere l’Europa League in 25 anni. Lo dimostra l’Inter, dominatrice della Serie A. Andando un po’ più sul macro, però, ci sono anche nuovi modelli di calciatore e di lega, e per il nostro movimento è chiaramente una buona notizia.
La vittoria dell’Atalanta in Europa League ha già cambiato la storia del calcio italiano
La notte perfetta di un nuovo interismo
A Bologna sta succedendo qualcosa di magico
La Serie A è tornata a essere divertente e competitiva
Sta nascendo un nuovo prototipo di difensore italiano
Nuovi mondi, nuovi scenari, nuovi padroni e nuovi valori?
Il 2024, nel calcio, ha accelerato dei cambiamenti già in corso. Si pensi alla conferma dell’Arabia Saudita, a cui sono stati assegnati i Mondiali 2034, oppure alla Georgia qualificata agli Europei – e che attraverso il calcio rivendica una certa identità occidentale. Nel mentre, le multiproprietà – come quelle del City Football Group e di Red Bull – continuano a espandersi, a mixare sport, economia e interessi geopolitici: non è certo una novità, per il calcio, ma questi legami ormai sembrano inscindibili. E allora forse sta nascendo anche un nuovo prototipo di giocatore professionista, quasi privato di una reale coscienza su ciò che sta succedendo. Su chi effettivamente detiene il potere. Ecco, questa non è proprio una buona notizia.
L’Europeo di chi vuole essere europeo
L’Atabia Saudita si è presa il calcio e i Mondiali, e non vuole fermarsi qui
Che fine ha fatto la coscienza sociale dei calciatori?
Cosa porterebbe la Red Bull nel calcio italiano?
Il City Football Group ci indica dove andrà il calcio nel futuro