Serie A
Tifo / Era mio padre
Perché tifiamo le squadre che tifiamo? Tutti pensiamo di aver sempre tifato la squadra per cui tifiamo oggi. Ma c'è stato un momento in cui l'abbiamo, in qualche modo, scelta? E in tutto questo, cosa c'entrano i nostri padri?
L’apprendistato di Lucas Biglia
Accolto a Roma senza fuochi d'artificio, oggi El Pincipito è una luce nel centro campo della Lazio, una pedina fondamentale. Chi è, da dove viene, cosa ha fatto finora e come è esploso, in Nazionale e in A.
Tifo / Un cuore granata
Una personalissima dichiarazione d'amore al Toro di uno che a Torino non ci è nato né ci ha vissuto. Come nasce una fede, come si mantiene nonostante le sconfitte, come si aggrappa alle radici familiari.
Bauscia nonostante
Arrivano da lontano nausea e fatica. Diciotto anni senza vincere ma con la certezza di competere hanno costruito un interismo a due facce.
Essere Alessandro Del Piero
Una lunga intervista all'ex stella della Juventus, da poco arrivato ai 40 anni. Sulla Juve, sui tifosi, sull'addio a Torino, la famiglia, gli Agnelli, la Nazionale. Sul suo futuro, che potrebbe essere da allenatore. Una chiacchierata che diventa un autoritratto.
1992/93
Salah, Morata, Anderson, Dybala, Pogba, Icardi: mentre la Serie A non mostra miglioramenti, ci scopriamo molto bravi nella virtù che viene dalla necessità. E coltiviamo talenti che gli altri non volevano. Le loro storie e le conseguenti lezioni.
Pirlo l’elegante
Estratto dell'intervista di copertina del numero 4 di Undici: «Ho sempre saputo di essere il più bravo. Più bravo degli altri. L'etichetta di predestinato non mi ha mai dato fastidio».
Una (nuova) vita da mediano
Pirlo e gli altri: i calciatori che iniziano a giocare in un ruolo, per poi cambiarlo avanzando o arretrando a seconda delle proprie qualità, dell’età o dell’intuizione di un mister. Ne parla anche Chicco Evani, ex jolly del Milan.
I presidenti della Repubblica del pallone
Sì, certo, le riforme, ma Sergio Mattarella è innanzitutto un arbitro, nel senso calcistico del termine. E non è l’unico tifoso (non si sa di che squadra) al Quirinale: Ciampi e il suo Livorno, le picconate sportive di Cossiga, lo juventino Einaudi.
La leva calcistica della classe ’70
A 44 anni non solo si può avere ancora voglia di giocare a calcio, ma si può anche continuare a risultare decisivi nelle partite giocate coi ventenni. I casi Deflorio, Aruta, Taccola, Scugugia e Pierobon (che però è del 1969).
Il portiere introvabile
Pierluigi Pizzaballa, portiere dell’Atalanta dei primi Sessanta, per qualche motivo è anche una delle figurine più rare della storia, il Gronchi Rosa del pallone. Oggi settantacinquenne, racconta cosa fu per lui quell’album incompleto.